Oggi vi presentiamo in anteprima il videoclip della title track dell’Ep d’esordio di VperTempesta, artista senza volto ma dall’identità stilistica e musicale assolutamente definita.
Nelle cinque tracce che compongono “Fiori in Alaska” ci sono gli anni 80′, la voglia di innamorarsi, l’esigenza di ballare, il desiderio di tornare a sognare. C’è la voglia ardente di tornare a vivere insieme, condividere, proprio oggi che siamo cosi distanti, nei corpi e negli animi. La scelta dell’anonimato non è da intendersi come un vezzo commerciale o di marketing. Cela l’intento di voler mettere in primo piano certe emozioni comuni a tutti noi e l’importanza dei legami emotivi, quelli persi e quelli ritrovati più che la messa in scena di un nuovo artista. VperTempesta è uno, ma nessuno in particolare. È una sorta di viaggio a tema synth-pop che cerca di riscoprire quel romanticismo andato un po’ perduto nella freddezza della percezione digitale del mondo moderno.
Ciao VperTempesta, oggi in anteprima abbiamo proposto il videoclip della title track del tuo nuovo Ep. Parlaci del brano “Fiori in Alaska” e di come è nata l’idea del video.
Viviamo giornate così veloci che non ci accorgiamo più di niente. I colori di un cielo nuvoloso al tramonto, l’immensa dolcezza nel sorriso di un bambino, l’infinito amore di due anziani che si tengono per mano, la convulsa danza di una carta nel vento, le pose della Luna, i sensuali dettagli nel volto di uno sconosciuto, il mare, gli stormi, le stelle.
Abbiamo scelto di perderci la bellezza del mondo tenendo gli occhi bassi, ipnotizzati da un intrattenimento virtuale che ci toglie profonde emozioni reali. Sai quanto è difficile trovarsi? Incontrarsi in un mondo cosi? Riconoscersi? E sai quanto è difficile non perdersi in un mondo cosi?
Ma se un giorno incontrassi ciò che ti manca, se in una sera qualsiasi scoprissi l’anima che si incastra con la tua, che esiste davvero, che è reale quanto te, che è rana come te, che siete uguali e diversi da tutto, da tutti, che il tuo posto nel mondo è il suo posto nel mondo, che siete simili a tutti ma diversi da tutti, allora sapresti che c’è una gioia che gira per il mondo per te. E la cercherai, la inseguirai, correrai come un pazzo per seguire il suo profumo, ballerai nella notte perché ora la musica è lei. La vera meraviglia è sapere che esiste davvero un’ altra metà di te.
Guarda in anteprima il video di “Fiori in Alaska”, nuovo singolo di VperTempesta
“Fiori in Alaska” ci racconta, se vogliamo, di una improvvisa solitudine. Dato il periodo molto difficile che inevitabilmente ci tiene tutti un po’ distanti, tu come te la vivi questa solitudine che avvolge questi ultimi tempi?
È un momento tremendo, per tutti, quello che fa davvero paura è il non sapere quanto tutto questo durerà e che tipo di mondo avremo dopo. Il futuro è cosi sfuocato che ci rende immobili mentre tutto cambia molto velocemente. Ho deciso di trasformare questo cataclisma in opportunità, cercando di investire il mio tempo in qualcosa che sfruttasse le energie e le emozioni (anche negative) vissute in questo periodo, creando qualcosa che un domani mi ricorderà che anche nei momenti bui è possibile costruire qualcosa di luminoso. Questo Ep è nato cosi, con il desiderio di generare luce, fuori e dentro di me.
La sensazione più bella è immaginare che qualcosa nato da mie emozioni negative possa generare un sorriso per altri.
Un Ep del genere va suonato nei club, senza dubbio! Quanto ti manca suonare dal vivo e da artista in procinto di pubblicare un ep come stai vivendo la situazione creata dal nuovo DPCM?
Per me la musica è condivisione, senza live, senza persone è come fare dolci e poi buttarli via. Per adesso dobbiamo essere in grado di saper aspettare e sarebbe bello se nel frattempo riscoprissimo il piacere di ascoltare dischi e musica in modo più intimo, come si faceva anni fa. In generale, la mia prospettiva resta quella di provare a convertire danno in opportunità.
Se potessi collaborare con un grande artista internazionale che ti ha anche in qualche modo influenzato, quale sarebbe e perché?
Ho sempre ascoltato musica internazionale e questo sicuramente avrà influito in qualche modo ma questo Ep è nato da input emozionali diversi. Negli ultimi anni mi sono avvicinato molto alla musica italiana, in particolar modo al cantautorato italiano di fine anni 70’/80’. Una sera di Aprile mentre gettavo via l’ultimo dolce disgustoso appena preparato, per radio è partita “Stella di Mare” di Lucio Dalla, sono bastate le prime note di pianoforte, ho provato una emozione cosi forte che mi sono commosso. Ad un tratto ero cosi pieno di emotività che sono andato al piano ed ho scritto la prima canzone del disco. Non so quanto sia percettibile questo tipo di influenza nell’estetica delle mie canzoni ma credo che la matrice emotiva di partenza sia in quel movimento musicale li, tra Dalla, Stadio, Battisti e Battiato.
Toglici una curiosità. Tempesta non inizia per V (ovviamente) allora perché “VperTempesta”?
Il nome richiama per assonanza il famoso film “V per Vendetta” ma in questo caso “V” è l’iniziale del mio nome ed il concetto di “Tempesta” mi ha sempre affascinato, per la forza con cui spazza via, quel qualcosa di forte ed improvviso che può essere distruttivo ma rigenerante.
La Redazione
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