Mara Sattei sul palco dell’Ariston con “Duemilaminuti” e il suo Universo
“Duemilaminuti” è il brano con cui Mara Sattei si presenterà al Festival di Sanremo.
Succede che sei una bambina cresciuta a pane e musica, che decidi di caricare per gioco delle cover su Youtube. Succede che hai una bella voce e decidi di fare i provini per entrare in un talent: ti prendono e arrivi pure in finale. Ma sono gli anni in cui le band in Italia stanno riprendendo vigore e popolarità e quando le luci della televisione si spengono, a te tocca partire verso un “posto più freddo” come cantava qualcuno, per capire chi sei e cosa vuoi fare da grande.
Così è cominciata la favola artistica di Sara Mattei che poi, dopo aver maturato un po’ di consapevolezze anche grazie ad una sana gavetta, è tornata in Italia con un nome d’arte che semplicemente inverte le due iniziali di nome e cognome “Mara Sattei”. E ha cominciato a fare musica col fratello Davide Mattei che si nasconde dietro allo pseudonimo di “ThaSup” (Abbiamo parlato qui del suo ultimo disco.).
In verità, l’operazione di reinventarsi è andata talmente bene che non ricordavo della partecipazione ad Amici, né sospettavo che potessero essere fratelli. Però scoprendo questi retroscena mi sono molto divertita a immaginare due fratelli che usano le parole e la musica per creare qualcosa di inedito.
Il racconto di questa dietrologia familiare è propedeutico al vero nocciolo della questione.
Quando con gli altri ragazzi della redazione abbiamo parlato di Sanremo, ho subito espresso la volontà di intervistare una ragazza che mi sembrava potente, introspettiva e tagliente nel modo di cantare di usare le parole e di pronunciarle. Quando ho iniziato ad ascoltare i primi brani senza sapere chi fosse, mi divertiva l’idea di non sapere neanche che faccia avesse. Volevo solo che ci fosse la musica, il testo e le parole.
Le aspettative non sono state deluse, perché quando ho fatto le mie domande mi sono trovata davanti una ragazza composta e al tempo stesso spontanea, sorridente che quando racconta del suo fratellino le si illuminano gli occhi. È questa la risposta più giusta ai giornali che si affrettano a scrivere “è diventata famosa grazie a Tha Sup.”
Trovavo queste affermazioni ingiuste perché un fratello è un dono, una spalla e spesso siamo così accecati dal bisogno di indagare, di capire quale sia il trucco, di scovare il segreto del successo che ci dimentichiamo il valore dei legami che non si fanno preda delle mode, della curiosità e delle malelingue, perché semplicemente esistono, oltre ogni dubbio
Ho scelto quindi di intervistare Mara/Sara, cercando di non farmi nessuno spoiler sul brano col quale ha partecipato a Sanremo e cercando di sciogliere i nodi impigliati, nei quali puntualmente incappo quando ascolto la sua musica.
Il suo primo album è uscito nel 2022, si intitola “Universo” e raccoglie canzoni che già conosciamo come singoli, diverse collaborazioni e qualche inedito nel quale il filo conduttore rimane la necessità di trovare la chiave per aprire questa tormenta intimità. Il monito da tenere a mente è uno solo: niente domande personali.
Ecco quello che è venuto fuori dalla nostra chiacchierata.
Ciao Mara, stai per partecipare al tuo primo Festival di Sanremo dopo aver conquistato un ottimo seguito e collezionato record di vendite grazie alle piattaforme di streaming.
Oggi sei una cantante e un’artista poliedrica che è difficile collocare in un genere. Come ti descriveresti se dovessi immaginare di presentarti ad un pubblico generalista come quello di Sanremo?
A livello musicale mi definisco sicuramente un’artista che ama la musica, di tutti i generi. Sono cresciuta ascoltando tanta musica e ho sempre cercato di sperimentare, incastrando nuovi generi tra di loro. Che è un po’ la wave del momento, nel senso che ci sono moltissimi artisti che danno vita alla loro arte senza che sia necessario darle una vera e propria identità. E secondo me è anche questo il bello della musica, l’evoluzione che ha avuto negli anni che oggi ci permette di salire in un palco così importante come Sanremo.
