Tra nostalgia e procrastinazione, “Poi” dei Telemagenta [Download]
Stai facendo zapping da un quarto d’ora, nella penombra del tuo monolocale in centro. Sono le 19 e 25: in questo autunno mite cala presto la sera. È il 2001 e la tua unica preoccupazione è scegliere quale surgelato scongelare per fingere di aver cenato. Scorri i canali come un automa e ad un tratto ti fermi. Il tubo catodico si è sintonizzato su qualcosa che desta la tua attenzione sopita da mesi. Le immagini parlano chiaro: sei su Telemagenta.
Qualche giorno fa è uscito il nuovo singolo dei Telemagenta, dal titolo “Poi“. Si parla di ricordi, sogni, VHS, lettere d’adolescenza, fotografie stampate. La band, come il colore dei neon accesi tutta la notte, conducono questa tv di provincia immaginaria col cuore, rattoppando i pensieri pesanti, facendo ballare e perdere la voce. Finisci per non cambiare canale: ti crogioli nel ricordo intimo e familiare di una vecchia pubblicità di materassi, del telequiz che guardavi con tua nonna o di quel film di Natale ormai cult.
Questa nostalgia non genera malumore, anzi è come il vago odore di una torta che senti per caso e ti rievoca qualcosa a cui sei profondamente legato ma di cui quasi non ricordavi più. Il brano prende bene: le atmosfere un po’ groovy si mescolano ai suoni del funky, della disco, del pop e dell’indie. Ti alzerai dal divano e inizierai a ballare, sarai un po’ ridicolo ma felice.
Rimandare a poi tutto quello che si vuole/deve fare, rimanendo a casa a crogiolarsi tra ricordi, social e autocommiserazione per l’incapacità di reagire. Una canzone sulla procrastinazione, sul sentirsi in dovere di dare il massimo perché si è giovani ma non riuscire a uscire da una spirale fatta di noia e piaceri effimeri e virtuali.
Così recita il concept del brano. Dunque non solo ricordi, ma crogiolarsi in essi diventa una scusa per procrastinare. Cosa che sappiamo fare bene un po’ tutti. Nell’intervista che segue ci siamo fatti raccontare un po’ di cose dalla band, inoltre qui di seguito potete scaricare il brano liberamente da Sound Cloud.
Qui puoi ascoltare e scaricare gratuitamente il singolo
Ciao Telemagenta, come va? Raccontateci un po’ il vostro nuovo singolo “Poi”
Ciao Le Rane! Poi è il nostro secondo singolo, parlando è venuto fuori che tutti condividiamo il vizio di procrastinare, in ogni ambito della vita, ma non solo nelle cose che si devono fare, che è normale, ma anche in quelle che si vogliono fare. Abbiamo così tanti sogni e idee, ma a volte ci manca la voglia e la motivazione di farle, così è nata l’idea.
In questo 2020 è estremamente attuale, e fa ridere pensare che nel primo provino il ritornello diceva “Sai che c’è? Io volevo uscire”, oggi sostituito da un ancora più attuale “Correrò chilometri di post”. Si chiamava “Bic Mac” perché l’unica cosa che ti può invogliare a uscire è mangiare qualcosa. Nel tempo è diventata “Poi”, proprio per esprimere meglio quel concetto di rimandare a poi le cose (e anche perché ci piace Giorgio Poi, ndr).
Il vostro nome mi ricorda qualcosa di vintage. Immagino un tubo catodico, una vecchia pubblicità di materassi, un telequiz, un film ormai cult. Se doveste scegliere un ricordo legato alla televisione degli ultimi 25 anni che evochi in voi qualcosa di familiare, gradevole, positivo ma al contempo un po’ nostalgico, quale sarebbe? Ce lo raccontate?
È difficile perché durante la nostra infanzia abbiamo subìto l’influenza di ogni cosa da voi citata, da Miracle Blade serie 3 perfetta a Bim Bum Bam, passando per Gira la ruota e oggi i video compilation di pubblicità anni 90, spezzoni di programmi vintage & co rappresentano gran parte della nostra cronologia You Tube, e di ispirazione per contenuti social.
