Sul palco di X Factor si è presentata con voce sottile, ma testi pungenti: politica, famiglia, relazioni, questioni sociali nulla sembra essere off limits per Anna Castiglia.
Classe 1998, occhiali spessi un po’ retrò, Anna ha conquistato fin da subito la giuria con una chitarra acustica e una irriverente interpretazione del suo inedito Ghali – una critica alla nostra società, dove ognuno è abituato a non assumersi le proprie responsabilità.
Dopo i 4 sì, la scalata è proseguita ai bootcamp, dove ha omaggiato Califano con una versione synth acustica e autoprodotta di Un tempo piccolo, meritandosi egregiamente una delle sedie a disposizione.
Poi agli Home Visits, con una versione quasi in punta di piedi del Cantico dei Drogati di De André, si interrompe a sorpresa il viaggio di Anna nella 17esima edizione del concorso televisivo.
Non è bastata neanche la possibilità di ripescaggio per Anna, che non è riuscita ad accaparrarsi il consenso del pubblico. Molti sui social hanno criticato prima la scelta di Morgan, e poi il risultato del televoto, dando vita alla polemica: Anna meritava di continuare.
Anna Castiglia, però, è molto più del suo percorso a X Factor. Durante gli anni del liceo si esibiva già in diversi locali della sua città. È poi la stessa ragazza che all’età di 18 anni ha deciso di lasciare la Sicilia per trasferirsi a Torino e frequentare la Gypsy Musical Academy, diplomandosi in canto, danza e recitazione.
Oggi abita a Milano, nel quartiere di Quarto Oggiaro, dove vive in co-hosing e dove, tra i suoi impegni, insegna musica ai bambini dei palazzi popolari. Dopo la parentesi X Factor, Anna Castiglia ha avuto l’opportunità di aprire alcune date del tour Amor Fabulas di Max Gazzè. Lui che nel 1996 ha iniziato la sua carriera aprendo i concerti di Battiato, oggi apre le porte del suo show a una cantautrice di gran talento che sta dimostrando il suo valore sul palco scenico.
24 anni. Catania, Torino, Milano e poi X Factor. Chi è e cosa ci racconta Anna Castiglia attraverso i suoi brani.
Sicuramente le città e le esperienze citate danno il retrogusto a ciò che racconto nelle canzoni. Il luogo in cui mi trovo è influenzante e contagioso per la mia musica e le mie riflessioni, anche se spesso scrivo in “non luoghi” come i mezzi di trasporto.
Ci sono canzoni che raccontano e altre che riflettono e ciò da vita a un dualismo o forse a un bipolarismo che mi porto dietro da quando scrivo: c’è la famiglia di canzoni ironiche, cantautorali, quindi classiche, polemiche, dense di parole e concetti come “Ghali” e “Participio presente” poi quella delle canzoni d’amore, melodiche, musicali, distese che ancora il nuovo pubblico non ha conosciuto!
Non vedo l’ora di far sentire anche la voce del mio cuoricino.
Quando pensiamo allo stereotipo dell’artista, lo immaginiamo spesso cupo, ombroso, rinchiuso nei suoi pensieri profondi e magari strazianti. Tu su Instagram, invece, ti sei descritta “Cantautrice felice”. Cosa significa per te?
Solitamente chi si dichiara felice nasconde molta tristezza, ma in realtà quando ho scritto quella descrizione mi riferivo alla gioia di poter fare quello che mi piace, finalmente anche come lavoro. Quindi il felice è assolutamente riferito alla parola cantautrice, che purtroppo si usa ancora molto poco, più che alla mia persona.
Anche se devo ammettere di fare fatiche a scindere le due cose, sia in me che nelle cantautrici e nei cantautori che ascolto, la nostra “persona” è il nostro lavoro e viceversa.
Parliamo di X Factor: due cover di nomi importanti, un inedito, la decisione di Morgan, l’opportunità di ripescaggio. Cosa ti porti via dal turbinio che è X Factor?
Mi porto sicuramente tanto pubblico nuovo e anche una bella dose di stima e autostima.
L’esperienza è stata densa di colpi di scena, emozioni, sfide e nonostante per me sia durata poco questi mesi sono sembrati anni per quante cose si sono evolute! Ho conosciuto la tv e anche me stessa in tv, ho scoperto di non essere per niente televisiva e proprio per questo di esserlo in qualche modo e mi sono ritrovata a studiare le cover come quando mi preparavo per i piano bar ma con una dose di ansia e giudizio in più! Credo che tutto serva e che anche questa esperienza sia un tassello in più.
Una fetta del pubblico social, comunque, ti ha reclamata a gran voce, in tutte le fasi del programma, non senza sottotono polemico. Te lo aspettavi? Questo affetto come trasforma l’Anna persona? E l’Anna artista?
Mi ricollego al discorso che accennavo prima della stima e dell’autostima perché è ciò che ho provato quando ho visto tutto questo affetto. Ovviamente non me lo aspettavo, quando ho registrato le puntate la mia percezione era totalmente diversa e pensavo fosse andata male e invece la reazione del pubblico è stata sorprendente tanto da farmi rendere conto di quanto la gente abbia voglia di sentire cose nuove ma con un gusto classico e di vedere anche estetiche diverse, tendenzialmente lontane dalla tv, appunto quella famosa “nuova narrazione” di cui parlavo durante il ripescaggio. Inoltre ho acquistato molta sicurezza e voglia di coltivare e coccolare la mia identità, sia dal punto di vista artistico che umano.
É da poco uscito il tuo nuovo singolo “Participio Presente”, un racconto della dura e indefinita gavetta che gli artisti emergenti devono affrontare. Com’è cambiata secondo te la gavetta oggi, rispetto al passato? Instagram, YouTube, Spotify sono strumenti in più, o un’ulteriore complicanza nel riuscire ad emergere?
Ahimè sono nata già durante l’evoluzione della gavetta strettamente legata alla tecnologia e ai mezzi social. Prima era il semplice evento Facebook adesso Instagram è un vero e proprio curriculum che raccoglie tutte le nostre esperienze e la nostra credibilità (purtroppo misurata in followers molto spesso). Tutta quest’accessibilità dovuta ai social sembra che faciliti il gioco e la possibilità di farsi conoscere, ed è vero, però accresce anche la concorrenza e diminuisce la soglia dell’attenzione, della pazienza e tutto dura sempre meno. Servono continuamente contenuti nuovi che possano stimolare il pubblico e allungare la vita di una canzone di un album e anche di un progetto musicale. Quindi al netto di ciò credo che sia molto difficile emergere oggi.
Sei stata descritta come sorprendente, brillante, coinvolgente. Qual è il participio presente che ti definisce di più?
Grazie. Questi tre aggettivi e participi mi lusingano! Sceglierne uno è difficile, perché sono tanti (da piangente a sognante) ma direi impaziente o anche scalpitante. Non vedo l’ora di far conoscere altra musica e altre skills!
Vi ringrazio per quest’intervista divertente, strabiliante e spero interessante per chi la leggerà.
Anna Castiglia CLUB TOUR 2024
- 04 Aprile – Zō Centro Culture Contemporanee – CATANIA
- 05 Aprile – Mind – PALERMO
- 06 Aprile – Retronouveau – MESSINA
- 12 Aprile – Arci Bellezza – MILANO
- 13 Aprile – Off Topic – TORINO
- 18 Aprile – Alcazar – ROMA
- 27 Aprile – Teatro dell’Accademia – Tuoro sul Trasimeno (PG)