Perché Cristiano Godano è uno dei musicisti più completi di sempre
“Mi presento: sono Cristiano Godano e canto nei Marlene Kuntz. E sì, un tot di voi sa chi sono: chi lo sa abbastanza bene, chi molto bene, chi per sentito dire. Posso anche riuscire a immaginare che qualcuno (pochi direi, siamo pur sempre su un sito musicale) non lo sappia. Fra questi pochi qualcuno non sa chi sono per pura causticità: ovvero sa chi sono ma con ironia si chiede “Godano chi?”. Comprendo bene.”
È così che si presenta Cristiano Godano, leader dei Marlene Kuntz, ai suoi futuri lettori di Rolling Stone Italia. Sembra un giovane autore agli esordi della sua carriera ma non è così. Godano si può definire uno degli artisti più completi degli ultimi vent’anni, se non di sempre. Mi è capitato di ascoltarlo ad una conferenza, insieme ai Marlene Kuntz, durante la Milano Music Week del 2019. Oltre a presentare l’ultimo progetto mk30 – covers & rarities (2019) hanno parlato di come l’industria musicale di oggi sia cambiata e di come hanno vissuto i loro trent’anni di musica.
Godano è senza dubbio un buon oratore: oltre a saper scrivere sa parlare bene in pubblico. Sa il fatto suo e sicuramente può essere definito un artista a tutto tondo. Per i fan della band della provincia di Cuneo non sto dicendo niente di nuovo. Ne sono passate di primavere e con queste abbiamo visto come si è evoluto in tutta la sua poliedricità. Da adolescente mi è capitato di ascoltare i Marlene, nella mia cameretta, abbandonandomi a me stessa cercando in tutti i modi di capire Godano e la sua musica. Cercavo spiegazioni sul perché un artista del suo calibro non sia arrivato a tutti e su come questo faccia ad essere così caleidoscopico.
Godano cantautore
La veste del cantautore è quella che conosciamo tutti. Con il suo caschetto e il blazer, dopo la laurea in economia e commercio, nel 1989 fonda i Marlene Kuntz, una delle band più importanti della scena alternative rock italiana. Nasce come chitarrista e poi diventa cantante. Ricordo come in quella conferenza per la Milano Music Week ha folgorato tutti parlando di vari temi, soprattutto di come oggi sia cambiato il modo di fare musica. Grazie al digitale, oggi è più facile far conoscere i propri lavori a differenza di ieri, quando per scrivere un disco, o qualche brano, ci si riuniva in qualche stanza cercando di creare melodie e testi adatti a qualche casa discografica indipendente.
Arrivano gli anni Novanta: gli anni della Generazione X, dei centri sociali e della nascita del World Wide Web. Godano ha sempre avuto una proiezione sovrannaturale e nel 1994 pubblica, con i Marlene Kuntz, Catartica. Nuotando nell’aria, Lieve, Festa Mesta.. Catartica trasuda anni Novanta da tutti i pori. Viene pubblicato in un anno di fondamentale importanza per quel decennio: nel 1994, quando muore Kurt Cobain e quando Silvio Berlusconi si candida alle elezioni per la prima volta. Catartica fa venir voglia di compare un walkman, di indossare pantaloni di velluto, abbinandoci sopra i maglioni di nostro padre, e di fumare una Marlboro rossa mentre si aspetta il tram.
Cristiano Godano con i Marlene Kuntz arrivano a un pubblico giovane e fresco. Sono i portavoce di una generazione di scombinati. Poetici ma allo stesso tempo enigmatici hanno creato un brand, un marchio che li rendeva diversi.