La tua carriera è iniziata su YouTube quasi per gioco, poi hai partecipato ad Amici, arrivando anche nelle fasi finali del programma. Cosa ti porti dietro di quell’esperienza?
Amici è stata un’esperienza che mi ha fatto crescere tanto soprattutto come persona, ho preso consapevolezza di tanti lati del mio carattere. Però sentivo ancora il bisogno di prendermi il mio tempo per capire qual era la direzione che volevo prendere, cosa volevo essere musicalmente, qual era il mio gusto e tutte quelle consapevolezze che si acquisiscono con dedizione e pazienza e soprattutto facendo esperienza.
Hai duettato con molti tuoi colleghi: Coez, Gazelle, Carl Brave, Tananai e Fedez col trionfo di “Mille”. C’è qualche altro artista col quale sogni di collaborare?
Beh, sicuramente… ROSALIA!
Da cosa deriva la scelta di partecipare a Sanremo e cosa ti aspetti da questa esperienza?
Quando è arrivato “Duemilaminuti” abbiamo capito che fosse il brano perfetto da portare a Sanremo su questo palco. Quindi mi voglio godere tutte le emozioni che mi porterà il festival con l’augurio di poter imparare e crescere ancora tanto.
Il tuo primo disco si chiama “Universo” (ne abbiamo parlato qui) che diciamo è una raccolta di canzoni che già conoscevamo come singoli e altri inediti nei quali il filo conduttore è la tua introspezione, consegnata ad un linguaggio fitto di parole che sembri voler usare quasi come una valanga sopra le note, per riuscire a trovare una quadra nell’intricata trama che di fatto è la tua interiorità.
Qual è dunque la tua dimensione di equilibrio?
Sicuramente essere una cantautrice e scrivere i miei pezzi mi aiuta molto a mettere a posto le cose che provo. Quindi scrivendo riesco a metabolizzare e ad affrontare quello che mi succede dentro. La musica quindi è da questo punto di vista la mia fonte suprema e assoluta di equilibrio
Non posso non menzionare Tha Sup, tuo fratello, col quale hai dato vita ad un sodalizio sano, potente, autentico, nella misura in cui con le vostre voci e con le produzioni riuscite a trovare sempre il modo per tirare fuori qualcosa di nuovo, nel senso più puro del termine. Qual è la parola che useresti per descrivere il vostro rapporto?
Se dovessi scegliere una parola sarebbe sicuramente “Complicità” perché siamo letteralmente cresciuti insieme e ci sono momenti nei quali anche quando registriamo in studio non abbiamo neanche bisogno di parlare perché lui sa quello che piace a me e io so quello che piace a lui. Siamo quindi sempre stati complici, amici oltre che fratelli e per me lui è la persona più importante della mia vita.
A proposito di duetti, tra gli artisti in gara c’è Giorgia, con la quale hai già realizzato un feat.
A Sanremo invece sarai accompagnata da Noemi, nella serata delle cover. Si tratta di due donne molto potenti nel panorama della musica italiana. Io ti chiedo: che tipo di donna vuoi essere e qual è in questo senso il valore aggiunto che pensi di poter dare con quello che racconti nelle tue canzoni?
Se penso al tipo di donna che voglio essere, sicuramente voglio cercare il più possibile di trasmettere la persona che sono realmente con tutte le mie fragilità che è giusto dichiarare e affrontare. Al tempo stesso mi sento una donna forte e determinata, quindi diciamo che c’è questo contrasto importante che può anche essere divertente mettere sul piatto. Poi diciamo che mi metto un po’ alla prova perché anche perché è tutto nuovo.
Come immagini il tuo futuro da qui in poi?
Il mio futuro lo immagino con tanti nuovi progetti, obiettivi e soprattutto con tanta nuova musica.