3000remiX dei Blindur: quando la riscrittura di un viaggio è a sua volta un viaggio
Di uscite discografiche in questo primo semestre dell’anno (nonostante tutto) ne abbiamo avute decisamente molte. Per certi versi soprattutto a livello di singoli si è forse ecceduto… Tra singoli, tormentoni e album trova spazio anche un ep, e in particolare un ep di remix (operazione decisamente controcorrente). Si tratta di 3000remiX dei Blindur, una raccolta di 7 versioni affidate ad altrettanti artisti del brano, uscito nel 2019, 3000X (dall’album “A”).
Abbiamo avuto la possibilità di fare alcune domande a Massimo De Vita dei Blindur su questo progetto, cercando di conoscere in modo più approfondito la genesi dello stesso.
3000remiX: un Ep di remix che presuppone la partecipazione di “altri”, a seguito di un lockdown, fa pensare ad un’estrema voglia di condivisione, di “assembramento artistico”. È da qui che nasce il progetto o era già un’intenzione pre-pandemia?
In realtà 3000remiX era già in cantiere dal dicembre 2019. Come per tantissimi altri dischi, l’isolamento di marzo e aprile ne ha rallentato il naturale corso. Tuttavia c’è da dire che durante quei mesi è nato un coordinamento di lavoratori dello spettacolo in Campania, “Intermittenti spettacolari“. È stato grazie a questo che abbiamo conosciuto di persona Marco Messina dei 99 posse e Marianna Moccia, danzatrice. Entrambi sono stati fondamentali per la nascita dell’ultimo remix in ordine cronologico, che però è diventato poi il singolo, e della realizzazione del video di lancio.
Napoli è sicuramente la città che storicamente in Italia rappresenta la naturale predisposizione all’apertura, alla fusione di modi e mondi diversi senza la paura di perdere la propria “essenza”. È ancora possibile percepire questo o la tendenza a una certa “chiusura” si fa sentire anche a sud del Po?
Credo di poter dire che la “chiusura” non è tanto un fatto di geografia, ma piuttosto di condizioni legate al tempo che viviamo. Al netto di questa macro considerazione, sento che qualcosa sta cambiando. Il lockdown ha avvicinato molti artisti, fosse anche solo per questioni di rivendicazione della propria professione nei confronti delle istituzioni, o per ragioni di pura e semplice voglia di provare a fare cose insieme. Per questo motivo avverto nell’aria un’energia creativa importante. Per quanto riguarda l’identità culturale di Napoli, penso sia strettamente legata alla mescolanza, al meticciato, alla mutazione. A suo modo, non ha mai smesso e non smette nemmeno ora di creare connessioni.
Quale è stato o sono stati i criteri (ammesso che ce ne siano stati, e non sia stato più uno slancio istintivo) che hai scelto per individuare gli artisti che avrebbero messo mano alla traccia?
In realtà ogni persona coinvolta in 3000remiX è prima di tutto una persona amica, qualcuno che abbiamo incontrato ad un concerto, sopra o sotto il palco. Di conseguenza è stato naturale sentire quei dj e quei producer che, ci piacciono moltissimo come artisti, ma che soprattutto ci piace poter considerare amici. Alcuni di loro, ADM e Whodamanny, si appoggiano spesso al nostro studio di registrazione a Napoli per le loro produzioni. Altri, il MAGO e Indigo, ci hanno ospitati rispettivamente in Toscana e in Sicilia per concerti e hanno fatto bisbocce con noi in quelle splendide serate.
Altri ancora, Marco Messina e Speaker Cenzou, pur essendo due giganti della musica partenopea, ci hanno dimostrato stima, affetto ed estrema disponibilità quando ci siamo incrociati in contesti extra musicali. In fine i ragazzi della Sanacore all stars, a parte fare dei magnifici soundsystem, gestiscono uno dei nostri locali preferiti, dove adoriamo passare serate a base di rum e reggae!!!
Tra i vari remix, per quello di Marco Messina (producer, dub master dei 99 Posse) è uscito anche il videoclip che mi sembra riassumere in maniera impeccabile tutta l’esperienza di questi mesi: la solitudine, il senso di clausura ed un sorriso finale che fa presagire ad una sorte di liberazione. Anche in questo caso ti chiedo se è un’idea nata proprio in conseguenza agli accadimenti recenti oppure no?
In media io non amo il situazionismo quindi, per quanto il lockdown sia stata un’esperienza individuale e collettiva impossibile da non considerare come influente, nel caso del video avevamo l’idea di rappresentare una liberazione, fisica, mentale, sociale, emotiva. Mi piace quando una canzone, un video, non dà risposte, ma apre scenari, ipotesi. Ognuno deve vederci un po’ quello che vuole, noi diamo uno spunto.
Nel testo originario di 3000X, c’è una specie di inno all’abbattimento di quel modello di felicità individuale, competitiva, ossessiva e legata al primato, per cui o sei il primo, il più bravo, il più bello, il più figo, o devi convincerti di non “meritare” di essere felice.
La felicità che mi piace è quella che si riferisce ad una saggezza più animale, primitiva, connessa con la nostra parte istintiva. Quella capace di scaturire dalla trasformazione, e non dal terrore, delle esperienze negative. In virtù di questo Marianna Moccia, la danzatrice del video, ha messo in scena, con la fantastica regia di Alessandro Freschi, una lotta interiore, una fuga, una “rivoluzione” che rimanda inevitabilmente all’idea di libertà.
Domanda semi scomoda: tra i vari remix c’è n’è uno che ha saputo “stupirti” rispetto a quelle che erano le aspettative? Io, per esempio, mi sbilancio e ti dico che pur conoscendo il lavoro di Vincenzo il remix di Speaker Cenzou mi ha estremamente colpito perché è riuscito davvero a dare alla traccia un sapore hip hop (old style) che mai mi sarei aspettato di ascoltare.
La figata assoluta di questi remix è proprio che una stessa canzone è diventata 7 canzoni diverse, ognuna con una sua precisa identità. Non ti dirò quale preferisco, ammesso che ce ne sia una che preferisco di più. Piuttosto posso dirti che tutte mi divertono e mi emozionano moltissimo. Ognuna ha scoperto qualcosa che è già nella versione originale, allo stesso tempo aggiungendo qualcosa di nuovo.
Mi fa impazzire l’attitudine della versione di Cenzou, così come trovo pazzesca l’atmosfera de il MAGO e di Indigo. La versione reggae è un vero e proprio viaggio, Adm e Whodamanny hanno portato, in maniera diversa, 3000x nel clubbing. Marco Messina ha fatto una destrutturazione artistica fantastica.
Insomma è impossibile scegliere!!!
Domanda classica (ma un po’ meno viste le restrizioni). Quest’estate, a parte il concerto di ieri a Napoli con Lelio Morra, pensi sarà possibile vederti live, visto che piano piano alcune situazioni si stanno grazie al cielo allestendo? O approfitterai per lavorare ad un nuovo progetto discografico?
Visto che Blindur non riesce mai a starsene buono, ti dico che abbiamo annunciato le prime date di quello che abbiamo chiamato “X tour”. Un po’ per 3000X, ma anche per giocare con l’incognita che è questo futuro prossimo. Faremo un po’ di concerti in giro per tutta la penisola, festival, club, e poi la finale del Premio Bindi e il concertone dei vincitori di Musicultura allo Sferisterio di Macerata.
Però parallelamente siamo anche a lavoro su cose nuove. Aspettiamo l’autunno per iniziare a fare sul serio nell’immaginare un nuovo disco, ma nuove canzoni sono già sul tavolo operatorio!!!