Il generatore di tensione è formato da quattro baldi giovani: Roberto, Daniele, Giacomo e Simone.
Mi sono imbattuta nel loro gruppo casualmente bazzicando sui social. Li ho incontrati poi per strada mentre pubblicizzavano il loro primo concerto a Bologna: appuntamento il 7 Settembre in Piazza Verdi (ingresso gratuito).
Ho pensato che fosse bello dargli spazio per raccontare i loro prossimi progetti musicali. Hanno negli occhi quell’entusiasmo raro e quell’ingenuità che spinge a fare grandi cose.
Pensano e scrivono in italiano in una stanza umida sotto un distributore di benzina. Le loro canzoni sono semplici come il pop, arroganti come il rap, affascinanti come l’indie. Sono la nuova scommessa di Pressing Line, storica etichetta fondata da Lucio Dalla.
Sul grande imbuto di Internet ancora non si trova nulla delle loro canzoni, è una scelta voluta.. vediamo perché!
Il Generatore di Tensione, un nome evocativo. Perché avete scelto di chiamarvi così?
Ogni canzone è fatta di tante parti. La nostra preferita è la tensione-pre-esplosione, che è quella in cui hai i brividi e si preparano le lacrime che piangerai durante il ritornello.
Siete nati come gruppo nella scena bolognese, quanto ha influenzato la vostra evoluzione artistica questa città?
Qui siamo cresciuti e qui è successo (quasi) tutto quello che poi ci ha portato a scrivere e cantare queste nostre canzoni. Bologna è sempre raccontata come una città ricca di cultura e arte. Sicuramente in passato lo è stata, ma sul presente nutriamo qualche dubbio (soprattutto in ambito musicale). Quanti sono gli artisti? Che cosa fanno? In che spazi? Con che soldi? Sotto questo aspetto, Bologna è provinciale. I gruppi sono pochi e difficilmente suonano più delle cover band. Ma forse questo evidenzia un problema dell’industria culturale in generale che, raggomitolata su sé stessa, campa di speranze.
Raccontateci di quando suonavate come artisti di strada…
Lo abbiamo fatto per un inverno, quando la nostra “stanza umida sotto un distributore di benzina” (aka saletta) era diventata troppissimo umida: essendo precisamente sotto l’autolavaggio, pioveva. Suonare in strada è stata un’esperienza importante perché lì abbiamo presentato le nostre prime canzoni. Eravamo piccoli cuccioli e le persone facevano grandissimissimi anfiteatri intorno a noi ed erano generose. Noi abbiamo speso i guadagni per comprare un amplificatore a batteria. Poi la polizia ha iniziato a fermarci ogni sabato pomeriggio. :'(
Da poco siete entrati a far parte della famiglia di Pressing Line, la storica etichetta discografica di Lucio Dalla. Come è avvenuto questo incontro?
Casualmente. Ospiti di Roberta Giallo, eravamo al Bravo Caffè. Abbiamo suonato Soli io e te di Dalla e una nostra canzone (Le onde). Tra il pubblico c’era una parte di Pressing Line con cui a fine concerto ci siamo fermati a parlare e da lì abbiamo iniziato a conoscerci meglio.
Il 7 Settembre suonerete in Piazza Verdi. Quali sono le vostre sensazioni?
In questo anno con Pressing Line abbiamo lavorato tanto sulle canzoni. Ora mostriamo le nostre carte e ci presentiamo ufficialmente come parte di Pressing Line. Ma non è niente più che il piano terra. Ora siamo dentro l’edificio e inizia la salita.
Le vostre canzoni sono semplici come il pop, arroganti come il rap, affascinanti come l’indie. Se dovesse descrivervi con 3 aggettivi, quali sceglieresti?
Caucasici, normopeso, un po’ alti.
Vi va di parlarci di un brano che tenete nel cassetto e che avete voglia di far saltare fuori?
Il 7 in Piazza Verdi chiuderemo il concerto con una nuova canzone che ci accompagna ormai da quasi un anno. Racconta la difficoltà di avere una relazione autentica che non sia solo cura all’insoddisfazione personale.
Durante i vostri live eseguite anche brani del maestro Lucio Dalla. Qual è quello a cui siete più legati e perché?
Cara, scrittura modernissima e grande forza espressiva. Sul palco portiamo questa e Futura.
La scelta di non uscire ancora sul web con brani vostri o video e dare spazio per il momento ad alcune esibizioni live, da cosa nasce e cosa dobbiamo aspettarci da voi?
Stiamo imparando a non avere fretta. Abbiamo voglia di uscire ma per un risultato soddisfacente c’è bisogno del tempo per esplorare le canzoni, conoscerle e poi dare loro la forma migliore.
Agenda alla mano, se il 7 Settembre siete a Bologna non potete perdere il loro primo live in Piazza Verdi!
Giulia Perna
Meglio conosciuta come @machitelhachiesto. Salernitana di nascita e bolognese per amore di questa città. Ha conseguito il titolo di Laurea specialistica in Comunicazione pubblica e d'impresa presso l'Università di Bologna. Si definisce "malinconica per vocazione". Da grande vorrebbe osservare le stelle. Crede nella forza delle parole, nella bellezza che spacca il cuore e nella gentilezza rivoluzionaria. Le piace andare ai concerti, mischiarsi tra la gente, sentire il profumo del mare e camminare sotto i portici.