Trasgressioni ed eccezioni: al Festival di Sanremo la legge non è (sempre) uguale per tutti
Il regolamento del Festival di Sanremo parla chiaro: per essere ammessi alla gara, i brani presentati devono essere inediti. Ma si sa, a volte un errore di distrazione o la voglia di condividere a tutti i costi il proprio lavoro possono mandare tutto all’aria. La crudele scure del Festival potrebbe tagliare le gambe ai malcapitati alle minime trasgressioni, impugnando saldamente la legge scritta del regolamento, penserete voi. E invece no, o meglio, non è sempre stato così.
Durante la storia del Festival sono stati numerosi i casi in cui è trapelato in qualche modo un pizzico dei brani in gara. Un tempo erano gli spartiti, oggigiorno le riproduzioni digitali, ma non sempre il regolamento è stato seguito alla lettera: insomma, ci sono state diverse trasgressioni ed alcune eccezioni all’interno della nota kermesse. In questo articolo ricordiamo alcuni casi in cui la clemenza della corte ha salvato alcuni brani sotto accusa e altri casi in cui, invece, la scure è calata sulle teste, squalificando senza pietà.
4 brani spoilerati, ma graziati dalla clemenza della corte di Sanremo
Opss mi sa che non hai tolto l’audio, Fedez [Sanremo 2021]
Galeotto fu il momento in cui non è stato tolto l’audio, soprattutto quando questo poteva essere causa di una probabile squalifica. Tutti ricordiamo cosa è successo a Fedez a Sanremo 2021. Prima che iniziasse il Festival, il rapper pubblicò un video di cui un piccola parte era andata online con l’audio. Si sentivano lui e Francesca Michielin che intonavano il ritornello di Chiamami per nome, durante le prove. Oltre all’ennesimo disagio pre-festival, ancora una volta abbiamo avuto modo di vedere quanto i social possono compromettere il lavoro di mesi. Un errore di distrazione (o da coglioni come ha detto lui stesso) che ha quasi compromesso la partecipazione del rapper alla kermesse canora.
Abbiamo potuto capire con più precisione l’accaduto grazie alla serie The Ferragnez dove Fedez racconta l’accaduto. A quanto pare l’errore è stato causato durante il montaggio del video perché Chiara Ferragni gli chiese di “fare velocemente”. Da quel momento il resto lo conosciamo tutti. Dopo la telefonata ad Amadeus e le mille bestemmie la squalifica non arrivò e la partecipazione al Festival fu per lui non solo un’occasione di crescita professionale, ma anche personale (vista la fobia di Fedez di cantare in televisione). In più, il brano arrivò secondo. L’ennesima prova che i social non sono per tutti.
(Lucrezia Costantino)
È stata la mano di Gianni [Sanremo 2022]
Marco D’Ambrosio “Makkox” ce lo ricorda sistematicamente ogni settimana a Propoganda Live: “togliete i social agli over …anta!”. Soprattutto se sei personaggio pubblico il rischio di incappare nell’errore (o nell’orrore) è dietro l’angolo. Dio perdona, il Web no (parafrasando un film con Bud Spencer e Terence Hill).
Nessuno si può sentire al di sopra dei social; e così dopo Fedez nel 2021 a cadere nella trappola dell’autospoiler quest’anno c’è cascato Gianni Morandi. L’entusiasmo dell’eterno ragazzino di Monghidoro di voler condividere col mondo le prove del suo pezzo sanremese, sebbene per pochi secondi, è risultato fatale… o no? Gli estremi per la squalifica c’erano tutti, ma ci si mette davvero molto poco a trovare una scusante per non procedere con la squalifica. E qui scatta il genio, la mossa alla conte Mascetti:
“Non si ritiene di dover escludere la suddetta canzone perché si è trattato di un puro inconveniente tecnico, dovuto alla necessità di Morandi di portare un tutore alla mano destra che ha subito diversi interventi a seguito dell’incidente occorsogli alcuni mesi fa…“
Insomma, nessuna richiesta di 104, nessun TSO, e nessuna richiesta di procedere vista l’incapacità di intendere e di volere, ma poco ci è mancato.
