Venti anni fa usciva Mr. Simpatia: uno degli album più maschilisti e incazzati di sempre
Ci sono artisti ammirati da tutti. Che voi siate amanti del rock, del pop, del reggae, alcuni artisti occupano il posto nel fatidico olimpo della musica e grazie a questa “prestigiosa” collocazione ottengono stima e riconoscenza da tutti. È il caso di Fabri Fibra, amato da tanti odiato da pochi. Per molti Fibra è il “top”, il “migliore”, è “quello giusto”. Ha portato il rap in Italia a livelli quasi immaginabili durante i primi anni Duemila. È stato l’unico a dare voce a pensieri bui che rappresentavano la verità e la realtà di una società e di uno stile di vita sbagliato. Diretto, crudo, satirico e a tratti volgare, Fabri Fibra nei suoi testi riporta turbamenti e storie di vita. Questi si possono ascoltare in Mr. Simpatia (2004), l’album che ha fatto la storia del rap italiano.
Per molti Mr. Simpatia non è un album ma l’album.
Breve antologia
Facciamo un breve riassunto per i pochi che non conoscono l’album. Mr. Simpatia è stato pubblicato l‘ 1 settembre del 2004. In quegli anni l’hip hop non era come quello odierno. Tutto era uguale, piatto e privo di contenuti. Pochi si distinguevano e pochi cercavano di osare. In quest’album Fibra descrive il lato amaro e veritiero della vita e non solo. Parla di musica, del suo torbido passato, del suo rapporto con le donne e del lavoro non soddisfacente. Lo scorso 1 settembre, in occasione dell’anniversario dell’album, pubblica un podcast per TXR Radio. In questo podcast il rapper decide di parlare di come ha vissuto quel periodo di scrittura dell’album e di cosa gli rimbombava in testa.
Inizi anni 2000 non esistevano concerti rap ma jam. Nella scena musicale di quegli anni chi voleva fare rap non sempre veniva ben visto poiché o si seguiva quello che lo show business proponeva oppure era l’artista che ci perdeva. Fibra non è sceso a compromessi e ha deciso, fortunatamente, di intraprendere una strada diversa da quella che gli veniva imposta.
Mr. Simpatia nasce in Inghilterra, dove il rapper si era trasferito per un breve tempo dopo Turbe Giovanili (2002). In Inghilterra Fibra scopre nuove tecniche, nuove rime e si rende conto del fatto che all’estero c’è maggiore libertà nell’esprimere i concetti. Da questo modo di fare si rende conto che bisogna iniziare a mescolare le carte e che deve cambiare le regole del gioco.
Un album sporco e volgare
Da chi e da cosa sono ispirati gli artisti quando scrivono un pezzo? Sicuramente la fonte principale sono loro stessi. Tutti sappiamo del passato del rapper senigalliese. I tormenti di un’adolescenza disgraziata sono presenti in quasi tutti i suoi testi. Sono proprio questi tormenti a spingere l’artista a creare uno degli album più maschilisti mai fatti dal 2000 fino ad oggi.
Tralasciando le vicissitudini familiari, Fibra, come altri rapper, sembra avercela con il sesso femminile nella maggior parte dei suoi testi. Ascoltando l’album potete notare voi stessi come la figura della donna viene vista in negativo e sembra quasi che la causa maggiore dei suoi fallimenti possa essere questa. Il fattore che forse lo distingue dagli altri rapper è che non scredita gli altri esaltando se stesso, anzi. È molto autocritico, non ha stima di quello che fa e non si auto celebra come gli altri rapper.
“A scuola io ero un ritardato / Le insegnanti di sostegno dopo un mese han rinunciato”
E per quanto riguarda il linguaggio? Fibra stesso ha dichiarato nel suo podcast che nei live vengono ricordate maggiormente strofe in cui è possibile trovare parolacce e non quelle dove sono presenti tecnicismi.
“E se ancora non mi ammazzo / È grazie al cazzo”
Maschilista e misogino
Fibra il più delle volte può vincere il premio come miglior nemico delle donne. Di Mr. Simpatia tutto si può dire tranne che parla d’amore forse tranne per i brani Momenti No e Voglio Farti un Regalo. Sicuramente il rapper parla della figura della donna in questo modo in merito a delusioni o affetti non corrisposti. Non si sa se questa in realtà sia una maschera, di sicuro si mostra al pubblico come maschilista e misogino.
“Non ho mai visto una ragazza così, con una faccia da porca così / Avanti esci dal locale con me che non lo ho mai avuto gonfio così”
La donna descritta da Fibra ha le sembianze di un oggetto con cui sfogarsi sessualmente dopo aver bevuto una birra di troppo. Fibra si è cucito addosso l’etichetta di rapper tormentato e incazzato e il concept “la donna è troia” alimenta ancor di più questa sua maschera.
“Cazzo che figa che è quella tipa / E questa ragazza si che mi ingrifa / Lecca la lingua della sua amica”
Mister Simpatia non risparmia nessuno
Mr. Simpatia in realtà è una sorta di alter ego del rapper. Di rabbia repressa ne abbiamo parlato e di maschilismo anche. Critica anche chi dall’alto prova a governare, chi fa parte dello show business e anche dei suoi pseudo colleghi.
“Io con il rap mi sfogo mentre tu crepi di fame / Come Paola Barale in cerca di un contratto / In giro a fare orge con lo sguardo sempre fatto […] / Andiamo a prostitute, ma c’è sempre Sgarbi / Voglio anche io essere famoso in mezzo a questi bastardi”
Oppure i vari dissing verso altri artisti:
“Mi strappo un altro filtro strappando sto cartoncino / degrado in paranoia come quando ascolto i Tiromancino […] / Io non descrivo rappresaglie e sommosse / non è rap quello dei 99 Posse / mi rendono le palle grosse”
Mister Simpatia è davvero così fondamentale?
Ascoltando l’album mi sono chiesta: è davvero così fondamentale quest’album? Se oggi Fibra volesse pubblicare un album del genere non se lo potrebbe permettere. Con la fama odierna un disco così crudo attirerebbe solo la critica mettendo da parte l’essenza dell’album: la musica. Fibra si è creato il personaggio tosto che tutti ammirano e che pochi hanno il coraggio di sfidare. Io da donna descrivo Fabri Fibra come un maschilista che va contro il sistema perché questo non è stato in grado di dargli quello che si aspettava. Non sappiamo se i pensieri cantati siano davvero frutti del suo vissuto. Sicuramente il suo intento di mostrarsi diverso agli occhi dagli altri ha funzionato, ed è proprio per questo che Mr. Simpatia resta uno dei migliori album degli ultimi vent’anni.
Lucrezia Costantino
Sono una scettica nata e cresciuta in Puglia, milanese d'adozione. Nella mia borsa non mancano mai gli auricolari e le chewing gum. Amo il cinema, i tramonti al mare e i dolci.