Attraverso la carriera di Marco Mengoni, da X Factor a Sanremo 2023
Manca pochissimo alla finale della sessantasettesima edizione dell’Eurovision Song Contest. Quest’anno a rappresentare l’Italia sarà Marco Mengoni con il brano Due vite, già certificato triplo disco di platino.
Marco Mengoni, ad oggi, è uno degli artisti più amati e affermati della musica italiana; ma la strada percorsa per arrivare a questo punto è stata lunga e a tratti anche piuttosto tortuosa. I suoi fan lo sanno bene e, siccome tra questi fan ci sono anche io, da sempre, prima di scrivere questo pezzo mi sono chiesta quale fosse il modo più efficace per racchiudere in un solo articolo questi tredici anni di carriera, senza troppe omissioni.
Confesso di non aver trovato ancora una risposta esaustiva. Parlare di ciò che si ama è sempre complesso e quando lo spazio a disposizione è poco si ha paura di tralasciare qualcosa che potrebbe essere essenziale (tra l’altro io il dono della sintesi non l’ho mai ricevuto, quindi, per favore, apprezzate lo sforzo).
In questi tredici anni Marco Mengoni ha più volte cambiato pelle, attraversando una moltitudine di generi e sperimentando moltissimo anche nella scrittura dei brani. E, visto che, per comprendere l’evoluzione di un artista è necessario partire dalle origini, è lì che torneremo, iniziando questa narrazione da quel lontano 2009 in cui la musica di Marco Mengoni è entrata nella vita di molti, e nella mia.
X Factor 2009: Da Uomini semplici a Dove si Vola
“Mi chiamo Marco Mengoni, vengo da Ronciglione in provincia di Viterbo, però abito a Roma. Devo mantenere la calma, ce la farò”.
È il 2009 quando un Marco Mengoni ancora ventenne si presenta ai provini della terza edizione di X Factor. Conquistò i giudici (all’epoca Morgan, Mara Maionchi e Claudia Mori) con la sua versione a cappella di Uomini semplici di Eduardo De Crescenzo.
Marco, entrato a far parte della squadra di Morgan, dopo una serie di esibizioni che dimostrano l’immensità del suo talento – è in grado di spaziare da Michael Jackson (Man in the mirror) ai Talking Heads (Psycho Killer), da Mia Martini (Almeno tu nell’universo) a Nina Simone (My Baby Just Cares for me), da David Bowie (Ashes to ashes) a Prince (Kiss) – si aggiudica la vittoria del talent, che comporta la firma di un contratto discografico con Sony Music e la partecipazione di diritto all’edizione 2010 del Festival di Sanremo.
Nel frattempo, esce anche il suo primo ep, Dove si vola – titolo anche del suo primo inedito – che ottiene un grande successo di vendite.
Da Sanremo 2010 al primo disco, Solo 2.0
Marco così vola diretto dalla vittoria ad X Factor alla gara dei big del Sessantesimo Festival di Sanremo, dove si classifica terzo con il brano Credimi ancora. Parallelamente viene pubblicato il suo secondo ep, Re matto, contenente, tra gli altri brani, In un giorno qualunque, perla preziosa della discografia dell’artista. L’album debutta, come il precedente, al primo posto della classifica Fimi album.
Il 27 settembre 2011 viene pubblicato il suo primo album in studio, Solo 2.0. Poco noto ai più, Solo 2.0 è un album che meriterebbe di essere ascoltato da tutti; un disco senz’alcun dubbio sperimentale in cui Marco Mengoni compie un viaggio meraviglioso e catartico nella solitudine, dimostrando ancora una volta, la sua straordinaria versatilità.
Quattro brani da ascoltare assolutamente: Solo (vuelta al ruedo), Tanto il resto cambia, L’equilibrista e Come ti senti, pezzo in cui il cantante ripercorre e decostruisce tutti i pregiudizi e i luoghi comuni che circolano sulla sua persona.
Sanremo 63: L’essenziale
Dopo un periodo di silenzio, nel 2013 Mengoni ritorna a Sanremo in un’edizione particolare. A condurla è Fabio Fazio che fa sì che ogni artista in gara proponga due brani. Sarà poi il pubblico a decretare quale, tra i due, continuerà a concorrere nella kermesse. Marco si presenta, così, con Bellissimo e L’essenziale. Ad avere la meglio, in tutti i sensi, è quest’ultimo, che porta l’artista a un meritatissimo primo posto. La vittoria del Festival comporta anche la partecipazione all’Eurovision Song Contest come rappresentante dell’Italia, dove Marco si classificherà settimo.
Sanremo rappresenta per il cantante l’inizio di una seconda vita artistica, coronata dall’album Pronto a correre, contenente al suo interno brani come La valle dei re, scritta da Cesare Cremonini e Spari nel deserto, scritta da Marco Mengoni assieme a Ivano Fossati.
È questo l’inizio di una lunga e inarrestabile serie di successi che trasformano quel timidino ragazzino di Ronciglione in uno degli astri più luminosi della musica italiana.
Il dittico Parole in circolo e Le cose che non ho
Il 21 novembre 2014 viene pubblicato Guerriero, primo estratto dell’album Parole in circolo. Il brano, scritto a quattro mani da Marco Mengoni e Federico Zampaglione, ha un successo senza precedenti nella discografia dell’artista. Ad oggi, conta, infatti, sei dischi di Platino per aver venduto oltre trecentomila copie e vanta di essere stato il primo brano italiano a raggiungere contemporaneamente la vetta nelle classifiche radio, streaming e nelle vendite digitali.
