Oggi vi presentiamo in anteprima il videoclip del nuovo singolo di Luca P. dal titolo “41“. Il brano è la title track del disco che uscirà il prossimo 13 Novembre e ha visto la preziosa collaborazione di Emma Nolde.
Luca P. e la giovanissima cantautrice (di cui vi abbiamo parlato qui) in questo brano cantano il sacrificio e lo sforzo che ognuno di noi deve affrontare per raggiungere il proprio obbiettivo. Cantano la voglia di non arrendersi di fronte agli ostacoli che inevitabilmente la vita ci presenta e la voglia di rimettersi in gioco.
Come è accaduto allo stesso Luca P. che in un periodo complicato ha trovato la forza di rialzarsi esprimendosi attraverso la sua musica. L’album sarà permeato di positività nel tentativo di lasciarsi alle spalle e superare il lungo periodo della pandemia.
“Per tornare ad essere persone vere, sincere, umane e altruiste, che racconta la mia voglia di essere ancora qui a guardare il mare… Non più da solo, ma insieme”
Guarda in anteprima il videoclip di “41”, nuovo singolo di Luca P. ft Emma Nolde
“41” è il terzo che singolo, nonché title track, che anticipa l’uscita del tuo disco. Parlaci del brano e di come nasce l’idea del videoclip.
“41” ha in sé diversi significati. Il principale è quello di non arrendersi mai alle difficoltà, come quelle che ho incontrato io nella mia vita e nella mia musica. Sono spesso porte in faccia, delusioni, soldi spesi senza avere niente in cambio, insomma sacrifici importanti, sembra sempre più facile arrendersi, perché spesso non vedi una via d’uscita o delle reali opportunità. È essenziale invece non smettere di sognare e continuare a credere in quel sogno, lottare per quello che vuoi, restando sempre chi sei, “guardandoti dentro sempre”, come dico nel testo.
L’idea del video nasce dal voler in qualche modo mostrare il sacrificio che ognuno di noi fa per raggiungere i propri obiettivi: la danza mi sembrava il modo migliore per esprimere questo status emotivo. Virginia, la protagonista del video, è una giovanissima e bravissima ballerina che ho costretto a danzare sotto un telo, impedendole così la fluidità del movimento che è essenziale per un ballerino. Nel video piano piano si libera dal telo e comincia a ballare, mostrando le sue capacità, frutto di anni di sacrifici.
“41” parla anche dell’incontro tra due generazioni di cantautori.
Perché “41”? Che significato ha?
41 sono i miei anni (erano, ahahah) e questo disco è allo stesso tempo un traguardo e un nuovo inizio, un breve riassunto di un anno felice e positivo che chiaramente non si è concluso come avrei voluto, come nessuno di noi avrebbe voluto.
L’album sarebbe dovuto uscire il 27 aprile 2020, giorno in cui ho compiuto 42 anni.
Emma Nolde è sicuramente una delle migliori artiste emergenti uscite nel 2020. Come è nata la vostra collaborazione per questo brano?
Ho conosciuto Emma ad un concerto, aveva 15 anni e suonava prima di Andrea Biagioni. Nei camerini la osservavo con curiosità per capire chi fosse questa giovanissima ragazza. Avvertivo vibrazioni che non sentivo da tempo, la presenza di qualcosa di unico, genuino, chiaro e deciso. Quando è salita sul palco ho avuto le risposte alle mie domande… era chiaro che di fronte a me c’era un vero talento.
Da quel giorno tra di noi è nato un rapporto molto bello ed ho chiesto ad Emma se le andava di cantare con me “41”. Per me era perfetta per questa canzone, solo lei poteva dare un senso chiaro al brano.
Sono stato felicissimo di sentire il suo entusiasmo. L’abbiamo registrata insieme nello stesso momento, e ho deciso di lasciare anche le piccole imprecisioni perché volevo dare un impatto “live”, sincero. Nella canzone dico “avevo tanta voglia d’incontrarti”. Ed ecco Emma Nolde. È stato commovente registrarla, devo ammetterlo.
Il disco esce a breve: in questo periodo così difficile, dal titolo delle tracce che ho potuto leggere sembri dare un messaggio ottimistico. Come stai vivendo quest’ultimo periodo personalmente e artisticamente?
Credo che essere ottimisti e positivi in questo periodo non sia certo semplice, ma allo stesso tempo sia indispensabile.
In un settore particolarmente colpito come il nostro è facile buttarsi giù, mollare i sogni e il proprio lavoro, ma credo che l’arte e la cultura servano proprio a dare luce dove c’è buio. Ho scritto una canzone nuova che dice appunto “ma tanto lo sai che torneremo sempre, perché siamo fatti così non ci arrendiamo facilmente”.
Personalmente sto vivendo un periodo di alti e bassi, mi sento sospeso, un po’ come in una bolla. Da un lato penso che forse ci fosse bisogno di un temporaneo stop per riequilibrare un mondo che stava correndo un po’ troppo velocemente verso un arrivismo incontrollato, dall’altro vedo un crescendo di situazioni sempre più difficili, troppi morti, un’economia al collasso e un serio problema sociale e psicologico e questo mi spaventa.
Ora più che mai c’è bisogno di essere ottimisti, credo sia l’unica salvezza. Artisticamente ho scritto molto in questo periodo. Sto tracciando un altro capitolo che si sta pian piano definendo. Il prossimo disco sarà sicuramente meno positivo ma sempre pronto a dare luce a quel buio assordante.
La Redazione
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