Il 19 Dicembre, in prima serata su Rai Uno, i dodici finalisti di Sanremo Giovani 2023 (gli otto selezionati, a cui si sommano i quattro provenienti da Area Sanremo), si giocheranno un posto nel cast del Festival 2024. L’origine di questo format, ormai consuetudine, al posto della più classica gara che affianca in contemporanea quella dei Big, risale al 1998. In quell’occasione, fu Annalisa Minetti a trionfare e staccare così un biglietto per i “Campioni”, mettendo a segno la prima storica doppietta, replicata soltanto ventuno anni dopo da Mahmood con Soldi.
Nei cinque Festival di Amadeus, l’adozione di questa modalità è in vigore dal terzo anno, il 2022.
Oltre al vincitore Yuman, furono ammessi in gara anche Tananai e Matteo Romano. I due anni di Amadeus, e gli archetipi di Annalisa Minetti e Mahmood, ci hanno tramandato almeno tre insegnamenti da utilizzare come faro, ogni volta che un direttore artistico sacrifica la gara parallela, optando per l’inserimento diretto nel cast dei migliori giovani.
Primo, che questo tipo di torneo può regalare agli artisti un’opportunità di visibilità sbalorditiva immediata. Niente più lotta per essere selezionati tra i Big negli anni successivi: avviene tutto nel giro di due mesi.
Secondo, che in medio stat virtus: quando vinse Mahmood, Baglioni ne aveva selezionati solo due. Nell’anno di Tananai, i fortunati erano stati tre. L’anno scorso, selezionandone sei, il risultato fu un infinito calderone che portò a 28 gli artisti in gara. I migliori tra i sei, i Colla Zio, non si spinsero oltre il 20esimo posto. Sei esordienti, aggiungendosi ai 22 big, erano decisamente troppi – e la colpa del posizionamento finale è in parte, ma certo non solo, delle canzoni proposte. Il regolamento del 2024 parla di tre vincitori, ma in entrambi gli anni passati Amadeus ha alzato il numero in corsa…
Terzo, che – ad eccezione del 1998 – la canzone da portare in gara è diversa da quella delle selezioni. Pertanto, la scelta dei vincitori è spesso dettata da quanto il pezzo proposto, segretissimo al di fuori delle orecchie di Amadeus, può funzionare nel cast già delineato. E quindi, se le canzoni di Sanremo Giovani sono il motivo per cui questi dodici finalisti sono arrivati fin qui, conviene spendere qualche parola sul loro potenziale e sul loro background, oltre che sui brani. Ché alla fine, i criteri di valutazione della serata finale saranno in buona parte i primi.
bnkr44 – “Effetti Speciali”
Collettivo toscano nato nel 2019, i bnkr44 sono diventati un nome ricorrente nella scena indie-pop, anche grazie alle recenti collaborazioni con Tropico e Sick Luke. Il palco di Sanremo, lo hanno già calcato quest’anno, accompagnando Sethu nella serata delle cover. Resero omaggio a Charlie fa surf dei Baustelle, trasmettendo nell’esibizione ogni briciola del disagio giovanile di cui il pezzo è intriso.
Effetti speciali è un brano iper-accentato, all’insegna dell’orecchiabilità e del ritornello cantabile. Se si perdono certe tinte noir, emerge protagonista la loro attitudine rumorosa e, appunto, collettiva. Un unicum nel panorama musicale; nel cast c’è certamente spazio per loro. Ascoltalo qui
Prontissimi.
CLARA – “Boulevard”
Clara, ovvero Crazy J in Mare Fuori, mette in crisi chiunque voglia delineare un confine tra Giovani e Big. È un’assidua frequentatrice della vetta delle classifiche di streaming, tanto con Origami all’alba, triplo disco di platino, quanto con Un milione di notti, recente duetto con Mr Rain. Paga, in modo forse troppo caro, la mancata affermazione nel calderone nazionalpopolare.
Boulevard, brano firmato da Daniele Magro, è a tratti scontato nell’armonia e nella produzione, ma funziona, e rivela la versatilità dell’artista, a suo agio nel bel canto e nel rap. Con ragioni più che legittime, è il nome in pole position. Ascoltalo qui
Favorita.
GrenbBaud – “Mama”
GrenBaud è uno degli streamer di Twitch più popolari in Italia. Accanto alle dirette, conserva una passione per la musica, che pratica fin dalla tenera età.
Il ritornello di Mama recita “ballo forte sopra un tan-ta-ran-ta-ra-tan / mi giro sempre pam-pa-ram-pa-ra-pam”. Certamente, il pezzo più onomatopeico del roster. Alcuni rimandi nell’intenzione (e solo nell’intenzione) a thasup sono evidenti. Tra i pochi singoli all’attivo, tuttavia, possiede alcune ballate ben prodotte e ben scritte. Evidentemente, Amadeus ha sentito, nei pezzi che verranno cantati in gara a Febbraio, qualcosa di più simile alla vecchia produzione, che a questo brano. Ascoltalo qui
Il meglio deve auspicabilmente ancora venire.
Jacopo Sol – “COSE CHE NON SAI”
La quota giovanissimi è rappresentata dal foggiano Jacopo Sol. Nella più classica delle evoluzioni artistiche, dopo un inizio acustico chitarra e voce, si avvicina al mondo dei producer e dell’elettronica. L’impressione, però, è questa transizione sia a oggi embrionale. Un posto tra i Big, più che un’opportunità, gli farebbe bruciare delle importanti tappe di auto-consapevolezza.
In COSE CHE NON SAI, l’autotune è utilizzato in modo intelligente, in perfetto accordo con la produzione, con la quale contribuisce a disegnare una struttura armonica a un pezzo che, di per sé, ne è un po’ carente. Ascolta qui
Ogni cosa ha il suo tempo.
