Un angolo in fiore nell’adriatica | intervista ai Corner in Bloom
Corner in Bloom è un progetto musicale, risultato e sintesi di anni di amicizia tra i suoi componenti: Leo, Lollo, Gavo e Tassi, quattro amici che da sempre si incontrano e spesso si risolvono nella musica.
Dal 2017 hanno iniziato a farlo per strada, scoprendo un contatto diverso con loro stessi e ciò che li circonda. Dai raccolti ed intimi angoli di provincia, decidono allora di muoversi più volte in diversi angoli di mondo, per esibirsi e raccontarsi negli spazi pubblici di inediti contesti europei. L’incontro umano è la sostanza della risposta alle domande fondamentali che si pongono continuamente; “l’angolo in fiore”, dunque, è la cornice di senso alla passione costante e condivisa per la musica.
Nell’autunno del 2018, decidono di entrare in studio per registrare il loro primo brano, Lemon. Dopo questa esperienza ai Deposito Zero Studios, e soprattutto grazie all’incontro con Francesco Pontillo, capiscono di avere trovato l’ambiente ideale per sperimentare e abbandonarsi a nuove produzioni. Così, a Lemon, tra l’inverno e l’autunno del 2019, sono seguiti altri quattro brani: Cherries, Paragraph, Glassy e Breakfast, con quest’ultimo a segnare un nuovo orizzonte creativo che preannuncia ed apre alle linee espressive contenute nel primo album, attualmente in lavorazione.
Un angolo in fiore, i vostri brani comunicano una sensazione di tranquillità e spensieratezza. Come nascono i brani, da dove arrivano?
I brani di solito, nella loro essenza più semplice, arrivano da qualcosa che percepiamo immediatamente per via sensibile, che può essere un giro di accordi o un pensiero che ti ronza in testa: per intenderci è qualcosa di profondamente nostro e allo stesso tempo qualcosa di ricevuto dall’altrove. Se ci rendiamo conto che questo nucleo permane allora riconosciamo l’esistenza del brano e ciò significa che possiamo iniziare a inseguirlo. Di seguito, il lavoro sugli arrangiamenti e la ricerca del mondo migliore per il brano stesso, lasciamo che avvenga in fase di registrazione in Studio, dove la percezione delle sonorità ci appare limpida e concatenata.
Sappiamo chi siamo, ognuno per sè e nella totalità, e poniamo noi stessi a servizio delle nostre suggestioni condivise, nella musica e non solo.
Quali suggestioni vi ha lasciato la vostra esperienza da buskers? Quanto questa ha influenzato il vostro mondo e il vostro modo di approcciarvi alla musica?
È come essere Paco de Lucia, in fin di vita su una spiaggia, con una chitarra tra le mani: sai di essere Paco de Lucia ma hai dimenticato le scale armoniche e sei disarmato. Ne senso che sai ciò che sei, e semplicemente cerchi di esprimerlo. Questo è successo per strada, dove è un tutto/immediatamente, e successivamente in Studio, luogo di processi più lenti ma percorsi con lo stesso approccio.
Quali sono le influenze ed il background dei Corner in Bloom?
Le influenze sono molteplici, ma sicuramente c’è un background comune di genere e di educazione sentimentale alla musica. Nei nostri singoli percorsi di ascolto abbiamo sempre mantenuto la nostra autonomia ma allo stesso tempo avvicinandoci a linguaggi comuni, che fossero generi o singoli autori. I provini con cui entriamo in Studio sono quasi sempre i primi indicatori della strada su cui abbiamo deciso di posare i nostri passi.
Scena e amicizie. Come vedete il mondo musicale sulla costa adriatica? Chi ci consigliereste di ascoltare?
Presupponiamo che l’Adriatic Coast, per natura, la possediamo nell’anima:
le conchiglie, il vento, la salsedine, la piadina romagnola, l’Appennino, il Sangiovese, il bis, l’angolo, il ritrovarsi chiaccherando, l’incontrarsi suonando, le piastrelle di una cucina, la nebbia, la noia, la passione, il senso delle cose, la via Emilia, i Beatles, le melodie fischiettate, le sere infinite d’estate. Più che una scena la viviamo come un ambiente.
Consigliamo vivamente di ascoltare Doansai, amico e musicista davvero speciale, un bellissimo incontro in questo ultimo anno.
Chiudiamo, quali sono i vostri progetti per il futuro?
L’album, attualmente in cantiere, che necessita ancora di un pò di tempo in Studio, e per il resto abbiamo l’unico progetto di vedere cosa succede.
La Redazione
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