Ti voglio urlare è il debut album del L’Ultimodeimieicani, nato in una casa sulle alture liguri nell’estate del 2017 ed uscito per Pioggia Rossa Dischi. Sono cinque ragazzi di Genova che fondono il cantautorato italiano ad un sound ispirato al rock inglese.
L’album è anticipato da quattro singoli: “Pensione a 20 anni” (8 marzo 2019) canzone provocatoria lanciata con una petizione su change.org; “Sirene” (16 aprile 2019) brano che racconta il rapporto conflittuale con la propria città di provenienza; “Gelato” (21 giugno 2019) traccia dal sound estivo e con un testo introspettivo arricchita dalla partecipazione di Canca, rapper genovese classe ’97 e del sax di Olmo Martellacci (Ex-otago). “Ciao” (4 ottobre 2019) pezzo spensierato ma ricco di spunti di riflessione. Venerdì esce infine Cosa Vuoi Cambiare ultimo singolo prima di Ti voglio urlare.
Ti voglio urlare nasce dall’esigenza della band di esternare il loro stato emotivo e usare la musica come valvola di sfogo. Amori, paranoie, relazioni e società trovano lo spazio che nella normalità di tutti i giorni non sempre riusciamo dare loro.
Ecco cosa ci hanno raccontato..
Cosa avete voglia di urlare?
Ci sono moltissime cose che vogliamo urlare, sempre legate alle nostre storie personali, a ciò che abbiamo intorno, in questo album ci sono le nostre storie, i nostri amori, le nostre illusioni, lo schifo e il bello che abbiamo intorno. È proprio questo quello che vogliamo urlare e di cui vogliamo liberarci.
Il vostro modo di fare musica è un misto tra cantautorato italiano e sound ispirato al rock inglese.. come vi ponete nei confronti del pubblico che vi segue?
Non abbiamo mai ragionato veramente sul come porci rispetto al pubblico, abbiamo sempre cercato di essere noi stessi senza nasconderci troppo dietro ad un’idea che potrebbe non rappresentarci. Anche la musica ci è sempre venuta spontanea e non ci siamo mai domandati se fosse un prodotto che funziona o meno.
Ti voglio urlare è il titolo dell’album che uscirà il 4 ottobre. L’avete scritto scritto e creato durante un ritiro spirituale in una casa sulle alture liguri nell’estate del 2017. Regalateci un ricordo o un’immagine di quei momenti..
Birra, vino e ulivi. Abbiamo passato una settimana dormendo poco e svegliandoci davanti al computer perché volevamo tirare fuori noi stessi da questo lavoro. In realtà poi il ritiro è stato più d’ispirazione che di scrittura, abbiamo suonato tantissimo e da li ci siamo guardati in faccia e ci siamo detti “allora facciamo davvero un album?”
In Pensione a vent’anni descrivete quel disagio che assale la nostra generazione. Esiste una soluzione o una via di fuga?
Non esiste una vera via di fuga, purtroppo il mondo va verso una direzione in cui non ci riconosciamo molte volte. Siamo dell’idea che non bisogna mai accettare degli schemi senza ragionarci e finché se ne hanno le forze bisogna cercare di scardinarli, anche per la propria sanità mentale. Come tutti cerchiamo costantemente il nostro posto giusto nel mondo.
Come è nato il brano 5 minuti di tristezza cosmica?
5 minuti di tristezza cosmica nasce da una riflessione su se stessi e su una storia d’amore durata anni fatti di promesse, esperienze e che hanno cambiato i protagonisti. Questa storia non ha un punto finale, come può finire una cosa che fa crescere così tanto? Si è solo persa da qualche parte come tante storie e come succede anche a noi.
Se doveste descrivere questo viaggio che sta per iniziare, a cosa dobbiamo essere pronti?
Dovete essere pronti prima di tutto ad ascoltare e a conoscerci, noi vorremmo incontrare e parlare con tutte le persone che ascoltano la nostra musica, perché quello che facciamo è sempre specchio di quello che siamo. Il nostro primo album vuole essere una presentazione, un urlare a tutti “ciao, ci sono anche io, sono fatto così”. A volte potreste anche non capirci ma in fondo anche quella è una parte di noi.
Ascolta in anteprima Ti voglio urlare, album d’esordio de L’Ultimodeimieicani
Giulia Perna
Meglio conosciuta come @machitelhachiesto. Salernitana di nascita e bolognese per amore di questa città. Ha conseguito il titolo di Laurea specialistica in Comunicazione pubblica e d'impresa presso l'Università di Bologna. Si definisce "malinconica per vocazione". Da grande vorrebbe osservare le stelle. Crede nella forza delle parole, nella bellezza che spacca il cuore e nella gentilezza rivoluzionaria. Le piace andare ai concerti, mischiarsi tra la gente, sentire il profumo del mare e camminare sotto i portici.