Sanremo 2023, il cast: commenti poco democristiani sui big in gara
Finalmente!! No, non parlo della pace in Ucraina, o dell’approvazione della manovra da parte del governo (anche se sarebbe il caso di darsi una mossa per non finire in esercizio provvisorio). Parlo dell’annunciazione (perché ha più a che fare con Dio che con altro) del cast del Festival di Sanremo 2023, in onda su Rai 1 dal 7 al 11 febbraio.
Più atteso di un DPCM di contiana memoria o di un guaio giudiziario della Juventus, Amadeus quest’anno compare domenica all’ora di pranzo su Rai 1 e non per l’Angelus (ma poco ci manca).
Diciamo che accontentare tutti è un’impresa impossibile. Non ci siamo messi d’accordo su un vaccino contro un virus, figuriamoci con i cantanti in gara di una kermesse tanto popolare. Ma questa volta Amedeo, forse, sfiora l’impresa (tipo l’Italia che si qualifica per i mondiali di calcio… ops).
28 Big in gara, sempre di più. Tant’è che ci si chiede se si viene notati di più a esserci e stare in un angolo o a non esserci proprio. 22 Big + 6 giovani che a dicembre diventeranno big, nonostante tra i grandi ci siano già dei giovani che sono meno big dei giovani che non sono ancora big (chiaro no?).
Ma vediamoli nel dettaglio (più o meno), nello stesso ordine di uscita dato del conduttore e leader maximo della kermesse ligure:
Giorgia (madre, italiana, cristiana?): un disco nuovo per lei in uscita a breve, un nuovo singolo in rotazione con la mano di Big Fish a dare una nuova veste alla voce più bella della musica italiana vivente. Un ritorno per una cantante che a Sanremo ha riempito già tutti i gradini del podio.
Articolo31, come gli anni di carriera su per giù, ma non continuativi, anzi. Operazione nostalgia? Avranno qualcosa da dire? Li aspettavamo direttamente per il 2030, ma arrivaci poi!
Elodie: papabile vincitrice, mi sbilancio già (duetto con Durdust compreso).
Colapesce e Dimartino: ci riproveranno? Faranno di tutto per non riprovarci? Perché il secondo tormentone è sempre il più difficile nella carriera di un’artista.
Modà: credo che Aboubakar Soumahoro non intendesse questo con il “diritto alla moda e all’eleganza”. Qualcuno ha frainteso, pure troppo.
Mara Sattei: sempre difficile etichettarla come “figlia dei talent”, ma anche “sorella di” pare brutto. Sarà venuto il momento per Sara di avere un’etichetta tutta sua?
Leo Gassmann: a proposito di figli di… talent.
I cugini di campagna: duettassero coi Måneskin, 1899 al confronto sarebbe una serie tv di facile comprensione.
Mr. Rain: potremo scomodare i talent anche qui, ma per fortuna Mr. Rain è molto di più.
Marco Mengoni ripete l’operazione Elisa. Un superospite che invece si presenta in gara: difficile pensare che venga solo a farsi una gita.
Anna Oxa: presenza numero 15? La veterAnna direi. La aspettiamo, curiosi anche del suo look, mai banale.
Lazza: come sempre il cast di Sanremo si divide tra “ancora!” e “chi?”. Indovinate dove sta Lazza (nonostante il suo disco “Sirio” sia il disco più streammato su Spotify nel 2022).
Tananai: tana per Tananai che torna sul palco dell’Ariston alla ricerca di quelle note smarrite 12 mesi prima.
Paola e Chiara: appena mi riprendo dall’emozione, qualcosa lo scrivo.
LDA. Vedi Gassmann.
Madame: torna anche lei, dopo l’esordio nel 2021 con il brano “Voce”, alla ricerca di una collocazione sempre più nazionalpopolare.
Gianluca Grignani: a sopresa, almeno per me, dopo una ubriacatura di nomi arriva lui, come l’amaro a fine pasto o il sorbetto a un pranzo di nozze.
Rosa Chemical: non è che Achille Lauro è sempre libero e a disposizione.
Coma Cose: altro piacevole ritorno per la strana coppia della musica italiana.
Ariete: cantautrice figlia della generazione di Oroscopo di Calcutta approda al grande pubblico. Nessun talent per lei nonostante la giovanissima età, ma solo un Cornetto portafortuna.
Levante: torna anche Claudia, dopo essersi occupata di cose meno amene e con un disco nuovo che immagino non veda l’ora di dare alla luce.
Ultimo: nomen omen in questo elenco. Speriamo solo che la canzone non inizi con un accordo di pianoforte.
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*il presente testo va inteso ironicamente. Nessuna offesa o mancanza di rispetto intendiamo arrecare agli artisti citati*