Chi ci conosce lo sa, seguiamo e promuoviamo da anni musica emergente italiana. Ascoltiamo migliaia di brani all’anno degli artisti più disparati, ci innamoriamo, ci appassioniamo, critichiamo e cerchiamo, con il nostro lavoro, di sostenere la musica che ci piace. Per questo motivo ci tenevamo particolarmente che il primo articolo del 2020 parlasse di qualcosa che guardi al futuro. Una sorta di scommessa. Abbiamo, dunque scelto 10 artisti che, secondo noi, dovreste assolutmente cominciare a seguire e ascoltare a partire da subito.
Nembo – Tōru
Ho parlato spesso nei Weekly dell’importanza della ricerca da parte dell’ascoltatore, di come sia essenziale un ascolto attento e approfondito affinchè si possa scoprire musica nuova e bella. Ma l’altro lato della medaglia è fatto da schiere di artisti che spesso si confondono tra loro. Per questo credo che un buon progetto si riconosca da alcune peculiarità. Anche l’artista è tenuto a fare un gran lavoro di ricerca, a lavorare molto affinchè il suo sound sia riconoscibile e i suoi testi abbiano uno stile deciso e centrato. Un buon progetto sa reinterpretare le sue influenze, che spesso provengono da altri campi artistici, senza scimmiottare e ha ben in mente l’identità estetica complessiva sua e del suo lavoro. Non mi imbatto spesso in tutto ciò, ma a volte capita come quando ho conosciuto e ascoltato Tōru. Ha all’attivo un solo singolo, “Soli”, ma consiglio di seguirlo perchè credo che possiate fare proprio una bella scoperta.
Francesco Pastore – Giovanni Carnazza
Io scommetto su Giovanni Carnazza per il 2020. È ragazzo gentile, capace di fondere la creatività esplosiva che nasce dalle cicatrici del cuore con la teoria delle stringhe e la perfezione della matematica. È un Giano bifronte: scienziato e narratore. Riesce a prendere il meglio di tutte le sue esperienze: non ha paura di piangere ma prosegue sulla sua strada, riuscendo a schivare dolori e sassolini per quanto gli è possibile. La metrica è figlia di un mood anni 80, zuppa di un brodo synth e una emotività tipicamente post punk. Nel suo piccolo studio a Roma ha creato una piccola comune di artisti che produce, dirige e bacchetta. Un piccolo laboratorio creativo, sincero e domestico.
Giulia Perna – Miglio
Io scommetto su Miglio per il 2020. Si tratta di una giovane cantautrice dagli occhi sinceri. Ho avuto modo di ascoltarla per la prima volta al Bologna Musica D’autore, si esibiva chitarra e voce davanti ad una commissione ristretta e ha da subito catturato la mia attenzione. Miglio ha un mondo dentro e tanta voglia di comunicarlo fuori, arriva dritta come un pugno allo stomaco, ha la capacità di rievocare immagini lontanissime eppure così vicine alla vita di ognuno di noi. Su Spotify trovate solo due singoli al momento ma presto ce ne saranno altri, ascoltarla dal vivo è il modo migliore per percepirne l’essenza. I testi delle sue canzoni parlano di città metropolitane, di disagio giovanile, di amori forti. Io scommetto su di lei perché la musica italiana ha bisogno di donne così, perché è per pochi e questo la rende unica, perché può arrivare solo ad anime dalla natura profonda. E poi non dite che non vi avevo avvisati!
Michela Gioia Guerrera – Fadi
Signore e signori, l’artista emergente sul quale mi sento di scommettere per il futuro è Fadi. Ho scoperto il suo canto e la sua simpatia quest’estate a Torino, quando ha partecipato alla serata Cantautori in canottiera all’Off Topic. La sua voce è così particolare da colpirti fin dal primo ascolto, assolutamente impossibile da scordare. Altro importante ingrediente che fortifica il suo talento è l’interpretazione, grazie alla quale Fadi riesce a donare un valore personale a ogni verso, al tempo stesso non
esclude il pubblico ma lo coinvolge nel proprio sentire. Quest’anno ha partecipato anche a Sanremo Giovani, per lui è stato un ottimo trampolino di lancio!
Sara Di Iacovo – Maria Faiola
Non ho dovuto pensarci nemmeno un istante quando mi è stato chiesto su chi avrei puntato come astro nascente del 2020: Maria Faiola! La prima volta che l’ascoltai piano e voce a spaghetti unplugged mi commossi ed ancora ogni volta che l’ascolto ho ancora la pelle d’oca. Maria è un geyser perché ha una personalità esplosiva e una voce calda. Polistrumentista e buona forchetta, Maria Faiola è un’artista estremamente genuina e polimorfa, ma dietro tutte queste caratteristiche positive si cela una fragilità che traspare dai testi. Premio Nobel per la pace nonostante le continue friendzone, i testi di Maria scalpitano di grinta nonostante tutto. Nel 2020 uscirà il suo primo EP, nel frattempo vi invito a seguirla su instagram (si chiama faiolagram) per godervi non solo delle fantastiche cover ma anche la sua frizzante personalità in modo che vi innamoriate di lei diventando una mantide religiosa: vi farà perdere la testa e vi ucciderà d’amore.
