La Monosportiva Galli – Dal Pan è il duo electro-pop che salverà la poesia
La Monosportiva Galli – Dal Pan, in uscita il 10 maggio con l’omonimo EP, è un duo che impiega la poesia parlata (spoken music), mutuando elementi dall’hip-hop e dal cantautorato, per trovare un equilibrio nuovo tra elettronica e storytelling.
L’EP omonimo è stato anticipato dal singolo “TA TA TA”, uscito lo scorso 29 marzo e prodotto dal collettivo bolognese Zoopalco.
Il brano racconta in prima persona la storia di una donna anziana e malata attraverso la voce della performer Eugenia Galli, autrice del testo. La donna, resa afasica da un ictus, prova ad articolare qualche parola, ma dalle sue labbra esce solo un balbettio che si sgretola in poche sillabe ripetute.
I brani che compongono l’EP raccontano una storia che si snoda tra ospedali e bilancieri, figure di madri e afasie. Poesia e musica si fanno portavoce del corpo, che di questa storia è il protagonista assoluto.
Poesia orale in chiave elettro-pop… potete darci una definizione del vostro genere (ammesso che ce ne sia una sola)?
L: La definizione del nostro genere direi che è “spoken music”, musica parlata. Tentiamo di unire la poesia alla musica e tentiamo di farlo in salsa elettro-pop. La sfida è realizzare dei brani che coinvolgano sia dal punto di vista musicale che dal punto di vista testuale, cerchiamo un equilibrio in cui musica e poesia agiscano in sinergia, esaltandosi a vicenda.
E: Per come lo intendiamo, individuerei il padre del genere in Gil Scott-Heron e antecedenti recenti negli Offlaga Disco Pax e in Alberto Dubito. È un genere in grandissima crescita, soprattutto grazie al lavoro che si sta facendo in questi anni proprio intorno all’opera Dubito, con l’istituzione di un premio nazionale di altissimo livello che quest’anno ha visto la vittoria dei nostri colleghi Mezzoopalco (poesia e beatbox).
Come è nata la vostra collaborazione?
L: Io produco canzoni da molto tempo, per passione, e l’ho sempre fatto primariamente per gli Heathens, un progetto di musica elettronica (e non) che ho fondato con mio fratello nel 2012. A un certo punto volevo provare a fare qualcosa di diverso e, venuto a contatto con la realtà della poesia orale, e in particolare con le attività del collettivo Zoopalco, mi sono deciso a contattare Eugenia per proporle questo progetto, affascinato dalle sue poesie e dalla sua capacità interpretativa. Lei subito si è dimostrata entusiasta e il tutto ha avuto inizio!
E: È nata due anni fa per merito di Lorenzo. Gli ultimi testi che avevo scritto, di taglio più narrativo, erano inadatti al progetto di spoken music che portavo avanti dal 2016 insieme a un altro musicista, Luca Pasini. In particolare Luca aveva scartato Ta Ta Ta, un testo a cui ero molto legata e che avrei voluto trovasse forma compiuta in musica. Lorenzo è comparso dal nulla e si è subito mostrato molto colpito da quella poesia. È stato il pretesto per intraprendere un nuovo percorso radicalmente diverso, che aspirava a giocare col pop per suoni e tematiche. Dalla vocazione narrativa di quel primo testo abbiamo tratto un concept.
Domani 10 maggio esce il vostro primo EP, cosa volete comunicare a chi vi ascolterà?
E: Che la poesia non è morta. Semplicemente, come ha fatto altre volte nella storia, sta cambiando mezzi espressivi. Noi crediamo che la musica, oggi, sia il terreno perfetto per una parola poetica multimediale e narrativa. Speriamo che questo EP ne dia una piccola dimostrazione.
L: A livello musicale in questo EP ho cercato di produrre tracce che mantengano un tono pop giocoso, quasi scherzoso, ma mai eccessivamente gioioso. Mi piace cercare di mantenere un velo di inquietudine e malinconia, in linea coi testi, senza però appesantire le canzoni. Il tentativo è insomma quello di accompagnare l’ascoltatore con brani che condividano le sensazioni dei testi mantenendo una forte orecchiabilità e personalità.
