Pinewood Festival 2019: scopri uno dei migliori festival del Centro Italia

PINEWOOD FESTIVAL ritorna e lo fa in una terza edizione destinata a confermarlo come uno degli eventi musicali più importanti del centro Italia. Dopo aver portato a L’Aquila artisti come Coma Cose e Pop X, l’evento si rilancia proponendo headliners di livello assoluto come Franco 126, Canova, Pinguini Tattici Nucleari, FASK, Giorgio Poi e Populous, affiancati da un folto gruppo di nomi che va dalle sorprese dell’ultimo periodo, come Sorrowland, Mésa, Postino e Costiera, al party targato Linoleum, fino alla “poetica battaglia” della Poetry Slam.

Ecco tutta la line up del Pinewood Festival 2019 divisa per giorni:

VENRDÌ  28 GIUGNO

PINGUINI TATTICI NUCLEARI / FAST ANIMALS AND SLOW KIDS / POPULOUS / POSTINO / MÈSA / COSMETIC / LANEVE / BLCKEBY / GINA / 001BEST

SABATO 29 GIUGNO

CANOVA / FRANCO126 / GIORGIO POI / SXRRXWLAND / COSTIERA / LORENZO BITW B2B SERENA DI / LINOLEUM / MELI / MERIFIORE / MARK BEAR / POETRY SLAM

Una line up che unisce le proposte più fresche che gli ultimi anni della musica italiana possano offrire. Dimostra la volontà del festival di diventare sempre più un appuntamento fisso nel calendario estivo delle kermesse musicali più attente e interessanti della penisola. Pinewood Festival si fa grande.

Abbiamo fatto due chiacchere con Luca Speranza, uno degli organizzatori del festival insieme a Davide Romano, entrambi aquilani, entrambi 25 enni.

Il Pinewood si fa grande, giunge alla sua terza edizione e si conferma un appuntamento estivo importante per la musica attuale. Cosa dobbiamo aspettarci di diverso rispetto alla scorsa edizione?

Sì, siamo giunti alla terza edizione e siamo felici di essere cresciuti progressivamente, sia nella proposta artistica che in termini di organizzazione. Quest’anno introduciamo l’ingresso a pagamento, purtroppo necessario per mettere su una line up di questo livello e per apportare quegli upgrade, in termini di logistica e di strutture, che rendano il festival una sorta di “piccolo universo” all’interno del quale poter vivere le proprie giornate nella loro interezza, trovando sempre qualcosa da fare senza fermarsi mai, se non per stendersi sul prato a sorseggiare una birra.

Oltre alla mille attività legate all’arte, alla moda, allo sport, all’artigianato e al cibo, quest’anno ci sarà un’area camping tutta nuova e soprattutto troverete un secondo palco, dedicato alle esibizioni minori, grazie al quale la musica sarà costantemente presente per l’intera durata dell’evento. Un’altra novità? la silent disco! Dopo i live, chi è stanco potrà andare a riposare indisturbato, chi invece ha ancora voglia di ballare potrà farlo fino al mattino!

Che ne pensate dell’attuale stato della musica italiana che sembra godere di ottima salute grazie soprattutto alla più facile possibilità diffusione per mezzo digitale?

La musica italiana sta attraversando un periodo felice, è innegabile. Senza parlare per forza dell’ascesa dell’ “indie” o “itpop” che dir si voglia, ci sono sempre più mezzi (tra cui la diffusione digitale, croce e delizia) grazie ai quali chi ha questa passione trova la possibilità di mettersi in gioco e dimostrare le proprie capacità, e questo si traduce in tante belle nuove proposte, linfa per chi organizza eventi che strizzano l’occhio a progetti musicali giovani e freschi. Se negli ultimi anni in Italia c’è stata una generale crescita dei festival musicali lo dobbiamo senz’altro anche a questo.

Come si costruisce una line up? Mi spiego meglio, avete un criterio in particolare secondo cui ponderate le vostre scelte?

