Fast Animals And Slow Kids: come raccontare il domani reagendo al presente

I Fast Animals And Slow Kids sono molto più che una band: sono un modo di intendere la musica, come individui, come ascoltatori e in qualità di gruppo. E con il nuovo album, dal titolo “È già domani”, non fanno che confermare questa considerazione. La band, più unita che mai, propone un lavoro chiaramente introspettivo, ma di un’introspezione che poi straripa e diventa condivisione, quasi con prepotenza. Il modo in cui i Fast Animals And Slow Kids raccontano sé stessi e il mondo che li circonda ha un punto di forza: la palese possibilità di immedesimazione offerta senza chiedere nulla in cambio. “È già domani” è un album che va ascoltato più volte, per percepire la stratificazione semantica da cui è caratterizzato, come del resto ci racconta la band nella seguente intervista.

“È già domani”: su questo titolo si potrebbe scrivere molto. È un titolo nato dall’angoscia di pensare al futuro trasmesso dalla società, che è una società che deve essere sempre performante, o è un titolo sostanzialmente ottimista?

In realtà è un titolo che sta un po’ nel mezzo. La presa di coscienza è che la verità sta da entrambe le parti. Il principio era quello di trovare un titolo che stesse bene per tutti i brani, una sorta di filo conduttore. Questo potrebbe esser proprio il tempo: è molto legato alla situazione vivendo, a cavallo tra un passato e un futuro potenzialmente migliorativo. In realtà, tutti cerchiamo di proiettarci verso il futuro, anche prossimo. Però, così facendo, tendiamo a perdere il presente. Se ogni secondo progettiamo quello che verrà, in fondo, non riusciamo più a carpire quello che c’è di importante nel presente. Quindi, come si è detto, la verità sta nel mezzo.

Fast Animals and Slow Kids – È già domani [Ascolta Qui]
Allora mi ricollego alla tua risposta: come reagire al presente?

Sicuramente concentrarsi sulle cose che fanno star bene è la scelta migliore che si possa compiere, rispetto alla situazione attuale, che rimane fonte di grande stress. Nello specifico, noi ci concentriamo sulla musica, che da sempre è stata la nostra grande passione. Poi siamo anche persone fortunate: non tutti trovano la vera e propria passione, in modo così definito come è stato per noi, a tal punto da investirci tutta la vita.

Parliamo di sonorità, sempre coerenti, sempre FASK. Com’è crescere insieme, evolvere umanamente e professionalmente?

Per noi il concetto di band è molto vicino al concetto stesso di musica. La nostra è una situazione d’insieme, in cui non prevale l’uno, ma l’unicum, l’insieme di tutte le teste. Questo perché nella musica ritroviamo un certo senso di protezione e attraverso la musica creiamo anche i nostri rapporti sociali. Non ci siamo mai posti questa domanda. Per noi è l’unico modo di far musica. Nella band non c’è alcuno slancio personale. Poi ci rendiamo conto che a turno ognuno di noi crolla, ma se non ci fossero stati gli altri, noi non avremmo fatto i musicisti.

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Mi è piaciuta un’immagine di questo destino che scrive, chiama e si fa destinazione. Qual è stato il momento in cui vi siete accorti che essere i FASK fosse il vostro posto nel mondo, provenendo inoltre da un luogo come Perugia?

Non sappiamo se è quello definitivo, ma sicuramente Perugia è uno dei nostri posti nel mondo. Di solito quando si vive in provincia, si tende a scappare. Nel nostro caso, nei limiti e nell’accettazione della provincia, abbiamo davvero costruito il nostro suono. Poi, ci siamo confrontati con altre realtà: era essenziale.

È un album ricco di resilienza. Penso al brano “Fratello mio”, o alla stessa ricerca del fantomatico posto nel mondo in canzone stupida.

Fratello mio” ha uno slancio particolare, è un brano che è stato creato come se fosse un gesto, un abbraccio. È pensato come una sorta di regalo. Quando si vuole aiutare qualcuno, certe volte le parole non bastano. La musica, unita con le parole, può aiutare la comunicazione. Noi inoltre cerchiamo di mantenere sempre più strati di percezione e di lettura dei nostri brani.

Adesso pongo una domanda che a questo punto può risultare paradossale: progetti per il futuro?

Prevediamo un concerto di musica dal vivo, ad aprile. Vogliamo tornare ad abbracciarci con le persone, vogliamo tornare a suonare senza dover riarrangiare i brani. Abbiamo pensato a tutto! Grazie!

Il tour ad aprile (info)

Giovedì 7 aprile 2022 || Parma @ Campus Industry Music

Sabato 9 aprile 2022 || Bologna @ Link

Martedì 12 aprile 2022 || Padova @ Hall

Venerdì 15 aprile 2022 || Firenze @ Tuscany Hall

Martedì 19 aprile 2022 || Torino @ Teatro della Concordia

Sabato 30 aprile 2022 || Napoli @ Casa della Musica

Martedì 3 maggio 2022 || Roma @ Atlantico

Venerdì 6 maggio 2022 || Milano @ Fabrique

Di seguito alcune foto di Mattia Muscatello scattate alla presentazione del disco all'Off Topic di Torino.
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