Lor3n – “Fiore d’inverno”
Dal Molise arriva Lor3n, un giovane artista di 22 anni. Il suo percorso musicale nasce da ragazzino con la chitarra acustica, passa poi al pianoforte, e culmina nel 2023 con un contratto discografico per l’etichetta Musica è, e la pubblicazione del primo singolo.
Fiore d’inverno rappresenta la quota classica della ballad, cantata con un timbro contemporaneo, che si regge su un “tu” ripetuto a mo di vocalizzo nel ritornello. Non certamente una ventata di novità, ma, come spesso si dice, abbiamo ascoltato di peggio. Ascolta qui
Rassicurante.
SANTI FRANCESI – “Occhi tristi”
Primi classificati a X Factor 2022, a Sanremo Giovani rispondono da professionisti a chi li ha utilizzati come capro espiatorio, per dimostrare come i vincitori del talent non abbiano alcune possibilità nella vera scena musicale che sta fuori. Ovvero, ricordandoci che fare musica è una cosa seria, e non dovrebbe avere niente a che vedere con il consumismo usa e getta.
In Occhi tristi, la drum machine incalza le strofe, culmina nel ritornello ultra-melodico, e lascia infine la scena a un bridge spettrale. Un piccolo capolavoro di scrittura e produzione pop, a dimostrare che è – o speriamo, era – solo questione di tempo. Ascolta qui
Veri musicisti.
Tancredi – “Perle”
La lotta ex-X Factor contro ex-Amici finisce cinque a uno per il talent targato Sky, ma il seguito di Tancredi crea una coriacea artiglieria difensiva. Capitò nella scuola in un anno di feroce concorrenza, tra Sangiovanni e Aka7even, ma gli giocò contro anche un’identità artistica un po’ troppo acerba. Del resto, sono stati proprio i talent a teorizzare la dittatura della collocazione discografica – che per Tancredi non è ancora limpida.
Perle racconta una classica dicotomia di situationship, con tutti gli opposti del caso. Brano orecchiabile che si regge su incastri ben riusciti e piccoli crescendo tutti d’un fiato. Ascolta qui
Alla ricerca della collocazione perduta.
Vale LP – “Stronza”
La storia di Vale LP possiede diversi parallelismi con quella di Mahmood: entrambi vantano una breve apparizione a X Factor e un’identità tra urban e cantautorato.
Proprio come Gioventù Bruciata nel 2018, Stronza è il miglior pezzo tra i finalisti – brano energico, ritmato, (ben) scritto per essere cantato live. Ascoltandolo, e constatando che le donne in finale sono tre (un passo avanti rispetto alle due del 2022, se vogliamo una misera consolazione), viene da chiedersi retoricamente se questo gap sia dovuto alla qualità dei pezzi. Ascoltalo qui
Mahmood riuscì a superarsi, presentando Soldi. La speranza, è che anche Vale LP conservi un poker d’assi.
Potenziale.
Dipinto – “Criminali”
Rapper partenopeo, Dipinto, il primo tra i quattro finalisti di Area Sanremo, appartiene al sottogruppo di finalisti con poca esperienza musicale alle spalle. Cinque i singoli pubblicati a oggi, l’ultimo per Capitol Records.
In Criminali, ci ricorda che viviamo nella golden era degli incisi napoletani nei pezzi – chiedere a Geolier o ad Angelina Mango. Brano cantato con una voce molto arrabbiata, fatica un po’ ad essere compreso. Ascoltalo qui
Arrabbiato.
Fellow – “Alieno”
Nel passato di Fellow, i contest musicali sono quasi una consuetudine. Finalista a Castrocaro nel 2020 e quarto classificato a X Factor nel 2021, si presenta a Sanremo Giovani da habitué di palchi importanti, e con velleità di trionfo.
Alieno è una ballad dalla struttura molto classica. Fellow la canta benissimo, e racconta con onestà i pensieri di un introverso. Un buon biglietto da visita per giocarsi un posto nel cast. Dovesse succedere, nessuno griderebbe allo scandalo. Ascoltalo qui
Introverso.
Nausica – “Favole”
La talentuosissima arpista Giordana Petralia, a X Factor 13, ebbe due sfortune. La prima, che fu ingiustamente accusata di essere troppo sguaiata; la seconda, che le toccò in sorte il giudice Sfera Ebbasta. A quattro anni da allora, è cambiato quasi tutto. Il nome d’arte, il look urban e street, in contrasto con il suo classicissimo strumento, l’uso della voce.
In Favole, Nausica si svela in una dimensione più misurata, accompagnata dall’inseparabile arpa, protagonista assoluta della strofa. Il brano è metricamente ben scritto, e ancor meglio interpretato, e le va riconosciuta l’audacia di proporre qualcosa di assolutamente innovativo. Ascoltalo qui
(Giovane) fuoriclasse.
Omini – “Mare forza 9oi”
A chiudere il sottoinsieme degli ex-X Factor sono gli Omini, che vi parteciparono lo scorso anno, insieme ai Santi Francesi e a Beatrice Quinta (che si è fermata in semifinale a Sanremo Giovani). Look inconfondibile con tute bianche e una fanbase ben strutturata caratterizza la band torinese, che la musica, l’ha respirata fin dalla culla – il cantante e il chitarrista sono i figli dell’ex chitarrista degli Statuto.
Il ritornello di Mare forza 9oi ricorda (molto) da vicino la strofa Hey ya degli Outkast. Il britpop emerge certamente nei look e nell’attitudine; il sound, però, ricorda più i Finley che i Blur. Ascoltalo qui
Ridateci il britpop.
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Filippo Colombo
Predico bene razzolando insomma, mi piace mangiare la pizza a colazione, odio i concerti dove si sta seduti.