Esce oggi il nuovo album di Nularse “Sospesi”. Un limbo in cui la nostalgia gioca con il futuro, in uno stato d’animo
che ricorda quei dolci attimi passati sotto alle coperte prima del risveglio.
Ascolta qui “Sospesi”, il nuovo disco di Nularse
Sir Walter Scott diceva che “la lingua palesa ciò che il cuore vorrebbe celare”.
Se decide di farlo in italiano e non inglese, poi, forse ha da dirci anche qualcos’altro di più. Ed è probabilmente proprio quello che è successo a Nularse. Dopo un esordio in lingua straniera nel 2016 con Physical low, ha scelto di cantare in italiano nel suo nuovo lavoro Sospesi. Il nuovo album di Nularse, pseudonimo di Alessandro Donin, è stato scritto, infatti, durante un lungo periodo di “sospensione” trascorso all’estero. Il chitarrista innamorato della musica elettronica aveva bisogno di ancorarsi a qualcosa di familiare, proprio come la sua lingua madre. Questo ritorno è pieno anche di altre belle sorprese. C’è una forte attenzione a livello di scrittura, produzione, come per la già citata collaborazione con Saturnino, e a livello estetico, come per gli artwork di Jonathan Calugi, che sembrano l’esatta trasposizione grafica di questo sentimento di attesa creativa.
Si tratta proprio di un disco che parla di attese, in cui la proiezione verso il futuro si fonde perfettamente con la nostalgia per i momenti importanti del passato.
Nularse, in questo vortice di emozioni contrastanti riflette molto ma rimane lucido, dimostrando di conoscere il potenziale del nuovo mezzo linguistico. Infatti, è riuscito a esprimere, anche senza l’inglese a cui era metricamente più avvezzo, quel senso di vago e indefinito che coglie un po’ tutti nei momenti di riflessione. Per tutte le nove tracce del disco, le immagini leggere e sfumate della voce del cantante si uniscono a episodi dell’infanzia con ritornelli dal sapore elettronico, che riescono a rimanerti in testa a lungo.
Sospesi è una sorta di terapia, una Tregua dal mondo per sentirsi Al sicuro, come canta in alcune delle sue tracce, anche quando si trova lontano dalla sua zona di comfort. È la la necessità di raccontare l’incontro tra luce e ombra che ha vissuto Alessandro, che da questo lavoro di autoanalisi esce rafforzato e con una produzione più identitaria, in cui il cantautorato si unisce a nuove sonorità. Piaccia o no, in Sospesi Nularse è riuscito nell’intento di cui canta in Incantato.
“Nel buio che ti avvolge non finirò”.