Parole in circolo viene pubblicato il 13 gennaio del 2015. Sulla copertina dell’album è presente la dicitura “1uno/di2due” che anticipa una seconda parte del progetto, Le cose che non ho, poi pubblicato nel dicembre dello stesso anno.
Del primo album – successivamente pubblicato anche in Spagna, con il titolo Liberando Palabras – meritano particolare attenzione i brani Esseri umani, Come un attimo fa e Mai e per sempre. Mentre, del secondo, vi consiglio di ascoltare la già famosissima Ti ho voluto bene veramente, Ricorderai l’amore e Solo due satelliti feat Giuliano Sangiorgi.
Marco Mengoni Live: un album dal vivo con alcuni preziosi tesori nascosti
Il 25 novembre del 2016 viene pubblicato Marco Mengoni Live, un album che racchiude tutti i brani del MENGONI LIVE 2016, ma non solo. Insieme ai brani live, infatti, nel disco sono presenti degli inediti meravigliosi, che non potevano in alcun modo passare sotto silenzio. Sto parlando di Sai che, Se imparassimo, Onde e Proteggiti da me.
In particolar modo, Proteggiti da me è un brano struggente e intensissimo, che live acquista ancora più potenza. Mengoni stesso non ha mai nascosto la sua predilezione assoluta per questo brano della propria discografia, scritto dall’amico Daniele Magro. Quello che sembra un discorso rivolto a un altro è, in realtà, un dialogo sofferto tra due istanze presenti nella stessa persona; quella più istintiva e quella più razionale.
Atlantico: un viaggio durato due anni e mezzo
Dopo due anni e mezzo dal suo ultimo lavoro, nel 2018 Marco Mengoni torna sulle scene con Atlantico. L’album viaggia tra sonorità provenienti da diverse parti del mondo – dal Sud America all’Africa – e che contiene feat inattesi e sorprendenti, come quello con Tom Walker in Hola e quello con Adriano Celentano ne La casa azul.
È un progetto importante e ambizioso, Atlantico, che nell’approccio ricorda lo sperimentalismo del Mengoni di Solo 2.0, ma più maturo. Se Solo 2.0 era, infatti, la rivoluzione dei vent’anni, Atlantico è quella dei trenta. E Rivoluzione è proprio uno dei brani più personali del disco, in cui l’artista compie una sorta di autoanalisi retrospettiva sulla propria persona e sulla propria carriera, con uno sguardo volto al futuro che verrà.
Se volete versare qualche lacrimuccia, in pieno stile Guerriero o Ti ho voluto bene veramente, consigliatissima è, invece, I giorni di domani.
I primi due capitoli della Trilogia Materia (Terra e Pelle)
Il 3 dicembre 2021 viene pubblicato il sesto album in studio dell’artista, dal titolo Materia (Terra), forse uno dei suoi lavori più belli, se non il più bello. Mentre i brani di Atlantico rappresentavano una sorta di apertura al mondo, il primo capitolo della trilogia di Materia rappresenta, invece, un viaggio intimo e personale nella propria interiorità, rafforzato dalla scelta di sonorità prevalentemente gospel e soul. Lo dimostrano brani come Proibito, una dichiarazione d’amore dolcissima che si fa celebrazione di un amore fino ad allora taciuto, e Luce, dedicato da Marco a sua madre.
Spiccano, tra i vari singoli, i feat Mi fiderò, con Madame, e Il meno possibile, con Gazzelle, già autore del brano Calci e Pugni (contenuto in Atlantico).
L’album viene coronato da due importantissimi concerti. Nell’estate del 2022, infatti, Marco Mengoni si esibisce per la prima volta negli stadi, prima a San Siro e poi allo Stadio Olimpico di Roma, in due live emozionanti e indimenticabili.
Nell’ottobre dello stesso anno esce Materia (Pelle), secondo capitolo della trilogia, animato da sonorità urban e da un animo sicuramente più pop rispetto a quello che aveva contraddistinto il progetto precedente. Punto forte di questo album sono sicuramente i feat. Infatti, possiamo sentire Mengoni duettare con Samuele Bersani, in Ancora una volta, con Bresh in Chiedimi come sto e con La rappresentante di lista in Attraverso te.
All’interno dell’edizione fisica (e poi successivamente anche su Spotify) appare anche la cover di Caro amore lontanissimo di Sergio Endrigo, colonna sonora del film Il colibrì.
La vittoria a Sanremo 2023, in attesa dell’Eurovision e di Materia, Prisma
A distanza di dieci anni dalla sua vittoria con L’essenziale, nel febbraio del 2023 Marco Mengoni torna sul palco dell’Ariston con Due vite. Il brano riflette sull’importanza di lasciare andare ciò che non possiamo cambiare e parla di quanto nella vita sia importante sbagliare. Due vite parte da un’analisi introspettiva per analizzare, poi, il rapporto con il prossimo, in un crescendo di emozioni. Vincitore annunciato ancor prima di salire sul palco, Marco non delude le aspettative. Vince sia la competizione, sia la serata delle cover con una personale reinterpretazione gospel del brano dei Beatles Let it be.
Due vite, che sabato sera rappresenterà l’Italia all’Eurovision Song Contest di Liverpool, anticipa il terzo capitolo di Materia, dal titolo Prisma, in uscita il 26 maggio. Inoltre, un tour negli stadi partirà sabato 17 giugno da Bibione per poi concludersi il 7 luglio a San Siro.
Chiara Montesano
Classe 1997. Ho una laurea in Italianistica ma provo a scrivere di musica mentre sogno la sala stampa di Sanremo.