All’inizio della scorsa estate l’etichetta milanese Asian Fake ha pubblicato Hanami, una raccolta a cura di Frenetik&Orang3 e Viktor Kwality contenete i brani di artisti emergenti, con la volontà di dare loro una vetrina e fare, allo stesso tempo, accurato talent scouting. Tra tutti i presenti un nome spiccava per doti cantautorali e sonore, ed era MEMENTO, che con la sua Non ti conosco ha spiazzato il pubblico per incisività melodica e scrittura dal gusto internazionale. L’accostamento più immediato era quello al compagno di roster Venerus, ma un po’ alla volta si è capito che MEMENTO è espressione di uno stile totalmente personale, ipnotico e affascinante.
Dopo alcuni mesi, l’11 dicembre è finalmente arrivato l’atteso EP d’esordio MEMENTO NON HA PAURA DEL BUIO, anticipato dai singoli MOLLAMY e NON LO SAI in collaborazione con Rodrigo D’Erasmo.
Il lavoro raccoglie 7 brani che trasportano l’ascoltatore in un viaggio tra i pensieri e le paure dell’artista milanese. In questo EP la musica traccia i confini di un mondo sognante, una via di fuga dall’oscurità della realtà dove la sensibilità fuori dal comune di MEMENTO trova il suo spazio e la sua massima espressione. Il musicista affronta con poesia le sue paure più nascoste ricercando la luce in ciò che lo circonda e nelle esperienze di vita che trasferisce all’interno dei suoi testi. Alle liriche si affianca un tappeto sonoro autoprodotto in grado di andare dalla musica soul all’elettronica, e al lo-fi, creando un accostamento di suoni ricercato e diverso che sta alle fondamenta delle atmosfere del disco.
“Memento ha paura del buio, ha paura di perdere la luce, ha paura di perdersi. Memento ha paura di muoversi a tentoni nella sua stanza, ha paura di smarrire il sentiero. Ha paura. Memento non è uno. Sono tanti. Memento è Andrea, è musica, sono i suoi amici, la sua famiglia”.
Così si descrive lui stesso, per introdurci ad un mondo ricco di stimoli e input, sia sonori che visivi, grazie al contributo decisivo di Vittoria Elena Simone agli scatti, amarenapiccante alle illustrazioni, Michele Nannini alle grafiche e Aurora Zaltieri allo styling.
Abbiamo fatto una chiacchierata con lui per introdurci nel suo universo e scoprire di più su un debutto folgorante, ecco cosa ci ha raccontato.
Raccontaci un po’ il tuo percorso: come ti sei avvicinato alla musica?
Ho frequentato il corso ad indirizzo musicale alle medie, qui grazie a Tommaso Iannello, insegnante di chitarra presso la scuola in cui studiavo, mi sono appassionato a questo strumento meraviglioso.
Da cosa deriva il tuo nome d’arte?
Memento è nato casualmente, purtroppo non ho nessun aneddoto fantastico da raccontare intorno al mio nome d’arte.
Quali sono stati gli ascolti che ti hanno maggiormente segnato?
Sono troppi per essere scritti e sarebbe limitante escluderne alcuni; però è sicuro che certi nomi non smetteranno mai di passare per le mie orecchie: dai Beatles ai Dire Straits, da Frank Ocean ai Brockhampton.
Dicci qualcosa in più sul processo di genesi di Non ti conosco, il brano inserito in Hanami?
Il processo è sempre il solito: non seguo una regola precisa, mi limito a suonare e a viaggiare con la mente, il resto viene da sè.
Come ti hanno trovato i ragazzi di Asian Fake?
Asian Fake ha deciso di proseguire i rapporti con me a seguito dell’uscita di Hanami. Ricevere la loro proposta è stato bellissimo.
Com’è lavorare con un team strutturato? In questi mesi immagino tu sia cresciuto molto anche grazie a loro.
Lavorare con un team è sempre un’esperienza incredibile, con il team di Asian Fake lo è ancora di più. Mi sento veramente fortunato, sono stato un fattore di crescita sia musicale che personale.
Il tuo album d’esordio come si è sviluppato dal punto di vista della scrittura? Ce l’avevi nel cassetto da tempo o nato nell’ultimo periodo?
MEMENTO NON HA PAURA DEL BUIO racchiude i miei pensieri, sensazioni ed esperienze che ho provato in quest’ultimo periodo; la scrittura si è concentrata soprattutto quest’estate.
Parliamo un po’ di alcuni singoli contenuti nel tuo album: cominciamo con Mollamy.
Mollamy è un brano che ho scritto un pochino prima degli altri, non passavo un periodo al top. Non vorrei annoiarvi ripetendovi che non ho seguito un metodo per comporlo, ma come sempre è così. Ci ho messo del tempo ad amare questa traccia, non mi è piaciuta sin da subito.
E Non lo sai con Rodrigo D’Erasmo? Come vi siete conosciuti?
Purtroppo non abbiamo ancora avuto occasione di parlare face to face, data la situazione. Ci siamo connessi artisticamente grazie ad Orang3, che ha fatto ascoltare il brano a Rodrigo, essendogli piaciuto ha deciso di dare il suo contributo, impreziosendo sicuramente questo pezzo.
Come lavori in fase di scrittura di produzione? Vai per flusso di coscienza o il tutto è più meditato e ragionato?
Dipende, come vi ho detto prima non seguo un iter preciso, lascio che le vibes mi guidino.
Il titolo del disco nasce dalla volontà di lasciarsi alle spalle un periodo difficile?
Esattamente, Memento a volte ha paura del buio, ma vuole combatterla.
L’estetica è decisamente coerente. Come ci avete lavorato?
La parte visual di questo progetto è stata curata da Vittoria Elena Simone, la mente dietro ad ogni video di Memento; da Aurora Zaltieri, la stylist dietro a tutti i look; da Moyra, in arte amarenapiccante, che ha realizzato le cover; e da Michele Nannini, che ha connesso il tutto. Sono contento di aver lavorato con loro, sono persone stupende e professionali.
Cosa ci dobbiamo aspettare dal tuo futuro?
Musica, tanta musica.
Di Filippo Duò
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