Bastarono 30 secondi a Paola e Chiara per farsi qualificare da Sanremo? La risposta è “no”. [Sanremo 2005]
Paola e Chiara devono molto a Sanremo. La vittoria tra i Giovani nel 1997 con “Amici come prima” e la riconferma tra i Big l’anno successivo con Per te. Poi, un lungo silenzio lontano dalla città dei fiori: i Festivalbar, un album (icona) come Television e la definitiva sterzata dance-oriental-adult di Festival e Kamasutra. Il 2005 è l’anno del ritorno al Festival con una traccia intima e priva di fronzoli come A modo mio. Brano forse troppo lontano dal sound e look con cui si erano oramai affermate: una traccia entrata in scena con un chiassoso dibattito legato ad un (forse) involontario spoiler di 30 secondi.
Si mosse il Codacons, si mosse la macchina del fango sanremese per chiederne l’esclusione dalla kermesse, si bloccarono le scommesse legate alla traccia. Regolamento alla mano, andavano forse escluse? Il dubbio di un “furto” del brano resta ancora: le due sorelle si dichiararono estranee alla vicenda. Pubblicità involontaria, dolo o operazione pianificata? Per la cronaca, il brano venne eliminato al primo turno senza grosso scalpore. Curiosità: ne esiste una versione in cinese.
Le pericolose coccole di Gigi D’Alessio [Sanremo 2012]
“È stata solamente una coccola per i miei fan”: dopo esser stato accusato di aver violato il regolamento del Festival di Sanremo, un dolce e alquanto premuroso Gigi D’Alessio si difendeva così in una intervista a Radio DeeJay. Ma cos’era successo, esattamente? Correva l’anno 2012 e, mentre ci godevamo gli ultimi mesi prima della fine del mondo annunciata dai Maya, la star nazional-popolare napoletana si preparava all’uscita del suo quattordicesimo album in studio, “Chiaro”, progetto discografico che includeva il brano “Respirare”. Quest’ultima non soltanto era una traccia scritta in onore della straordinaria Loredana Bertè, ma era una canzone talmente cara a Gigi da proporla al Festival di Sanremo proprio in coppia con lei.
Stanco di aspettare un feedback dalla Rai, Gigi decise di pubblicare un breve estratto del pezzo su Facebook: 20 secondi in cui – a detta dell’artista – non si sentiva il testo, ma soltanto il basso, la chitarra e la batteria della canzone. Qualche fan commentò apprezzando l’anteprima e qualche giorno dopo la breve clip apparve anche sul profilo di Loredana Bertè. In seguito, il 15 gennaio del 2012 su Rai1 d’un tratto comparve Gianni Morandi, pronto a rendere nota la lista dei partecipanti alla sessantaduesima edizione del Festival di Sanremo.
Uno dopo l’altro, il cast prese forma nell’immaginario del pubblico televisivo: Emma Marrone, Francesco Renga, Marlene Kuntz… e poi il panico. Infatti, mentre Gianni annunciava «Gigi D’Alessio e Loredana Bertè, con il brano “Respirare”», probabilmente Gigi – più per angoscia che per gioia – reagiva urlando «Presto, presto, cancellate tutto! Questi ci squalificano!». Insomma, di lì a poco sparirono dal web tutte le tracce del brano, ma questo diventò comunque “un caso” degno dell’attenzione della commissione Rai che, al pari di un deus ex machina, lo ammise infine alla gara.
Nell’intervista sopracitata, D’Alessio negò tutto dicendo: «Non c’è stata nessuna anteprima di “Respirare” sul web […] Del brano che canterò con Loredana non ho anticipato nulla, è stata solamente una coccola per i miei fan che sono in attesa del mio prossimo disco in uscita dopo Sanremo». A noi piace pensare che dopo quell’incidente Gigi abbia riservato le sue coccole soltanto a cani e gatti di casa D’Alessio.
(Raffaele Annunziata)
3 brani spoilerati ma, ahinoi, stavolta finiti sotto la scure del Festival
I bambini fanno “Opss sei squalificato” [Sanremo 2005]
Lo confesso: trovarmi a parlare di Povia in un articolo di musica nel 2022, è come nominare Mario Adinolfi in un saggio di politica nel 2022. Anacronistico, surreale, e probabilmente inutile. Ma trattandosi di un trafiletto “storico”, riprendo (a fatica) a respirare.
