Door Selection: Anche Young Signorino merita il nostro amore
Questa mattina mi sono svegliato con l’acidità di stomaco. Non riesco più a reggere la frenesia dei social network. Il mio medico dice che è sicuramente quella la causa dei miei mali. A volte capisco chi ha deciso di andarsene e capisco anche chi se ne resta nell’anonimato. In questi giorni di teorie stile Dan Brown – che al Codice Da Vinci i napoletani gli fanno una pippa – ho pensato che Liberato non è altro che un piccolo Garibaldi del Duemila che, man mano, sta liberando un paese “paralizzato” come l’Italia e lo sta facendo a suon di live. I seguaci nel suo caso però sono molti più di Mille.
È così bello e fa così tanto ultimi veri romantici pensare che possa essere un carcerato minorenne di Nisida, affidato a un progetto musicale di recupero, Made by Bomba Dischi & Lettieri e che solo più tardi abbia visto l’interesse di una major, ma come sempre in questi casi, so già che si tratterà soltanto della fervida fantasia partenopea, capace di concepire – la sua letteratura ne è un esempio – le storie strappalacrime e patetiche più assurde. E qui parlo ovviamente di patetismo nel senso più positivo del termine: da Treccani “che suscita un sentimento di malinconica commozione”. La letteratura, la musica e la cinematografia partenopea sono piene di queste storie, dai capolavori come Gomorra o dai film di Sorrentino, alle trashate neomelodiche come “Mi hai rotto il cuore” o al buon vecchio Nino D’Angelo.
Sulla stessa scia delle teorie su Liberato però vi invito a essere sentimentali in qualunque altra situazione e non solo, visto che è facile, con le carceri minorili.
Non mi sembra giusto ad esempio che un soggetto problematico come Young Signorino debba soffrire le critiche della massa, una marea di dislike su YouTube e un ban su Instagram. Sono cose che possono rendere ancora più rabbioso un individuo con già dei problemi. La strada per la sua guarigione era l’amore e noi abbiamo perso totalmente l’occasione. Ora è tardi per qualunque intervento o azione. Gemitaiz ha invocato addirittura un TSO. Io, nonostante le dichiarazioni del Davide Panizza della trap – gli somiglia pure un po’ – (per chi non conosce i nomi, quello che canta nei Pop X), prese di posizione che farebbero accapponare la pelle a uno psichiatra in un carcere di massima sicurezza, penso continuerò a difendere la libertà di espressione in qualunque caso, pure nel suo.
Del resto se ci siamo fatti andar bene Gina Pane con la body art, Luigi Russolo con i suoi intonarumori o altre minchiate incomprensibili della cosiddetta avanguardia, non vedo perché non si debba accettare anche lui.
Dico davvero: basta aver studiato un po’ per rendersi conto che Young Signorino è solo un bambino che gioca a fare lo strano in confronto a certe chicche della storia creativa umana. Del resto non è certo lui, ma l’“artista” americano Chris Burden, che si fece sparare in un braccio e definì il tutto una performance artistica.
Ora la butto sul filosofico spicciolo. Se vi piace Marina Abramović o la poesia di Filippo Tommaso Marinetti allora vi deve piacere anche Young Signorino.
Dopo aver letto di tutto sul web, per esempio a proposito di Young Signorino o Liberato, ho deciso che la Door Selection di questa volta doveva essere diversa e volevo che il tutto diventasse una sorta di esame di coscienza. Volevo che fosse un’occasione di riflessione, per capire una volta di più se è giusta la nostra posizione o se forse siamo solo ottenebrati dalla caccia all’untore, una pratica che i social network hanno, a quanto pare, riabilitato. Perché anche Young Signorino merita il nostro amore.
Natan Salvemini
Natan Salvemini è nato nel mezzo degli anni Ottanta, gli piacciono le tartarughe, perdersi tra gli alberi e Bill Murray. Scrive di musica in giro e sul suo blog Stormi.