Ascoltare “Finta Nostalgia” di Matteo Romano è come leggere il suo diario
Un Matteo Romano più adulto, maturo e consapevole. Questo è ciò che traspare col suo ultimo lavoro uscito venerdì 25 ottobre, “Finta Nostalgia”, per Universal Music Group. Anticipato dal singolo “Tornado”, il presente lavoro contiene canzoni già note pubblicate negli anni precedenti, come Concedimi, Virale, Tulipani Blu feat. Luigi Strangis, Casa di Specchi e Assurdo.
L’EP rappresenta la realizzazione della prima fase del percorso musicale dell’artista, che ci presenta, in una breve successione, i brani che lo hanno reso ormai conosciuto all’interno del panorama musicale pop italiano. Ricordiamolo: Matteo Romano emerge grazie alla pubblicazione su TiKTok andata virale di quello che sarà il suo singolo d’esordio Concedimi. Poi approda a Sanremo Giovani e da lì partecipa alla 72º edizione del Festival di Sanremo. Questo Ep d’esordio nasce anche dall’esigenza di condensare e dare consistenza al lavoro fatto negli ultimi quattro anni.
Il titolo rimanda ad una forte esigenza, per lui, di guardarsi indietro, collocandosi a metà tra le sperimentazioni iniziali dei primi brani e una maturità di quelli più recenti.
La voglia di racchiudere quattro anni di lavoro in un unico EP apre le porte a una nuova fase dell’artista. È in questo modo che afferma la sua identità musicale. Lo scopo principale resta sempre quello di dirigersi verso nuove inesplorate direzioni, senza mai rinnegare ciò che ha vissuto nel suo passato.
“Ho iniziato a pubblicare le mie canzoni a 18 anni, anche se la musica per me non è un concetto che ha avuto un inizio perché è da sempre con me, da quando ancora neanche io sapevo cosa volessi fare e dove volessi andare. Adesso ho 22 anni e, nonostante il tempo possa sembrare poco, è bello poter guardare indietro e percepire, attraverso le mie canzoni, quanto le cose possano cambiare nonostante io mi senta sempre lo stesso, solo cresciuto.
Ogni sensazione, emozione e percezione che ho provato sono racchiuse in questo progetto, in questa mia “Finta nostalgia” che mi fa guardare al passato solo con più voglia di costruire il presente e immaginare il futuro. Che sia solo l’inizio.”
Questo lavoro esplora diversi temi, specialmente quelli inerenti alla crescita personale e al cambiamento
Matteo Romano crea un sottile gioco di rimandi tra un passato da non dimenticare e un presente ricco di opportunità e nuove sfide. Questa condizione è il fulcro dell’album come ci dice anche il titolo “finta nostalgia”. Un invito a non guardare al passato con nostalgia ma a percepirlo come un periodo della propria vita utile ad una crescita umana e professionale.
Il suo essere completamente sé stesso al 110% porta questo lavoro alla stregua quasi di un diario personale. Senza sciccherie e particolari fronzoli, esprimendosi completamente in modo da raccontare ciò che sente dentro di sé, in un connubio tra introspezione e sperimentazione musicale.
Le nove tracce, infatti, esplorano differenti temi come le relazioni, la trasformazione e la ricerca di sé.
In particolare, il brano Tornado descrive il caos emotivo di un legame complicato; mentre Non Esisti parla delle sue insicurezze relazionali, mescolando caratteristiche tipiche delle sonorità anni ’80 ad elementi moderni.
All’interno del disco sono presenti diverse collaborazioni, che hanno contribuito a rendere la produzione fresca e variegata. Da Kyv a B-Croma si passa per JVLI, Dorado Inc, Brail, TOM e Michelangelo.
Un punto di chiusura ma anche un punto di partenza per una nuova fase artistico-musicale dell’artista, che speriamo possa portare a novità interessanti nel panorama musicale italiano.
Apple Music ha annunciato ieri che Matteo Romano è il nuovo artista a essere incluso nel programma Up Next Italia, l’iniziativa di Apple Music rivolta all’identificazione e alla valorizzazione dei talenti emergenti.
“Sono orgoglioso di essere stato scelto da Apple Music per Up Next Italia, un progetto che negli anni ha sostenuto, valorizzato e promosso talenti emergenti in tutto il mondo e ha amplificato il volume della loro musica”
racconta Matteo Romano.