Mattia Muscatello – Canarie
Buoni propositi per il 2020:
– Leggere un libro al mese.
– Smettere di fumare.
– Ascoltare più spesso i Canarie andare a vedere un loro live. Per la loro avvolgente melanconia anni ’80, al sapore di un’estate patinata passata al lido e sognando i tropici. Il primo disco dei Canarie è come leggere un buon libro, coerente e strutturato, che sa trasportarti tra le alte e le basse maree emozionali, scuoterti e scioglierti al sole, per poi infine rinfrescarti tra la spuma delle onde, a vagheggiare con la mente. Un romanzo scritto e raccontato magistralmente dalla penna di Andrea Pulcini (Persian Pelican) e la voce di Paola Mirabella (Honeybird & the birdies).
– Andare più spesso al mare.
Simone Moggio – Bartolini
Bartolini ha la capacità di coniugare testi semplici ed immediati ad una musica difficilmente individuabile nel panorama Italiano. I suoi brani sono i classici “quando sei felice ti fai prendere dal ritmo, quando sei triste ti soffermi sul testo“, utili dunque per qualsiasi tipo di catarsi: rabbiosa, struggente.. o entrambe. Ragazzo del ’95 che, al netto dei suoi sette brani tra EP e singoli, ha già una gavetta alle spalle che l’ha portato a suonare un po’ in tutta Italia, suonando anche al MI AMI 2019. Non voglio perder tempo dicendo di aver trovato l’ennesimo nuovo Mac De Marco italiano (con un non so che di Fabi – Silvestri – Gazzé, cit mio padre from the ’60s) o colui che meglio narra la malinconia della nostra generazione in modo scanzonato ma la sua originalità, così come i vostri timpani, meritano di essere premiati e scoprire questo artista targato collettivo Talenti Digital from Calabria, Inghilterra e Roma. In attesa della pubblicazione dell’album “Penisola”, ascolta qui:
Sofia Levorato – Galea
Voce profonda ed espressiva, testi delicati e una chitarra d’impalcatura: Galea è una giovane cantautrice che ha tutte le carte in regola per attirare l’attenzione, in questo 2020. Il suo primo singolo, Diverso, pubblicato ad agosto dello scorso anno per Mamma Dischi, è un brano che concilia i migliori elementi della musica italiana contemporanea ed esplode in un ritornello che entra in testa e non esce più. Ciò che mi piace di più di Galea, tuttavia, è il ritrovare nelle sue strofe una certa sensibilità femminile, fatta di introspezione e attenzione ai dettagli, peculiare di alcune delle artiste italiane che amo tanto. Il suo secondo singolo, tè, ne è la prova lampante, ascoltare per credere.
Gloria Basanisi – Alessandra Valenzano
La prima volta in cui ho ascoltato Alessandra Valenzano, lei cantava un celebre tormentone su certi due genitori. Uno, due, uno di due. Da allora molte cose sono cambiate: molti di noi si sono pentiti di aver diffuso un discorso politico così povero, altri se lo sono tatuato addosso, la maggior parte invece ancora ne balla i remix. Io intanto ho scoperto una voce talentuosa, una cantautrice brillante ed una persona straordinaria. Alessandra Valenzano è la mia scommessa per il 2020: sentirete parlare di lei.
Ludovica Lazzarini – Sanlevigo
Su chi scommetto per questo 2020? Semplice. I Sanlevigo. Arrangiamenti originali che fondono sonoritá rock con l’elettronica, una voce incredibile, e testi non scontati che attingono dalla letteratura, drammaturgia e psicologia, rimanendo peró semplici e diretti. Il loro ultimo singolo, 24 anime, uscito il 9 dicembre, ad esempio, prende ispirazione da un fatto di cronaca americano: il protagonista è William Stanley Milligam, uno studente americano affetto da disturbo dissociativo di personalitá multipla (24 è il numero di personalitá che convivevano nella sua testa) che rapí e violentó tre ragazze negli anni ’70. Il testo è un dialogo immaginario, negli ultimi attimi di libertá del ragazzo, tra la personalitá criminale, che lo incita a convincerlo a scappare e nascondere le prove, e quella principale di Billy, che vuole consegnarsi alla polizia ed espiare le colpe. Questa, insieme a “La tua luce nel buio” sono gli unici singoli che per ora potete ascoltare ma questo 2020 porterà alla luce il loro album d’esordio. Teniamoli d’occhio!
La Redazione
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