Tuma – Una canzone sconcia [Anteprima Clip]

Tuma racconta storie di vita quotidiana, storie semplici, vissute e non, guardate dalla prospettiva di uno studente squattrinato qualsiasi che vive alla giornata insieme ai suoi coinquilini, con la convinzione che spesso, come direbbe un suo caro amico, basta una chitarra e una bottiglia di rum per star bene. Dopo lʼesperienza nel gruppo “I Segreti di Oscar”, ha iniziato la sua esperienza da solista pubblicando due singoli (Semplice Annapaola, con la produzione Artistica di Raf Qu (Lefrasincompiutedielena).

Nel 2019 inizia ad essere notato da varie realtà del territorio pugliese e il 2020 sembra proprio essere il suo anno: Una canzone sconcia è il titolo del suo nuovo singolo, pubblicato sotto l’etichetta Discographia Clandestina, il brano anticipa l’uscita di Tuma 01, il suo primo album, che avverrà a fine Aprile.

Ecco cosa ci ha raccontato…

Guarda in anteprima il video del nuovo singolo di TUMA

Spiegaci questa questione dei trapper…

Non ho nulla contro gli amici trapper e il loro modo bizzarro di parlare, mi chiedo solo perché si vogliano fare una tipa su una tesla… che poi che cazzo è una tesla? Chi ne ha mai vista una? Letti a casa non ne avete? Ma soprattutto com’è possibile che non riescono ad abbinare in modo decente un paio di pantaloni e una maglietta? Boh, forse veniamo da due universi paralleli, ma ci sta… il mondo è bello perché è vario.

 “Una canzone sconcia” è il titolo del tuo nuovo singolo, cosa ti ha ispirato per la scrittura del testo?

Una canzone sconcia nasce proprio in risposta a sta fissa dei trapper per il rimorchiare alle feste. Mi chiedo sempre quanto ci sia di vero nei loro racconti. Allora ho deciso di raccontare rappando quello che succede a me quando vado ad una festa… e la verità è che a me succede molto poco…

Da Alberto Tuma a Tuma (hai anche un nuovo profilo Spotify!), quali cose sono cambiate rispetto ai brani precedenti e quali invece sono rimaste le stesse?

Si, ho deciso di usare il mio cognome come nome d’arte e di ripartire da 0, con un nuovo profilo Spotify ma con lo stesso entusiasmo di prima. È passato un anno dal mio ultimo singolo, Annapaola. In questo anno sento di essere maturato molto e di aver trovato la mia identità artistica. Nel disco possiamo dire che troverete lo stesso Tuma spensierato di Semplice ed Annapaola, ma con una consapevolezza diversa.

Parliamo ora del video, raccontaci qualche aneddoto di backstage…

Vi dico solo che due ore prima del video ero riuscita a racimolare solo due comparse… ero nel panico più totale. Era da un mese che avevamo fissato la data delle riprese ma la mia disorganizzazione mi ha portato, come sempre, a ridurmi all’ultimo minuto. Fortunatamente sono riuscito a riempire una macchina con alcuni vicini di casa e alla fine siamo riusciti (non so come) a raggiungere un buon numero di comparse. Alle riprese si sono aggiunti in extremis anche alcuni dei musicisti che suonano con me ai live… inutile dire che si sono scolati gli alcolici che erano li come oggetti di scena e se ne sono tornati a casa fradici.

Prima dell’estate pubblicherai un EP, quali sono le tue aspettative?

Mi aspetto di suonare tanto, che è la cosa che più mi diverte. Adoro portare la mia musica live e giocare con il pubblico… mi fa tornare bambino. Per quanto riguarda gli ascolti non ho un reale obiettivo, già essere riuscito a pubblicare un disco tutto mio mi sembra un sogno. Mi piace l’idea che la gente possa ascoltare le mie storie, mi piace scoprire che magari non sono l’unico ad averle vissute. Forse è questa l’aspettativa più grande che ho per questo mio disco: raccontare storie per riceverne in cambio nuove da poter raccontare più avanti.

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