Se volessimo scegliere una regione che più delle altre è stata terra natia di grandi artisti italiani, la scelta non potrebbe che cadere sull’Emilia Romagna. Guccini, Dalla, Vasco Rossi, Ligabue, Pierangelo Bertoli, Cesare Cremonini, Luca Carboni e tanti altri che hanno dato il loro contributo (in modi diversi) alla scena musicale italiana.
E’ in questo territorio dinamico che, possiamo dire, nasca l’indie italiano. Il merito è dovuto, in parte, alla Garrincha Dischi, casa discografica indipendente nata nel 2008 con sede a Bologna. Il più grande successo della Garrincha si è rivelato essere Lo Stato Sociale. La band ne ha fatta di strada, dalla pubblicazione del primo album nel 2012 fino a collezionare il secondo posto al Festival di Sanremo 2018 e a calcare i palchi di svariate città europee.
La Garrincha, però, produce anche altri importanti nomi del genere, tra cui gli Ex-Otago (Genova), Federico Cimini (Cosenza), I management del dolore post operatorio (Chieti), l’Orso (Ivrea, TO) e L’officina della camomilla (Milano). Seppur con altre etichette, provengono da questa regione anche il professore di filosofia e rapper Murubutu (Reggio nell’Emilia), i Nobraino (Riccione) e Le luci della centrale elettrica (Ferrara), alias Vasco Brondi, pioniere dell’indie italiano. Ma cosa succede negli ultimi tempi? Sembra che Bologna e l’Emilia Romagna tutta stiano vivendo una battuta d’arresto.
A guadagnarne sono altre città, tra cui Napoli
La città partenopea sta vivendo un vero e proprio rinascimento musicale, soprattutto sul versante elettronico e indie. In questo momento la città è simbolo del riscatto del Sud Italia, un territorio con un potenziale culturale (e ovviamente musicale) altissimo, che solo ora sta riuscendo ad emergere. L’artista napoletano che più sta spopolando di questi tempi è Liberato. Il cantante misterioso ha fatto dell’orgoglio partenopeo il caposaldo del suo essere e della sua musica, creando un genere unico e difficile da etichettare ma intriso della migliore tradizione musicale napoletana. Altro progetto interessante targato Napoli è quello dei Nu Guinea, duo elettro funk che ritorna sulla scena musicale dopo tre anni dal primo EP. Nuova Napoli è il titolo del loro nuovo album. A livello cantautorale meritano di essere menzionati Maldestro, Tommaso Primo, Gnut e La Maschera.
Milano si conferma una città musicalmente molto attiva
Lì si concentra attualmente la maggior parte della vita musicale italiana, tra case discografiche importanti, festival ed altre attività legate al settore. Tra i numerosi generi musicali degli artisti figli di questa città trova spazio anche l’indie. Myss Keta, per esempio, nelle sue canzoni fa spesso riferimento alle zone della movida milanese; senza tralasciare che il suo primo singolo, pubblicato qualche anno fa, è intitolato proprio Milano Sushi e Coca.
Myss Keta non è l’unica. Anche i Canova sono soliti citare la loro Milano, come avviene, ad esempio, nella canzone Expo. La band è prodotta dall’etichetta Machiste Dischi che, tra gli altri, produce i romani Gazzelle e Galeffi. Altro progetto interessante sviluppatosi a Milano è senz’altro quello dei Coma_Cose, il duo rap formato da Francesca e Fausto che, però, sono milanesi d’adozione. Milano è sede, tra le tante, della Carosello Record, casa discografica che produce vari artisti tra cui Levante (Catania), Diodato (Aosta), Thegiornalisti (Roma) e Federica Abbate (Milano).
Spostandoci in…
Friuli Venezia Giulia, più precisamente a Pordenone, troviamo una band che ha fatto la storia dell’indie italiano, I tre allegri ragazzi morti. Il bassista, Enrico Molteni, ha fondato nel 2000 La Tempesta Dischi, casa discografica che produce, tra i tanti, anche Il Teatro degli Orrori (Venezia), Appino (Pisa), Il pan del diavolo (Palermo) e Maria Antonietta (Pesaro).
In Toscana, l’etichetta indipendente aretina Woodworm produce numerosi artisti, tra cui i Fast Animal e Slow Kids (PG) e il pisano Motta, vincitore della Targa Tenco 2018. Un altro vincitore, in passato, della Targa Tenco è stato Brunori Sas. L’artista cosentino è uno dei cantautori indie più apprezzati a livello nazionale, tanto da esser stato definito da molti l’erede di Rino Gaetano.
In Puglia l’indie non sembra decollare ma…
Nonostante ciò, non si può non menzionare La Municipal (Lecce), duo composto dai fratelli Tundo; da molti sono stati definiti i Baustelle del Sud. Più dinamica è la Sicilia: qui sono nate band storiche, come i Marta sui Tubi a Marsala e i Dimartino (prima Famelika) a Palermo. Ma hanno conquistato il pubblico indie anche artisti come Colapesce (Siracusa) e Nicolò Carnesi (Palermo). Della Sardegna, invece, merita di essere menzionato Iosonouncane, pseudonimo di Jacopo Incani, che è prodotto dalla casa discografica bolognese Trovarobato.
Infine, come non citare Roma
Nella capitale d’Italia, l’indie risente maggiormente di un’influenza rap, come ci dimostrano Carl Brave, Frah Quintale o il pluripremiato Coez. Ma coloro che hanno dato più lustro alla musica indipendente romana sono sicuramente Mannarino e Calcutta (che, però, è di Latina). Mannarino è un cantautore italiano che, partendo dalle osterie, si è fatto strada con la sua musica in dialetto romanesco ed è arrivato a collezionare numerosi premi, tra cui il Premio Amnesty International Italia. Calcutta, attualmente, è uno degli artisti di maggior successo. Dal suo primo album, Forse (2012) , presente solo su Youtube, è arrivato ad esibirsi all’Arena di Verona lo scorso Agosto. La sua casa discografica, Bomba Dischi, produce anche Carl Brave x Franco126 (Roma), Giorgio Poi (Novara), Francesco De Leo (Chiavari, GE) e Pop X (Trento).
Che conclusioni possiamo trarre? Come nel resto dei settori lavorativi, assistiamo ad un Sud valido e ricco di risorse umane meritevoli che, purtroppo, trovano opportunità solo trasferendosi al Nord. Chissà che, nei prossimi anni e partendo proprio dalla musica indie, le cose non cambino.