Buddha è il titolo del nuovo singolo di Laurino, un pezzo che segue la via già intrapresa dal musicista veronese in “Volume”, il singolo pubblicato a gennaio per Cabezon Records.
Qui si fanno sempre più spazio sonorità down-tempo e gli innesti elettronici, come il synth o l’hi-hat della drum machine, che creano un’atmosfera ovattata perfettamente mescolata al piano e alla voce in pulito.
Laurino assume questa volta la parte dell’innamorato confuso, e si domanda: a cosa serve avere un Buddha sotto al letto, o cercare l’illuminazione, se non si è in grado di mettersi al servizio della comprensione e dell’amore reciproco? Ecco cosa ci ha raccontato…
Nel tuo nuovo singolo ti ritroviamo nei panni di un ragazzo innamorato e confuso. Quante volte ti è successo di ritrovarti in una situazione simile nella vita?
Credo tre volte in tutto. Che poi non credo che ci si innamori sempre nello stesso modo, si perderebbe un po’ il senso del l’innamoramento stesso: lo sconvolgimento.
Se sai già come procede la faccenda non ti smuovi di un millimetro a livello del tuo equilibrio personale. Penso di essermi innamorato, in questo senso, per la prima volta a 17 anni. E da lì in poi la cosa si ripropose sì, ma con altre facce. Altre storie, nuove sensazioni e spesso una grande confusione.
Collegandomi al titolo del brano, “Buddha”, che significato ha per te la religione o in generale le credenze verso mondi sovrannaturali?
È un qualcosa che ho trovato compreso nel pacchetto, qualcosa che ci lega alla storia dell’uomo, volente o nolente.
Sia chiaro, per me ogni essere umano ha il diritto di viversi (o non viversi) la propria spiritualità come preferisce. Anzi a me le persone religiose mi affascinano (tranne quelle che credono in qualcosa in un modo quasi morboso), mi affascina molto la loro visione di possibilità in un qualcosa che non hanno mai visto ma che a loro non interessa di vedere in questa vita.
Se devo parlare per me invece, preferisco stare dalla parte del passeggero a osservare quello che succede, senza voler sapere chi sta guidando. Anche perché probabilmente sono io.
Guarda in anteprima il video del nuovo singolo di Laurino
Rispetto al tuo singolo precedente, in questo nuovo brano troviamo suoni più elettronici che abbandonano l’immaginario del pop d’autore…
E mi fa molto piacere che l’abbiate percepito! Non ha più senso per me fare qualcosa che è già stato fatto e rifatto. Voglio sperimentare e provare a trovarmi dentro musica diversa (non m’azzardo a dire nuova percaritàdiddio) e “Buddha” in questo senso è il mio beta test.
Non so verso quale musica sto andando ma sento che questa canzone è l’inizio giusto per staccarmi dalla visione un po’ antica e malinconica del cantautore in Italia. Credo sia giusto provare a uscire dallo schema.
Il video inizia con te sotto la doccia, che storia volevate raccontare?
È tutta un’idea di quel bel cervellone di Federico Munari. Ha perfettamente trasposto in video quello che volevo comunicare attraverso la musica: il senso di desolazione dopo la fine di un amore. E non è solo la fine di un amore, è la fine della percezione di una persona per come la conoscevi, l’inizio della percezione per quello che è diventata. Il video di “Buddha” (e spero anche il pezzo) vuole trasmettere fin da subito questo senso di desolazione e impotenza, le sensazioni più forti che ho provato l’anno scorso dopo la fine di una relazione importante.
Giulia Perna
Meglio conosciuta come @machitelhachiesto. Salernitana di nascita e bolognese per amore di questa città. Ha conseguito il titolo di Laurea specialistica in Comunicazione pubblica e d'impresa presso l'Università di Bologna. Si definisce "malinconica per vocazione". Da grande vorrebbe osservare le stelle. Crede nella forza delle parole, nella bellezza che spacca il cuore e nella gentilezza rivoluzionaria. Le piace andare ai concerti, mischiarsi tra la gente, sentire il profumo del mare e camminare sotto i portici.