Parliamo di “TA TA TA”, il primo singolo uscito lo scorso marzo e prodotto dal collettivo bolognese Zoopalco, quale storia racconta?
E: Il testo di Ta Ta Ta è nato con dieci anni di ritardo rispetto a un fatto realmente accaduto: un ictus che ha portato via per sempre la parola a mio nonno. Ho provato a immaginare come mi sarei sentita al suo posto, e ne è venuta fuori la storia in prima persona di una donna anziana e afasica. La voce è la mia, ma il parlato si trasforma pian piano in un balbettio, e infine si sgretola in poche sillabe ripetute. Il lyric video realizzato da Tommaso Giacomin per il brano riprende proprio questa idea di comunicazione che si interrompe.
L’EP è concepito come un racconto unico, qual è il filo conduttore?
E: Il plot principale è quello di Gilda, una ragazza di 18 anni che insegue un certo ideale di perfezione. E il fil rouge tra i brani è proprio il terreno di questa ricerca: il corpo, spesso ritratto in palestra o in ospedale, catturato in un gesto atletico o in uno stato di coma. Gilda è un personaggio che ho costruito volutamente come mio ambiguo alter ego prendendo in prestito il nome e la storia di altre donne. La sento come una persona vera.
Come nascono i testi della Monosportiva Galli Dal Pan?
E: Con tanta pazienza. Ci sono tante storie che vorrei raccontare, ma non sempre è il momento giusto per metterle sulla carta e nella voce. Ci vogliono mesi o anni di sedimentazione. Bisogna chiedersi: «qual è il modo migliore per raccontare questa particolare storia?». Poi un giorno, all’improvviso, bastano molto buio e molto silenzio e il testo è pronto in fretta.
Il 12 maggio siete tra i finalisti di Freschissimo, il contest organizzato da Tutto Molto Bello. Che emozione si prova?
L: Direi che è davvero tutto molto bello! Siamo molto felici ed orgogliosi di essere arrivati fino a questo punto, è bello sapere che ciò che proviamo a fare viene apprezzato.
E: Un senso di allunaggio. È come se, anche grazie ad alcune esperienze musicali recenti (penso soprattutto al “cantautorap” e a certa musica indie), la parola poetica potesse ritrovare finalmente uno spazio tra le arti che vengono fruite prima con le orecchie che con gli occhi. Il fatto che la Monosportiva sia tra i finalisti di un contest come Freschissimo è un bel segnale dell’avvicinamento (o meglio ri-avvicinamento) tra il mondo della poesia e quello della musica.
Ora che vi conosciamo un po’ meglio, cosa dobbiamo aspettarci da voi? Potremo ascoltarvi live nei prossimi mesi?
L: Ci saranno molte belle cose e nuovi pezzi sono già in cantiere! Per ora abbiamo in programma di suonare all’Aquila il 31 maggio, oltre che, come detto, al Locomotiv di Bologna il 12 maggio per Freschissimo.
E: E stiamo già lavorando al nuovo album! Intanto dovreste aspettarvi una poesia su una barca e sulla difficoltà di dire addio. Il resto è una sorpresa.
Monosportiva Galli Dal Pan è tra i 9 progetti selezionati per la finale di “Freschissimo”, il contest di Tutto Molto Bello, che si terrà il 12 maggio al Locomotiv di Bologna.
Giulia Perna
Meglio conosciuta come @machitelhachiesto. Salernitana di nascita e bolognese per amore di questa città. Ha conseguito il titolo di Laurea specialistica in Comunicazione pubblica e d'impresa presso l'Università di Bologna. Si definisce "malinconica per vocazione". Da grande vorrebbe osservare le stelle. Crede nella forza delle parole, nella bellezza che spacca il cuore e nella gentilezza rivoluzionaria. Le piace andare ai concerti, mischiarsi tra la gente, sentire il profumo del mare e camminare sotto i portici.