Siamo nel 2005 e la canzone di Povia “I bambini fanno ooh” è in gara tra le nuove proposte, se non che una sua esecuzione antecedente al festival diventa motivo di squalifica della stessa e l’impossibilità di partecipare alla kermesse sanremese. Nonostante ciò a Povia venne comunque concesso di presentare il brano che divenne pure “colonna sonora” per una campagna di beneficenza abbinata al Festival stesso.
È inutile segnalare come in realtà quella canzone divenne poi in ogni caso (e qui bisognerebbe capire se la squalifica abbia fatto paradossalmente da volano mediatico) un tormentone, tanto da restare per 19 settimane consecutive numero 1 in classifica (in Italia), diventando il brano più venduto di quell’anno. In questo caso direi che non tutti i mali vengono per nuocere, anche se poi la parabola “artistica” di Povia, forse, ha impattato violentemente contro il Karma.
(Manuel Tomba)
Caro Riccardo, ritenta! Sarai più fortunato [Sanremo 2014]
“Sono tanti anni che suono nei locali e non ho mai avuto tanta attenzione… non farò ricorso. La mia casa discografica non ne era a conoscenza”.
Sanremo 2014: Riccardo Sinigallia, visibilmente emozionato, commenta così l’esclusione del suo brano “Prima di andare via”. Una traccia il cui core primario era cambiato molto negli anni, dal testo impegnato e sincero, capace di rinverdire il fuoco di un cantautorato prezioso nel variopinto caminetto musicale della città dei fiori. Una tenera ammissione di colpa, quasi un maldestro scusarsi da parte di un onesto operaio (di sottocutaneo successo) della musica (che nel 2000 aveva già calcato quel palco nella sezione Nuove proposte con i Tiromancino).
Maledetto articolo 6, maledetta sfortuna che ha negato la gara ad una traccia (a detta di molti) in odore di vittoria e visibilità ad un artista iscritto giustamente in quella corrente romana che avevamo iniziato a descrivere da un po’ come “(proto)-indie”. Gli abbracci di rito, Fabio Fazio che lo invita comunque sul palco da fuori gara.
Curiosità: come da regolamento, Riccardo Sinigallia presentò una seconda traccia insieme a Prima di andare via dal titolo Una rigenerazione.
(Francesco Pastore)
Non sapevo di averlo inciso! [Sanremo 2008]
Loredana Bertè è da sempre un’icona e non parlo solo dal punto di vista musicale. Al Festival di Sanremo ha sempre fatto la differenza mostrando outfits eccentrici e provocatori (come dimenticare il pancione finto al Sanremo dell’86) accompagnati da performance degne di tale nome.
Si è fatta notare anche a distanza di vent’anni, precisamente nel 2008 quando venne squalificata dal Festival il giorno prima dell’esibizione. Ma facciamo un piccolo quadro della situazione: il brano si chiamava Musica e Parole ed fu composto da Alberto Radius e Oscar Avogadro, mentre Loredana Bertè ne scrisse il testo. A quanto pare il brano risultava una riedizione de L’ultimo segreto, brano accreditato agli stessi Radius e Avogadro e interpretato da Ornella Ventura.
Loredana Bertè andò su tutte le furie con gli autori i quali – guarda caso – affermarono di non ricordare di aver inciso il brano. San Pippo Baudo prese le parti della Bertè, infatti la fece esibire ugualmente durante la serata dei duetti insieme a Ivana Spagna. Per l’occasione, come simbolo di protesta, si presentò con delle manette ai polsi che stavano a significare un eventuale ritiro dalla scena musicale. In ogni caso la canzone fu ripubblicata, ma la Bertè non ne volle sapere. Così evitò in futuro di cantare quel brano (e come darle torto).
La Redazione
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Se posso permettermi un piccolo consiglio, sarebbe meglio evitare l’uso di articoli determinativi davanti ai cognomi delle donne. Mi riferisco a “la Ferragni, la Bertè…” A differenza degli uomini che vengono chiamati con il loro cognome e basta.
Per la questione “chi parla male pensa male e vive male”.
Grazie!