Appena senti parlare di Adelasia ti viene quasi automatico reagire dicendo: “Adel… che?”. Ci metti un po’, ma poi capisci che sì: Adelasia, è davvero il nome di questa cantautrice classe 1995, nata a Lucca ma trasferitasi a Roma. La stessa reazione ce l’hai ascoltandola. Quando inizi ti sembra strano: c’è qualcosa nella sua voce che suona diverso dal solito. Non riesci a capire se ti piaccia o no, ma ha comunque ha qualcosa da dirti. Allora vai avanti e scopri cosa ti racconterà e dopo, poche note, ti sei già abituato: inizi a fluttuare in un tempo sospeso, ti senti leggero, immerso in qualcosa che non sai bene cosa sia, ma quel qualcosa ti fa sentire calmo e rilassato. E no, non riesci proprio a smettere.
Adelasia è una buona compagna da ascoltare in questi mesi di tempo sospeso. Ha una voce delicata, che ti abbraccia e ti autorizza a essere fragile, proprio come canta lei. Adelasia ha iniziato a scrivere canzoni per raccontare ciò che non riusciva a comunicare semplicemente parlando. Ha iniziato, così, a studiare e comporre per descrivere ciò che aveva dentro: ci è riuscita molto teneramente con il suo primo lavoro, uscito per Sbaglio Dischi a fine dello scorso anno, 2021.
Anticipato dai singoli Acqua e Meglio soli, 2021 è un lavoro composto da nove pezzi che scorrono via veloci, proprio come l’acqua.
I brani sono tenuti insieme dalla voce delicata della sua autrice, che ti accarezza e ti fa immergere in un mare di emozioni. La scelta di Acqua come singolo di apertura è davvero azzeccata: è l’elemento più giusto per descrivere il lavoro fluido della cantautrice, che riesce a essere al contempo malinconica e beneaugurante. “Ne è passata davvero tanta di acqua sotto i ponti” è il ritornello ossessivo che ti entra dentro dal primo play, malinconico certo, ma che riesce a trasportati altrove con davvero poche parole sussurrate.
Bella anche Camera mia, una raccolta di oggetti e piccoli dettagli, oltre che di emozioni narrate. Martellante Controcorrente, dove torna forte la potenza dell’acqua, nelle parole e nel ritmo. Un pezzo dalle influenze elettroniche con un respiro internazionale, che ti fa venire voglia di toglierti di dosso un po’ di torpore e di ascoltare una novità. Molto curata anche la ricerca di parole assonanti e la sensazione di apertura nell’andamento del testo: un’ulteriore dimostrazione del potenziale di scrittura molto alto di questa 25enne, così piccola ma già piena di cose da dire.
È lei stessa a raccontare, sorprendendoci un po’, da dove arriva il 2021 del titolo: si tratta del numero civico della sua casa di infanzia, un modo per far entrare l’ascoltatore dentro il suo spazio e la sua interiorità.
“2021 non è il futuro, è il mio passato. È il numero civico della casa in cui sono nata, in cui sono cresciuta e dalla quale poi sono scappata. Quando ascolto queste canzoni, che parlano di cose avvenute più o meno lontane nel tempo, mi sento come quando torno in quella casa dopo tanto: un nodo in gola mi rende difficile deglutire e la malinconia mi appanna gli occhi.”
Ma a 20/21 anni si è anche trasferita a Roma, ha preso le prime grandi decisioni, ha iniziato a scrivere. Si tratta di un diario di quell’epoca, dei momenti di cambiamento verso l’età adulta. Adelasia ha scritto per sé, per esorcizzare le proprie paure, ma anche per dare forza a chi si sentiva incerto come lei, come l’acqua che non puoi fermare e continua a scorrere. Noi speriamo non si fermi perché 2021 è una bel porto sicuro, in questo 2021 tutto da navigare a vista.