Bologna Musica d’Autore 2020, è Laurino il vincitore assoluto
Di quello che è stato il Bologna Musica d’Autore si potrebbero scrivere innumerevoli pagine, pur di trovare un modo per raccontare l’atmosfera che si percepiva, di condivisione ed entusiasmo. Difficile mettere tutto questo per iscritto, ma proverò ugualmente a spiegare la magia che si respirava, nonostante la mascherina.
La finale del Bologna Musica D’Autore del 17 settembre è stata catartica, per un pubblico a cui era mancata la musica dal vivo; per gli artisti a cui era mancato avere un pubblico senza lo schermo di un cellulare come filtro.
Ho colto i finalisti un istante dopo la loro esibizione per ricevere commenti e impressioni della serata e della propria esperienza complessiva col BMA.
Il primo finalista esibirsi è stato Blumosso, il cui nome d’arte è un neologismo che “indica il colore del mare quando è agitato, tumultuoso come i brani che scrivo” ha spiegato l’artista. È col brano A pezzi il cuore che Blumosso ha iniziato a narrare storie dalle svariate Conseguenze, che danno il nome al suo primo Ep. “Quali saranno le ulteriori conseguenze? Probabilmente un nuovo EP” ha affermato Blumosso.
In seguito il palco è stato inondato dall’energia pura trasmessa da Laurino, che abbiamo colto subito dopo l’esibizione: “Devo ancora scaricare la tensione. Si tratta di istanti difficili poiché ti chiedi come sono andate le cose. È stato divertente.
La serata è proseguita con l’esibizione di Subconscio che ha smosso letteralmente il pubblico. “Cos’è per me il groove? Far muovere il culo alla gente. Se ci si muove vuol dire che c’è del groove”. Per Subconscio quello al BMA è stato il primo concerto con la band al completo.
La finale dell’evento bolognese ha ricevuto diversi ospiti, tra cui Gregorio Sanchez che l’ha descritta così: “Artisti di grande qualità e una bella frenesia. E c’era un bel suono!”
Ma la gara è proseguita con l’esibizione di Beatrice Dellacasa che ha affermato “C’è una bellissima atmosfera, hanno ricreato una bella magia!” Beatrice inoltre ha spiegato: “Usciranno a breve altri brani e lavorerò al prossimo progetto. Non mi accontento mai!”
Nel frattempo è giunto un altro superospite della serata, Leo Gassman, che con grande disponibilità ha affermato “Sono felice di poter portare il mio messaggio e di poter suonare con altri artisti che raccontano i loro mondi. Essendo una situazione molto intima si ha modo di apprezzare di più la voce di ogni artista”.
La serata è proseguita con una grande energia come ha affermato il finalista Libero Reina che ha inoltre spiegato “I miei brani: nascono dalla Sicilia, la mia terra, nonché terra di contaminazioni, prendo ispirazione dal contesto da cui vengo. Passiamo dall’etnico all’indie rock all’elettronica, poi unisco l’italiano il siciliano e il francese, il miscuglio che ne deriva è un po’ il mio genere.
A concludere la gara, Dheli:“è una situazione emozionante, bellissima; dopo tanto tempo in casa, è stato liberatorio”
Di certo il BMA oltre che per i concorrenti, è stato una bella sfida anche per gli organizzatori che hanno portato avanti il progetto con un’ottima organizzazione. La serata si è conclusa con la vittoria assoluta di Laurino, che ha vinto dieci giorni di registrazione negli studi di Fonoprint e il premio Miglior Performance Live.
Gli ho domandato cosa rende un artista autentico: “Non so cosa ci vuole per essere autentici. È una cosa personale. C’è una formula per l’indie? Ultimamente c’è qualcosa di parodistico, cominciano a essere sempre le stesse cose. Bisogna rischiare, sperimentare, se no si tratta sempre della stessa cosa. Arriva sempre un’esigenza di cambiamento. Autenticità però non so. Bisogna chiedersi: “cosa voglio fare?”
E, in questo caso, rischiare è stata la scelta giusta: Laurino ha conquistato pubblico e giuria.
Il Bologna Musica d’Autore è andato più o meno così.
Ah. Quasi dimenticavo.
Abbiamo trovato Bugo.
Ma questa ve la racconto la prossima volta.