Se non posso ballare sulle note di Populous non è la mia rivoluzione
W, come women. È questo il titolo del nuovo lavoro del producer e dj salentino Populous, all’anagrafe Andrea Mangia, che torna sulla scena con un album dirompente, sia per temi che per stile musicale. Il disco è in uscita oggi 22 Maggio per La Tempesta International in Italia e per Wonderwheel Recordings nel resto del mondo. Eh sì, perché come succede per la gran parte dei migliori, l’artista è forse più noto all’estero che in patria. Ma questa volta non abbiamo scuse, perché Populous ci sta regalando un album che si candida ad essere tra i migliori dell’anno.
W è un album femminista, sperimentale e d’avanguardia e se ci riflettiamo questi tre elementi sono strettamente connessi tra loro, sia a livello sociale che musicale. Stiamo parlando di un inno di libertà e di ribellione ai canoni di genere imposti dalla società patriarcale nella quale viviamo. W va oltre gli stereotipi sessuali dettati dal machismo, è un disco contro l’omologazione che celebra l’unicità di ogni essere umano. Come dichiarato dall’artista ad un intervista del Venerdì di Repubblica:
“[…] La sessualità non si può descrivere. Dire etero o gay è riduttivo perché ogni etero è diverso, ogni gay è diverso. Possiamo inventarci mille sigle, ci sarà sempre quello in più che non sai mai come catalogare”.
Ma l’album è un capolavoro a tutto tondo e ciò si denota già a partire dalla copertina.
Si tratta di un art-work realizzato da Nicola Napoli ed è un omaggio alle grandi donne e artiste che sono fonti d’ispirazione per Populous: Grace Jones, Missy Elliott, Loredana Bertè, Amanda Lear e Beth Ditto sono solo alcune delle muse che prendono parte a questo party futuristico e psichedelico fatto di libertà, sensualità e femminilità, in un’esplosione di colori viola, rosa e fucsia.
Oltre agli stereotipi di genere, Populous abbatte le frontiere e crea connessioni musicali tra il Salento e Milano e tra l’Italia, il Giappone e l’America Latina. Cumbia, elettronica, dream pop, dance uniti al voguing creano suggestioni sonore ballabili e sensuali: pazzeske!
È proprio Myss Keta una delle tante interpreti che in questo album danno voce ai brani prodotti da Populous. HOUSE OF KETA (unica traccia rigorosamente in capslock, ovviamente) è un inno di libertà sessuale e di rottura dei margini, in perfetto stile Myss Keta. L’artista non è nuova alle collaborazioni con Populous, il quale ha prodotto il brano della Myss XANANAS, che ha sancito un sodalizio musicale, oltre al legame di amicizia tra i due, che dura da tempo. “Sfido tutti i limiti sessuali, ho una bandiera arcobaleno”, e il ritornello “my house, my rules, my pleasure, house of Keta”, “nella mia casa ogni legge è sospesa” sintetizzano perfettamente il messaggio lanciato da Populous e Myss Keta.
La Myss in un’intervista a Il Manifesto, in occasione della kermesse sanremese, ha dichiarato:
“Il femminismo che porto avanti io è quello di Achille Lauro. Che non è legato esclusivamente alla figura della donna ma è allargato anche agli uomini, alla tematica gender e gender fluid, in quanto tutti siamo esseri umani. È un movimento che spinge affinché ognuno possa sentirsi libero di abbracciare se stesso in tutte le sue mille sfaccettature, sviluppando tutti i propri lati, maschili e femminili. Credo nel diritto di poter creare la propria immagine come si preferisce, senza limiti culturali, sociali, storici o di altra matrice. È un femminismo che abbraccia tutti i generi, anche quelli indefiniti.[…]”.
Anche in Soy lo que soy, interpretato da Sotomayor, il tema centrale è la libertà di essere ciò che si è: “Soy lo que soy, lo que quiero ser, una imagen, un nuevo amanecer, soy lo que soy, lo que quiero ser, ven y abre la cortina para poderte ver” ovvero “sono quello che sono, quello che voglio essere, un’immagine, una nuova alba, sono quello che sono, quello che voglio essere, vieni e apri il sipario per poterti vedere”. In tre minuti e quarantaquattro secondi il pezzo cambia continuamente sonorità, mescolando pop, dance-hall e percussioni latine.
Il primo brano lanciato, in precedenza all’uscita dell’album, è Flores No Mar, interpretato dalla cantante brasiliana Emmanuelle.
Un sound onirico e avvolgente, accompagnano la descrizione del tramonto e della notte estiva in riva al mare. Il brano è addirittura finito sulla BBC radio.
Fuera de mi è un pezzo interpretato dalla producer argentina Kaleema che ci trasporta in un’atmosfera rilassante e sensuale che parla di un amore erotico, paragonandolo alla natura: “De mi cuerpo brota la ceniza” ovvero “dal mio corpo viene la cenere” e “Como un volcán emerge el fuego que quema” ovvero “come un vulcano emerge il fuoco che brucia”.
Roma, il brano che chiude l’album è un omaggio al film di Alfonso Cuaròn. È un pezzo strumentale in cui viene pronunciata una sola frase durante tutto il brano: “Volevo solo andare via da qui… e quando mi ha chiesto dove sarei andata ho risposto Roma”.
W è un lavoro eccellente, per temi trattati, per ricercatezza del sound e per riferimenti artistici. Ci fa vivere l’estate con classe, cosa tutt’altro che scontata, trasportandoci in meravigliosi luoghi lontani.
Per definirlo in una frase: W di Populous è la rivoluzione su ritmo dance-hall di cui abbiamo bisogno.