“OBE”, un’esperienza extracorporea a occhi chiusi nell’universo di Mace
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L’anno è iniziato da poco, siamo quasi alla fine di febbraio ma sembra di avere di fronte il disco dell’anno. OBE di Mace è uscito il 5 febbraio e ha creato così tanto hype da farci fare il conto alla rovescia alla sua uscita. Se fino a qualche anno fa aspettavamo con tutta l’ansia di questo mondo la pubblicazione del disco di un singolo artista, nel 2021 attendiamo le uscite dei discografici, di quelli che sono stati sempre dietro ai lavori (di quelli che non ci siamo mai cagati, diciamocelo).
OBE non sono tre lettere messe a caso così perché sembrava figo, ma ha un significato ben preciso: out of body experience, un’esperienza extracorporea che porta l’ascoltatore su un’altra dimensione: diciassette viaggi per diciassette brani. Il producer milanese è riuscito a inserire in un unico concept artisti come Colapesce con Chiello Fsk o gli Fsk Satellite con Irama. Mace ha cercato di farci uscire dal nostro “genere preferito” creandone uno comune a tutti. Non è trap, non è pop, non è cantautorato e non è rap. Ha creato un universo che si chiama OBE in cui all’interno non ci sono distinzioni. Siamo tutti invitati e nessuno è escluso.
Una visione onirica
La bomba è stata lanciata nel momento in cui è stato pubblicato il singolo La Canzone Nostra con Blanco e Salmo. Il brano unisce la maturità del rapper sardo con l’inesperienza del giovane Blanco, quest’ultimo reduce del successo di Notti in Bianco. La canzone nostra mixa sound ambient con l’elettronica degli anni Novanta. Il videoclip, infatti, sembra essere girato per i The Prodigy.
E sono in bilico / Vorrei impazzire, morire perché lo so che finirà / Con un vento fortissimo / Tra scappare e restare / Io cederò, cederò / Sotto il freddo dell’alba al tramonto / E poi finisco a contare, a contare, a contare per te.
Venerus sta a Mace come Mace sta a Venerus
Analizzando il disco si nota una figura costante: Venerus. È stato scelto come il medium di questo viaggio, una sorta di portavoce del messia. La coppia Venerus – Mace non ci è nuova. La collaborazione tra i due nasce nel 2018 con l’uscita dell’EP A che punto è la notte di Venerus. Non a caso, l’album viene aperto da quest’ultimo in collaborazione con il gangster per eccellenza, Guè Pequeno nel brano Colpa tua. L’uno poliedrico, l’altro è il king del rap. Due artisti così diversi che sono riusciti a incastrarsi tra di loro perfettamente.
Oltre a Guè, vediamo il nome di Venerus insieme a Gemitaiz, Rkomi e la raffinata Joan Thiele.
Dici che è l’ultima volta / Che colmi il vuoto con lo spazio che non hai / Che vedi l’oro nel disordine che fai
Obe non è solo Milano e Roma
Continuando il nostro itinerario vediamo come nel brano Buonanotte, Mace ha messo insieme tre esponenti della scena romana: Noyz Narcos, Franco126 e Side Baby. Buonanotte conferma ancora una volta la potenza di Noyz, nonostante il duetto con due artisti che stanno pian piano conquistando la scena romana odierna.
A seguire troviamo uno dei brani che ha attirato maggiormente la mia attenzione: Ayahuasca con Colapesce e Chiello_Fsk. Una coppia che a pochi sarebbe venuta in mente. Due artisti completamente diversi che sono riusciti a creare un’atmosfera romantica ed extrasensoriale. Con Ayahuasca per la prima volta abbiamo ascoltato un Chiello semplice lontano dagli echi rumorosi della Fsk.
Ogni volta che sei lontana / Nel cielo i pianeti si danno la schiena
Mace ha ben pensato di includere anche alcuni degli esponenti della scena trap napoletana. Anche Geolier e J Lord hanno scritto sui beat del produttore milanese. Scostumato, il brano di J Lord con Fritz Da Cat, è l’unico che si distacca dagli altri brani per quanto riguarda le tematiche. Violenza domestica e bullismo sono gli argomenti principali del brano e si sposano bene con la natura dell’artista napoletano e con l’elettronica di Mace.
Papà teneva ‘o vizio ‘e bere, nun me piaceva / Turnava sempe sbronzo ‘a sera, mamma chiagneva / Je ca tappavo ‘e rrecchie a sorema ca nun capeva
Non dimentichiamoci dell’amore
Oltre a Venerus un’altra costante nell’album è l’amore. L’amore è inteso in senso ampio, ma allo stesso tempo stretto. Le sfumature di questo sentimento che ci accomuna vengono interpretate in modo diverso in tutto il disco. Dalla ballad Acqua con Rkomi e Madame fino a Sirena con Ernia, Samurai Jan e i Darrn. Amore inteso come inganno, attrazione, passione e romanticismo. Ogni sinonimo di questo sentimento è stato inserito in ogni singola nota.
Per te provo solo odio e sentimenti connessi / Sai rendere schiavi tutti quanti dei tuoi complessi / Il tipo di turno che ti gira intorno / Ora crede davvero di averti sotto controllo
Ultimo giro ultima corsa
Il viaggio si conclude con un instrumental. Si chiama Hallucination e come capolinea di questi diciassette viaggi, non si poteva scegliere una stazione migliore. Che dire di questo disco? OBE è aggressivo, intenso, psichedelico ed erotico. Un buon album d’esordio di un vecchio produttore che sarà presente nelle nostre playlist ancora a lungo.
Lucrezia Costantino
Sono una scettica nata e cresciuta in Puglia, milanese d'adozione. Nella mia borsa non mancano mai gli auricolari e le chewing gum. Amo il cinema, i tramonti al mare e i dolci.