Francesco Savini è un cantautore abruzzese classe 1996. A quattordici anni inizia a scrivere canzoni ispirandosi ai grandi del rock internazionale. Poi si innamora della musica italiana grazie ai testi di Cesare Cremonini, Max Pezzali, Vasco Rossi ed Eros Ramazzotti. Si trasferisce a Milano per studiare presso l’università di musica fondata da Franco Mussida della PFM. Qui entra in contatto con la realtà indipendente della città. Da questa esperienza nasce l’esigenza di esprimersi tramite i propri testi e inizia a scrivere. Presso lo Blapstudio di Antonio Polidoro incide i suoi primi brani, il primo dei quali, intitolato Maratoneti, è in uscita mercoledì 7 ottobre in collaborazione con Artist First. Oggi vi presentiamo in anteprima il video clip ufficiale.
Guarda in anteprima il video di “Maratoneti”, singolo di debutto di Francesco Savini
“Se hai letto dieci libri, è come se avessi vissuto dieci vite”.
Questa popolare massima si è insinuata fra i pensieri di Francesco Savini un pomeriggio mentre passava la Stazione Centrale di Milano sul tram numero 5 in direzione Niguarda. Come una vera e propria epifania di stampo joyciano, la citazione ha scatenato in Francesco un torrente di riflessioni e realizzazioni sulla propria generazione. Ha pensato agli amici, a sé stesso, e a tutte le volte in cui si è lamentato di essere stanco dopo una giornata di totale nullafacenza.
Per lui, milanese di adozione, l’epifania ha anche rappresentato la conclusione che forse non si stava godendo appieno l’esperienza di vivere in una città come Milano, che offre tanto ma non aspetta nessuno. Francesco Savini mette allora in musica le proprie riflessioni esistenziali e le proprie considerazioni. Parla di una generazione che forse in fondo non capisce bene nemmeno sé stessa, persa tra una fila al bar, un libro che fa vivere una vita parallela, una lamentela sui propri acciacchi fisici precoci.
Lo scheletro di Maratoneti, il suo singolo di debutto, nasce tra gli sferragli dei binari e i rumori del traffico cittadino. È stato scritto tutto d’un fiato per cogliere tutta l’essenza della vera estasi artistica. E chissà se a quel punto Francesco si è ricordato di scendere a Niguarda o ha proseguito compiendo tutto il giro del tram numero 5. Forse se ci saliamo adesso lo troviamo ancora a bordo, con le note dell’iPhone aperte e lo sguardo ammaliato dal finestrino, maratoneta di ATM.
“Maratoneti parla della svogliatezza giovanile, ma parla soprattutto di me. È un po’ uno sfogo per cercare di auto-stimolarmi a vivere questi anni in maniera più densa possibile.”
La Redazione
Scopri la musica che ti piace attraverso le nostre interviste, recensioni e tutte le attività!