Il secondo disco è sempre un duro banco di prova. Per l’artista in questione, Galeffi, ma è un discorso che si può estendere anche agli ascoltatori. Siano essi fan della prima ora, curiosi che approcciano il progetto per la prima volta oppure persone che devono poi scriverci quattro righe, non è per nessuno una prova d’ascolto scontata.
Marco Cantagalli (per tutti, Galeffi) cala il proprio “Settebello”, prodotto dai Mamakass per Maciste Dischi.
Dieci tracce che si palesano nella propria interezza, dopo essere state anticipate dai singoli “Dove non batte il sole”, “America” e “Cercasi amore”. Musicalmente diversi fra loro, questi brani non creano confusione, aiutano invece a comprendere meglio le idee artistiche alla base di questa nuova prova in studio.
Il cantautore romano infatti ha approcciato una forte evoluzione, riordinando le influenze artistiche affiancando Bach e Mozart a Cremonini e Laszlo De Simone. Il risultato è un disco eterogeneo, al tempo stesso caratterizzato da una forte impronta, come se si trattasse di un filo comune che percorre lo spartito di ogni singolo episodio. Su un pentagramma basato sugli strumenti analogici, le incursioni digitali vengono centellinate. Contribuiscono alla creazione di un cosmo di suoni dove spaziano tematiche inerenti sentimenti e relazioni. Non è propriamente un disco triste, ma di certo l’atmosfera agrodolce di questa primavera in arrivo ben si abbina al mood emotivo del disco.
Sul piano squisitamente musicale, in questo disco riescono a convivere episodi come “Cercasi amore”, che suona britpop più sostenuto dei Blur, “America”, dalla forte impostazione che attinge a Paolo Conte e “Monolocale”, di certo più vicina all’itpop dei giorni nostri.
Ho un labirinto nella testa, Michelangelo nel cuore / un settebello sulle labbra ma quanto è bello immaginare
Da “Scudetto” sono passati quasi tre anni. Galeffi sta lucidamente proiettandosi verso una forma musicale che non ha bisogno di scene, movimenti o categorizzazioni per sostenerlo e dare credibilità alla sua musica. Sta cantando le canzoni che ha composto, ed ha tirato fuori un disco convincente che può rappresentare un buon punto d’inizio per i prossimi sviluppi di questo percorso. Tra l’amaro dei sentimenti che finiscono male, bisogna sempre ricordare che “Settebello” è anche amore.