Ogni anno settembre arriva per ricordarci che l’estate sta finendo. La festa, la spensieratezza, i festival chiudono battenti, ma c’è un evento che per un weekend restituisce quel gusto di primavera. Spring Attitude Festival 2023: l’ultima occasione per lasciar ballare il corpo sotto un palco ad occhi chiusi.
È nella magnifica cornice degli studi di Cinecittà, a Roma, che si terrà la dodicesima edizione del festival. Un evento che da anni incapsula le tendenze musicali contemporanee affacciandosi sul futuro, quest’anno con un occhio di riguardo per la musica elettronica. Una line-up straordinaria per IL festival di Roma.
La Rane è qui per introdurvelo: chi suonerà, da dove vengono, per spiegare perché fareste meglio a non perdervelo. Anche perché, giunti a questo punto, è quasi sold out.
Il Day 1 di Spring Attitude ha una regina e una regina soltanto: Peggy Gou. Seriamente c’è bisogno di presentarvela? Diciamo che Roma it’s ready to go like na-na-na. Altro pezzo da 90 sono i Verdena. In un’intervista Dario Pasqualini, voce degli Iside e bergamasco come loro, dice: “se suonassero al Primavera Sound il pubblico rimarrebbe a bocca aperta per il suono che hanno”. Sì perché i Verdena sono sempre stati una cosa a parte. Un rock culto, di quelli da ascoltare in silenzio, come la messa.
Per il reparto giovani e promettenti, cibo per l’anima per chi legge Le Rane, c’è Ibisco, la sintesi tra cantautorato all’italiana e brit, da ascoltare a Spring Attitude prima che sul palco dell’Ariston; quel gioiello di 42 Records che è Marco Fracasia, semplicemente musica che ti parla e ti strappa la pancia, e Valentino che parla la lingua del digitale e si candida al premio “Ao ma ti ricordi quello che abbiamo sentito allo Spring? Mo è famoso!”.
A completare la batteria dei dj: Acid Arab, il sodalizio franco-algerino acid house che connette occidente e oriente con un sortilegio simile a quello degli incantatori di serpenti (tu ovviamente sei il serpente), e Chloé Caillet, un regalissimo da parte di Spring Attitude. Astro nascente della nightlife globale, in forza alla CircoLoco records. Il 2023 è l’anno della sua consacrazione: oltre aver suonato nei club più famosi del mondo, ha deliziato i party di case di moda quali Burberry e Louis Vuitton. Facciamo una sfida: ascoltala e prova a non ballare.
Un dj-producer, un polistrumentista e la salsa segreta: un sassofonista. Questo è Archivio Futuro.
Un suono cinematografico a tratti oscuro. Il sottofondo di un’installazione artistica alla Biennale di Venezia, ma messo sopra un palco. L’alt-rock del duo dei Bud Spender Blues Explosion, partito proprio da Roma nel 2007 per arrivare in Europa e fin oltreoceano. E poi Maria Chiara Argirò, altra originaria della capitale, pianista e compositrice internazionale con sede a Londra in grado di sovrascrivere la sua atmosfera jazz a Cinecittà. Per chi invece è deciso ad andarsene con i piedi dolenti, allora ci sono i Parbleu, i Nu Genea francesi, una bomba che deflagra e va da tutte le parti.
Per chi rimane in vita, c’è anche il Day 2.
L’asso sono senza dubbio i Moderat, la fusione di Modeselektor e Apparat, che solo a nominarli ti fanno partire A New Error nelle sinapsi. Ad accompagnare, la techno nostalgica di Christian Löffler, un suono che arriva da lontano per attraversare i corpi e lasciarli così: trafitti. Bluem, la talentuosa produttrice elettroacustica divisa tra Sardegna e Londra con i suoi mondi onirici, che si spera di veder salire anche sul palco dei Fuera per un live featuring di CONSIDERANDO e ACQUA (lo chiediamo per favore). Se non conoscete i Fuera sappiate solo che con molta probabilità saranno quelli con i bpm più alti, la vostra Nueva Obsesiòn.
E poi un bel blocco di talenti italiani di altissimo livello
Lucio Corsi con le sue space vibrations. Un sogno lucido, lo Stregatto di Alice che canta favole alla fine dell’arcobaleno; Studio Murena, quello che succede quando 6 persone uscite a pieni voti dal conservatorio uniscono le forze e generano un jazz-rap direttamente dall’anno domini 3000, e Tutti Fenomeni, più che un rapper, un poeta, cinico e dissacrante. Se fosse nato qualche anno prima probabilmente sarebbe stato a capo della Banda della Magliana.
Le promesse per il futuro in questo caso sono due.
Ele A, classe 2002, figlia dell’hip-hop italiano vecchia scuola, già messa sulla rampa di lancio dai maestri del genere; e Giin, classe 2003: meno di 50 ascoltatori su Spotify ad oggi, ma con un alt-rock che li farà aumentare esponenzialmente dopo Spring Attitude 2023.
Per chi invece desidera confrontarsi con qualcosa di diverso, il Day 2 non tradisce: Meg, autrice e compositrice napoletana capace di confrontarsi con ogni genere musicale, sempre in modo alternativo, giunta all’ottavo album con Vesuvia, e HVOB, acronimo di Her Voice Over Boys, con la loro elettronica minimalista direttamente da Vienna.
Attori secondari (ma fino a un certo punto) saranno il pubblico, a far ballare le anime come le onde del mare, e Cinecittà, luogo che trabocca di cultura e tradizione italiana che, sono sicuro, lascerà a bocca aperta più di qualcuno durante le esibizioni. Non sentitevi stupidi o sbagliati per questo. Vi trovate solo in un set di Fellini.
Questa non è Ibiza e manco l’America. Questa è Roma.
– Biglietti –
Antonio Verlino
Chiamatemi Toni (rigorosamente con la I) e sarò felice. Laureando in Semiotica presso Alma Mater Studiorum, Bologna. Vedo e sento musica ovunque, a volte anche dove non ce n'è. Poi riguardo bene e la trovo sempre.