Nel mondo delle semplificazioni esistono il bianco e il nero, la destra e la sinistra, il gelato al limone e quello al cioccolato fondente. In questo universo di poli opposti e inconciliabili, probabilmente non sarebbe concepibile il progetto musicale dei Boys Boys Toys.
Tuttavia la musica, insieme alla cruda realtà, è un campo in cui ibridi e sfumature sono in perenne creazione, anzi, l’incontro e la contaminazione di generi si rivelano essenziali per dare vita alla magia dei suoni.
Immaginiamo però l’incontro tra il format musicale dell’esibizione cantautorale live e quello della dance music da club. No, non mi riferisco al Jova beach party. Supponiamo che artisti nati dalla scena musicale indipendente, ad esempio il chitarrista dei Thegiornalisti Marco Rissa e il cantautore e producer Leo Pari, si mettano in testa di lanciare un disco d’autore con l’intento di portare l’indie nostrano in discoteca.
Probabilmente questo gioco di astrazioni ha fatto accapponare la pelle ai puritani dell’indipendente, che già avevano guardato contrariati alla svolta mainstream di alcuni rappresentanti del genere.
Tuttavia i fatti dicono altro. Marco e Leo, dopo aver condiviso l’esperienza del live tour dei Thegiornalisti, hanno scritto alcuni brani catturando gli attimi di vita notturna avuti durante gli afterparty di fine concerto. Ritmi pop-tropical, base EDM e testi italianissimi: ecco la ricetta del nuovo lavoro sonoro dei Boys Boys Toys. La cornice culturale dell’italia anni ’80 rimane, come dimostra il nome della Band richiamante la hit di Sabrina Salerno “Boys (summertime love)”
Percorsi musicali diversi che s’incontrano nel 2016. Avreste mai immaginato di dare vita ad un progetto di dance music insieme?
In realtà BBT è l’evoluzione musicale di un’amicizia nata sul palco tra due personalità apparentemente opposte che però, a fine concerto, hanno condiviso una serie di esperienze matte nei locali notturni di tutta Italia. Ci è venuto naturale trasformare in canzoni quei suoni e quelle storie che abbiamo raccolto nei club, è più facile raccontarli così.
“Unicorno_gif” è un’anticipazione dell’album in arrivo e sappiamo che avete già scritto alcuni brani. Cosa state preparando? Avete in mente collaborazioni esterne?
Sì, abbiamo delle altre canzoni già scritte e prodotte. Unicorno è il primo brano che abbiamo fatto uscire, ma c’è molto altro da scoprire ancora, sia in termini di tematiche che di sonorità. BBT è un progetto matto, aperto alle contaminazioni e alle collaborazioni con altri artisti. Se in questa prima uscita è Leo a cantare, non è detto che negli altri brani sarà così. Ci consideriamo una coppia di producers e BOYS BOYS TOYS è la nostra finestra sul mondo del pop, una scusa in più per stare a contatto con il pubblico. Per questo è un’esperienza che stiamo portando in giro anche live, faremo un tour.
Siete entrambi impegnati in progetti paralleli: Marco coi Thegiornalisti, Leo come autore e nella collaborazione con Luci da Labbra, che aspettative avete dai Boys Boys Toys? C’è il rischio di eccedere o di strafare, secondo voi?
Crediamo che quando ci sia qualcosa da dire e un’esigenza di comunicare così forte, difficilmente si rischia di scadere nell’eccessiva ridondanza o nell’onnipresenza a tutti i costi. Il fatto di lavorare contemporaneamente su altri progetti è anzi il primo motivo per cui nasce BBT, perché qui abbiamo la possibilità di sperimentare senza limiti, e possiamo realizzare canzoni che non troverebbero posto in un album di Leo Pari o dei TG, semplicemente perché sono “altro”.
Dove e quando potremmo venire a ballare le vostre canzoni? Club o open space?
Come anticipato, faremo delle serate in giro per l’Italia, poco importa il posto, che sia un live club o una discoteca o una spiaggia, l’importante è lo spirito di aggregazione e divertimento che porteremo sempre con noi. Ai nostri live set può succedere veramente di tutto, chiedetelo ai ragazzi che stavano al Magnolia di Milano la settimana scorsa.