“Nel letto, aspetto ogni giorno un pezzo di te
Un grammo di gioia del tuo sorriso e non mi basta
Nuotare nell’aria per immaginarti, se tu sapessi che pena”
Godano solista
Arriva il 2020 e gli anni Novanta sono lontani. Godano è cambiato. Fa un passo avanti, si butta e pubblica Mi ero perso il cuore (2020), il suo primo album da solista. Uscito lo scorso 26 giugno per Ala Bianca Group/Warner Music, l’album è diverso dal concept dei Marlene. Godano è cresciuto, è maturo. Mi ero perso il cuore sa di America: è folk e alternative country, è dolce ma allo stesso tempo aggressivo. Tredici canzoni, più una bonus track nell’edizione in vinile, in cui Godano da voce a pensieri e poesie. Si racconta, parla di come sia difficile il rapporto padre-figlio e lo fa a cuore aperto, come non aveva mai fatto prima. Si è messo a nudo, ha concepito un album in cui ha messo al centro il cuore, cercando di esorcizzare i pensieri ostili della mente. In tutta la sua eleganza è riuscito a mettere in luce i sentimenti e le debolezze con cui ogni essere umano convive ogni giorno. Come ha dichiarato lo stesso Godano in un’intervista, la scelta di un album da solista è scaturita dal momento in cui ha deciso di far uscire emozioni che non sarebbero mai sbucate fuori con i Marlene, o meglio, non sarebbero mai uscite in questo modo.
Godano scrittore
Cristiano Godano è come un dado, ha più facce e ognuna di queste può essere quella vincente. Oltre alla musica si è dedicato più volte a una delle arti più belle: la scrittura. Nel 2008 pubblica I vivi, una raccolta di sei racconti i cui protagonisti sono intensi e rappresentano una realtà in continua mutazione. Nel 2019 pubblica per la Nave di Teseo: Nuotando nell’aria. Dietro 35 canzoni dei Marlene Kuntz in cui scrive in modo atipico quelli che sono e quelli che sono stati i Marlene Kuntz. Questo libro racconta di come il gruppo piemontese si sia distinto per eleganza, talento e caparbietà nel fare un genere di musica raffinato e poetico ma allo stesso tempo aggressivo.
“Poi Catartica uscì. Da quel momento in avanti fummo ben decisi a giocarcela fino in fondo. Cosa che, in fin dei conti, stiamo facendo tuttora, lottando e lottando”.
Godano blogger
“Canto e suono nei Marlene Kuntz. Ho accolto l’invito della redazione a infoltire la compagine dei blogger, anche se mai lo avrei ritenuto immaginabile per me fino a poco tempo fa. Ma i tempi cambiano e ci si adegua alle nuove possibilità della comunicazione cercando di farle diventare una occasione per crescere migliorandosi, e magari scoprendo di avere a volte dei pregiudizi di troppo”.
Nel 2012 Godano si presenta così ai lettori de Il Fatto Quotidiano. Gestisce un blog in cui parla di musica, di letteratura, di politica e di vita. La penna di Godano-blogger scrive con l’inchiostro dei Marlene Kuntz. Ogni pezzo prende ispirazione da un brano scritto nel corso della sua carriera.
Dal maggio 2020 inizia a scrivere per quello che è il giornale musicale per eccellenza, o almeno per quello che si dice. Si chiama Elzevirus ed è la rubrica di Godano per Rolling Stone Italia. Inizialmente si era pensato a Elzeviro ma era troppo mainstream e poco adatto alla poetica dell’artista e così si è arrivati a Elzevirus.
“Il fatto che l’elzeviro fosse una rubrica, che fosse scritto almeno all’inizio in prosa d’arte e che al suo curatore venisse lasciata ampia libertà di manovra legittimava quell’ossessione a girarmi in testa un po’ impunemente. Sapevo di non poterne approfittare”.
Godano in tutta la sua umiltà entra a Rolling Stone in punta di piedi. È come se rifiutasse l’appellativo di opinionista e si definisse un semplice commentatore. Eppure la sua opinione viene espressa nei suoi pezzi: scrive di come lo streaming stia uccidendo il rock e di come sia cambiato il modo di scrivere canzoni rispetto a quella che era la belle époque dell’alternative rock.
Godano uomo
Cristiano Godano prima di essere cantautore, scrittore e blogger è un uomo. Uomo in senso lato. È un musicista e un padre. È ironico e allo stesso tempo serio. Lo abbiamo ascoltato e lo abbiamo letto. Trent’anni di carriera non sono pochi e con la sua musica abbiamo pianto, urlato e amato.
Lucrezia Costantino
Sono una scettica nata e cresciuta in Puglia, milanese d'adozione. Nella mia borsa non mancano mai gli auricolari e le chewing gum. Amo il cinema, i tramonti al mare e i dolci.