Aiello: troppo pop, troppo street e troppo meridionale

Cosentino, classe ’85, Aiello, che poi è il suo cognome, negli ultimi due anni è apparso almeno una volta nelle nostre playlist Spotify. Aiello ci ha cantato un amore che aveva il sapore di arsenico, ci ha portati a bere tequila, sale e limone e ci ha fatto capire come qualsiasi canzone alla radio, potesse ricordarci la persona che ci manca. Non ama le etichette, tantomeno quella di “cantautore indie”. Come dargli torto? Il cantante cosentino è arrivato in punta di piedi nella scena musicale ed è arrivato subito a tutti. Ha sempre fatto di testa sua. Non è mai sceso a compromessi se non quelli che potevano servirgli per migliorarsi. Il suo desiderio, oltre a farsi apprezzare dal pubblico, è quello di farsi ricordare tra i grandi. Il suo motto è sempre stato “o la va o la spacca” e questo suo mettersi di fronte ad un bivio lo ha portato dov’è oggi.

“Mi dicevano che ero “troppo soul”, poi “troppo pop”, infine “troppo indie”. Così ho deciso di mescolare tutto senza tradire il mio percorso e dare vita a uno stile unico e personale.”

Un segreto che presto verrà svelato

Come nella musica anche nella vita Aiello tiene con se i suoi affetti e le sue passioni. Sin dalla giovinezza ha sempre nascosto il suo amore per la musica, forse per scaramanzia o forse perché non aveva voglia di dire a voce alta quello che provava. Gli anni passano, Aiello cresce, diventa adulto e dopo anni di viaggi personali e di scrittura, quando tutto sembrava essersi perso, tira su le maniche e si mette in gioco.

Aiello
Come si può definire Aiello?

Per alcuni è indie, per altri è cantautore, per molti è un artista banalmente pop: non si sa cosa possa essere davvero Aiello. Lui stesso, nella sua bio su Instagram, si descrive come: troppo pop, troppo street e troppo meridionale. Aiello è nel giro da quasi dieci anni ormai e di gavetta ne ha fatta. Nel 2011 tenta la strada sanremese ma non arriva tra i finalisti. Nonostante questo, sempre nel 2011 pubblica il suo primo singolo Riparo. Sei anni dopo pubblica il suo primo EP Hi-Hello (2017) per la Irma Records ma il brano che lo farà conoscere al grande pubblico verrà pubblicato nel marzo del 2019. Questo è Arsenico e abbiamo urlato il ritornello tante, se non troppe volte. Subito dopo questa segue La mia ultima storia, pubblicata a settembre dello stesso anno. Arsenico e La mia ultima storia fanno entrambe parte di Ex voto (2019): unico album pubblicato fino ad ora dall’artista.

Ex voto avrà mai un successore?

Il cantautore cosentino si trova in una parte della sua vita in cui ogni decisione è importante. Ex voto è un album giusto che piace anche a chi dice il contrario. Si dice che il secondo album sia più difficile rispetto al primo poiché si hanno delle aspettative alte e non è facile ricreare un concept che sia all’altezza, se non migliore, del precedente. Per adesso dobbiamo accontentarci del brano Che canzone siamo, pubblicata lo scorso 16 ottobre.

Non solo canzoni tristi

Chiunque ascolti le canzoni di Aiello si rende conto che queste rappresentano lo status di un “sottone. Sono malinconiche, tristi e ci fanno venir voglia di ubriacarci da soli in camera mentre piangiamo per un amore non ricambiato. Aiello non la pensa, però, così. La malinconia gli da carica poiché, grazie a questa, riesce ad aprire la porta del suo vissuto e cerca di veicolare messaggi positivi. L’amore e le sue conseguenze sono al centro di ogni suo brano poiché oggi, per poter scrivere canzoni importanti, questa è la tematica giusta.

Brani senza impegno

Aiello passa da canzoni che ci fanno dire “finalmente qualcosa di diverso” a canzoni che rappresentano il classico cliché del tormentone estivo. Da un anno all’altro ha cambiato completamente stile e questo suo cambiamento lo si può notare mettendo a confronto brani come Arsenico e Vienimi (a ballare). Così facendo Aiello cerca non solo di trovare la strada giusta, ma cerca di non focalizzarsi su un unico genere. Per poter fare un buon prodotto bisogna piacere in primis a noi stessi altrimenti chi ci ascolterà, noterà se non stiamo bene con noi stessi. In un mercato musicale così vasto come quello di oggi ci serve qualcuno come Aiello che fa a modo suo, che ci piaccia o no.

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