Gli Addio Proust! sono un trio indie rock fiorentino con all’attivo un disco, un EP e più di cinquanta concerti live: Mattia Gonnelli, Marco Santi e Martina Vincenzoni formano la band nel 2015 e subito caratterizzano il loro sound con sonorità alternative rock. Come ogni corpo vivo, la band si poi è evoluta nel tempo arrivando a includere nella famiglia anche percussioni e tastiere. Il sound attuale è orientato verso sonorità indie rock, con un orecchio alla nuova psichedelia, senza dimenticare l’anima latina dei nostri cantautori.
Questa settimana uscirà il nuovo singolo degli Addio Proust!, “Bahia”: un brano nato dalla voglia di evadere, di aprire la finestra e respirare aria fresca, dal desiderio di allontanarsi e lasciarsi alle spalle l’inerzia, la frustrazione e la follia del tempo che viviamo. Ve lo facciamo ascoltare in anteprima allegando qui in basso anche una breve intervista alla band che ci parla di questo nuovo progetto.
Ciao Addio Proust! Come state? Presentatevi al pubblico de Le Rane!
Ciao Le Rane, esotici e più tropicali che mai, stiamo bene. Qua la famiglia Addio Proust!, un trio indie rock fiorentino con all’attivo un disco, un EP e più di cinquanta concerti live: Mattia alla voce, chitarra e synth; Marco al basso e Martina alla batteria.
C’è un aneddoto particolare dietro la scelta del vostro nome? Come avete avuto l’idea?
Addio Proust!, cioè addio al “tempo perduto”. Quando ci siamo conosciuti e abbiamo formato la band pensavamo a un nome che fosse uno stimolo a non rimanere bloccati in un passato di progetti musicali non realizzati e di occasioni perse e, allo stesso tempo, fosse di buon augurio per l’inizio di un nuovo percorso musicale. Avevamo nuovi pezzi, molte idee da provare, ci siamo guardati allo specchio e ci siamo detti: “Hey andiamo, addio passato, buongiorno presente, benvenuto futuro!”
La leggenda vuole che il nome per intero sia stato intravisto scritto su un muro da Mattia mentre guidava. Il fatto non è mai stato né confermato né smentito 🙂
Oggi ospitiamo l’anteprima streaming del vostro nuovo singolo “Bahia”: come nasce e che storia racconta?
Bahia nasce dalla voglia di aprire la finestra e fare un bel respiro di aria fresca. Nasce dal desiderio di lasciarsi alle spalle la follia del tempo che viviamo, del vedersi vivere senza poter veramente scegliere come. Racconta la storia di viaggiatori che in questi due anni anni non hanno potuto viaggiare, ma solo rincorrere sogni atlantici ed esotismi della mente, immaginare spiagge tropicali e foreste pluviali ricche di piante e fiori colorati. Racconta la storia di tutti quegli individui che per sopravvivere hanno bisogno di illudersi almeno una volta nella vita di potersi fermare e mollare tutto, cambiare vita, andarsene e, perché no, aprire un chiosco in riva al mare in Brasile. In fondo, piuttosto che la disillusione, è meglio una felicità immaginata.
La vostra ultima produzione risale al 2019, quando pubblicavate l’Ep “Resina”. Quest’ultimo singolo apre le porte al vostro prossimo progetto e quali saranno le differenze (dal punto di vista della produzione, della scrittura, ecc) rispetto ai vostri lavori precedenti?
La differenza sostanziale con i lavori precedenti è che adesso i nuovi brani hanno una maggiore ricchezza e stratificazione di suono. Sono molto più complessi dal punto di vista timbrico rispetto al passato. Mentre anni fa cercavamo volutamente uno stile più essenziale e scarno, con una strumentazione semplice: chitarra, basso, batteria, che conservasse anche nelle registrazioni l’impatto e l’impronta istintiva di un live, con i nuovi pezzi ci siamo concessi molte più sfumature e colori, abbiamo orchestrato in maniera più ampia e dato più respiro alle varie parti dei brani. Tutto ciò grazie all’introduzione di tastiere, synth, diversi tipi di percussioni. Abbiamo inoltre reso le strutture dei brani e i testi più accessibili, più cantabili. La necessità di fondo è quella di comunicare e farlo nella maniera più comprensibile e semplice possibile.
Dopo tutto questo tempo reclusi, il vostro singolo viene fortemente dal bisogno di evadere, uscire e ricominciare: suonerete live questa estate (per quanto possibile)? Se sì, dove potremo ascoltarvi?
Per ora siamo tra i nomi di una splendida rassegna estiva che si chiama “E quindi uscimmo a riveder le stelle“, organizzata alla Limonaia di Firenze dal collettivo Fiore sul Vulcano. Suoneremo il 27 agosto e siamo in cartellone insieme ad altre band veramente toste della scena fiorentina e non solo. Questo ci rende molto felici, perché ci permetterà di togliere la polvere dalle nostre valigie e dai nostri strumenti che sono fermi in studio da due anni, e ci permetterà di testare live i nuovi pezzi e rimetterci in gioco in questa nuova pelle tropical-colorata.
La Redazione
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