Ci sono due momenti fondamentali per quanto mi riguarda. Il primo è stato citato nel video di Bucaneve, il nostro primo singolo, ed è l’incredibile atto di coraggio del Signor Giancarlo che comunica al mondo il modo in cui le amazzoni vinsero le loro battaglie. Il secondo è la telefonata dei fratelli Capone a Bonolis a Tira e Molla. Le risate e i ricordi di quei momenti, ci stanno a malapena nel formato 4:3 dell’epoca e sono state d’ispirazione per il nostro nome Telemagenta, un tv di provincia che si trova nei canali dopo il 400.
Parliamo di sound. I vostri suoni un po’ groovy, mettono bene, sono ballabili e restano in testa. Quali sono state le vostre principali influenze?
La prima cosa che ci siamo detti quando abbiamo iniziato a suonare è stato: facciamo musica che faccia ballare la gente sotto al palco, basta gente immobile che annuisce, e facciamola cantare, la gente vuole cantare. Quindi, sebbene tutti veniamo da background diversi, abbiamo trovato una base comune su alcune influenze. Ci piace citare le più attuali che sono Roosevelt, i Parcels e Dua Lipa, perché è andare sul retrò è scontato. È evidente però che anche questi nomi si rifanno ai grandi colossi pop-funky-electro degli anni 80.
Siamo in un periodo estremamente difficile per la musica: al di la delle restrizioni dovute al Covid19, parliamo spesso di quanto sia difficile oggi affermarsi partendo dal basso nella folla settimanale di nuove uscite.
È verissimo, ed è la nostra più grande sfida al momento. Fino al 2019 era auspicabile far uscire un singolo, farsi seguire un minimo, spargere la voce tra amici, e spiccare tra i tanti nei live. Crediamo molto nel nostro progetto dal vivo, ma non abbiamo ancora potuto dimostrarlo a nessuno, e in un contesto così, è facile perdere l’entusiasmo. Nel 2020 tutti hanno deciso di far uscire musica. Rinchiusi in casa, ci sono state molte più uscite del solito, ma anche una grande crisi nel settore, con meno live, meno passione, meno voglia di scoprire cose nuove.
In passato partire dal basso voleva dire fare 500 concerti senza nessuno e costruirsi una fan base offline, oggi vuol dire non suonare mai (per noi letteralmente mai) e costruire una fan base solo tramite post su Instagram, la canzone da sola non arriva alle orecchie delle persone.
Come state vivendo questa situazione da band emergete? E quali pensate possano essere delle soluzioni pratiche?
Risposta breve: Male.
Risposta lunga: male, ma bisogna lavorare duro e sodo per dimostrare di avere qualcosa da dire, se il prodotto vale, saranno le persone, dagli amici in poi, a volerne parlare sui social e far girare il nome, la canzone, eccetera. Ci sono grandi nomi che hanno spaccato senza aver mai fatto un’esibizione ma solo perché hanno trovato chi credeva in loro, ed è quello che vogliamo fare anche noi, spostare il canale Telemagenta dal 400 e passa ad almeno i primi 20 della tv.
Guida Tv: cosa prevede la programmazione di Telemagenta per il prossimo futuro?
Non potendo uscire di casa perché siamo in zona rossa, il palinsesto prevede solo grandi abbuffate seguite da video di PoiLates e giornate noiose a guardare l’OrosocoPoi (due dei nostri format social). Nel mentre ci siamo giurati di scrivere nuovo materiale e far uscire cose nuove non appena le condizioni saranno favorevoli.
Foto in copertina di Silvia "Shah" Potenza
Raffaele Nembo Annunziata
Sono Raffaele Nembo Annunziata, direttore e fondatore de Le Rane, spero che sia stato di tuo gradimento ciò che hai trovato da queste parti. Torna presto!