L’inferno è vuoto, tutti i diavoli sono qui, scriveva William Shakespeare ne La Tempesta.
La sera dell’8 maggio, mentre alle porte dell’Off Topic qualcuno imbrattava i muri esterni con scritte violente e una svastica, all’interno dei locali Leandro cantava le sue canzoni migliori. È noto che quando fuori la tempesta incombe gli artisti esprimono il meglio di sé.
Ti saprai far valere tra i pesci e le correnti.
Ti attaccherai alla boa e stringerai più forte i denti.
Il disdegno provocato da azioni del genere è inesprimibile, pensando a una delle possibili reazioni all’accaduto ho immediatamente iniziato a canticchiare il ritornello di “Saprai farti valere” ultimo singolo di Leandro. Il cantautore Cuneese proprio in quel momento cantava le sue migliori parole di conforto adattate a questi tempi bui. Ma non voglio dedicare troppo tempo alla spazzatura politica a discapito di un talento che nasce, in questo caso, come un fiore tra il cemento della periferia torinese. Quella sera voglio che sia ricordata per quello che succedeva all’interno dell’Off Topic, non fuori.
Quattro musicisti si esibivano nel salotto illuminato da ghirlande di luci e il Bistrò era stracolmo di gente appassionata. La band era composta da Andrea Leandro alla chitarra acustica e voce, a tratti arricchita da effetti, da una sezione ritmica formata da una batteria e da un set percussioni che a volte si quietava per dar spazio a linee di basso o tastiere avvolgenti. Alla sinistra di Leandro, la chitarra elettrica che giocava anche con i Synth.
Non solo una band, non solo un cantautore.
Leandro, in un momento di relax post-concerto, ha raccontato di essere cresciuto con i cantautori italiani nelle cuffie e ha confermato le suggestioni percepite durante il live. Da questi ha incamerato le influenze e i temi per poi rielaborare in uno stile personale, arricchito da arrangiamenti raffinati che portano a un livello superiore il suo cantautorato:
Per tutti di Riccardo Sinigallia è un disco che ho consumato, poi Fabi-Silvestri-Gazzè in Il Padrone della Festa, disco che mi ha fatto scattare qualcosa dentro, poi Battiato e Colapesce. Nei primi tempi scrivevo pezzi più spensierati, da qualche anno invece mi sono concentrato sulla sperimentazione musicale e sugli arrangiamenti integrando gli ascolti con i Beatles, i Radiohead e Bon Iver.
Parlaci di cosa bolle in pentola:
Il primo singolo, prodotto da Fabio Rizzo (Dimartino, Eugenio in Via Di Gioia, Nicolò Carnesi) è stato registrato a fine gennaio a Palermo nello Studio Indigo, consigliato dalla nostra etichetta la Bunya Records di Torino. Poi siamo tornati ad aprile e abbiamo registrato altri due singoli. Uno uscirà a giugno e l’ultimo poco prima del disco, che verrà registrato questa estate sempre a Palermo per poi uscire finalmente in autunno. Anche il video di Saprai farti valere è stato interamente girato a Palermo e diretto da Domenico Palmieri, siamo contenti del risultato finale. L’effetto “psichedelico” gioca molto con i colori e le istallazioni con green screen, abbinandosi perfettamente con le atmosfere oniriche e gli arpeggi che si sviluppano attraversando le ritmiche tribali e selvagge delle percussioni. Siamo quindi ancora in una fase di costruzione.
Prima di questo progetto avevi altre band?
Ho iniziato, un po’ come tutti forse, in una cover band e facevamo un po’ di tutto. Da Battiato ai CCCP, da Gino e l’Alfetta di Silvestri ai The Clash, ci divertivamo. Abbiamo suonato per un’estate intera e la cosa ha preso una piega diversa, evolvendosi nella voglia di fare qualcosa di originale. Avevo diversi testi da parte e non c’è mai stato reale interesse da parte degli altri membri se non per il batterista, col quale collaboro ancora oggi per la produzione dei brani. Da lì abbiamo iniziato a registrarli autoproducendo un EP da tre brani che abbiamo iniziato a portare in giro, scoprendo e approfondendo il mondo della scrittura e della produzione in studio.
Auguriamo a Leandro si farsi valere e all’Off Topic di continuare a promuovere cultura, trasformando il gesto violento in un messaggio artistico positivo.