Una line up si costruisce divertendosi! La musica è costantemente presente nella vita di tutti (o quasi), quindi si possono raccogliere validi input ovunque: quando vai ai concerti, quando esci a bere con gli amici, quando sei in macchina nel traffico o a casa col mal di testa. Noi di musica ne ascoltiamo tanta e cerchiamo di tenerci aggiornati su tutte le nuove uscite, tentando di carpirne le potenzialità anche in ottica futura. Ad esempio, possiamo dire che le scelte artistiche dello scorso anno, tra cui i Coma Cose che ancora non erano così presenti in radio, tv e giornali, ci hanno fornito un ottimo biglietto da visita per questa edizione. È comunque vero che bisogna stare attenti a ponderare il tutto.

L’ideale è trovare l’equilibrio giusto tra i propri gusti (e quindi la linea artistica che si intende seguire) e quelli del pubblico, cercando di portarlo, nel corso del tempo, a fidarsi del nome del festival prima che dei nomi in line up, non deludendo le aspettative ma neanche incappando in scelte scontate. Il fattore sorpresa gioca un ruolo importante tanto quanto l’hype che si genera attorno ad esso.

Viviamo in un periodo molto difficile da un punto di vista socio-politico. Che ruolo pensate possa avere la musica in tutto questo? E soprattutto un festival come il vostro, di tale portata può dare un segnale forte di integrazione?

L’idea di partire con questa avventura, tre anni fa, è nata dall’esigenza di proporre finalmente qualcosa di nuovo e fresco in una realtà socio-urbana che negli ultimi dieci anni, dopo il terremoto, ha avuto non pochi problemi a ripartire. Sentiamo spesso le persone lamentarsi del fatto che non c’è nulla da fare in città e abbiamo quindi voluto provare ad essere noi la risposta a questo problema. Ma al di là del contesto cittadino, abbiamo riscontrato questo bisogno in generale nelle nostre generazioni.

La musica, per noi e per tanti altri, non è solo un hobby, ma un modo per comunicare se stessi, le proprie idee e le proprie emozioni. Il mood che si respira partecipando ad un festival è qualcosa di ineguagliabile, nel momento in cui parte la musica puoi mettere in pausa i pensieri e lo stress di tutti i giorni ed entrare in un mondo in cui ci sei tu, la tua musica e tante altre persone che si sentono esattamente come te, senza diversità di nessun genere.

Mettere su un evento del genere comporta affrontare numerosi ostacoli, cosa consiglieresti alle organizzazioni che si accingono alle prime edizioni dei loro festival?

Sicuramente tanta pazienza e coraggio! Dovete essere i primi a crederci e soprattutto ragionare come se foste voi i primi partecipanti del vostro stesso festival, interrogarvi su cosa vorreste trovare e come vorreste vivervi un evento del genere. Le difficoltà sono tante e grandi, ma la soddisfazione di vedere prender vita qualcosa che hai “creato” tu, non è spiegabile a parole!

Infine: perchè fare centinaia di chilometri per venire al Pinewood? Date ai nostri follower tre motivi buoni per esserci ad ogni costo.

Perché è un festival a misura d’uomo, niente cambi di palco o sovrapposizioni dei concerti, questo ti permette di stare a stretto contatto con gli artisti, senza perderti neanche un minuto di live. Perché c’è una line up pazzesca ad un prezzo di ingresso più che competitivo e perché L’Aquila è una città ancora ferita, ma bellisima e con tanta voglia di riscatto. Noi crediamo che il turismo musicale possa portare grandi benefici alla nostra città. Confidiamo in voi! Motivi extra? Il cibo è da dio, il clima è fantastico, siamo in montagna ma a un’ora di auto dal mare e dalla capitale. Serve altro?

🎫 TICKETS 👉🏼 http://bit.ly/PinewoodDIY
▸ Abbonamento: 25€ + d.p.
▸ Biglietto Giornaliero: 16€ + d.p.
▸ Ridotto Under 12: 1€
▸ Ridotto Over 50 (residenti a L'Aquila): 3€

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