Nessuno lo deve sapere, ma noi vogliamo dirlo a tutti. Brenneke è tornato con un nuovissimo album, disponibile in streaming dall’1 febbraio. Si intitola “Nessuno lo deve sapere” e parla di resilienza.
Al secolo Edoardo Frasso, è un cantautore proveniente da Busto Arsizio. Negli anni ha ottenuto un ottimo riscontro dal suo pubblico, distinguendosi sempre di più nell’ambiente varesotto e milanese. Inizia il suo percorso artistico come chitarrista per la band “Il Fieno”, per poi intraprendere un progetto da solista che si concretizzerà nel 2013 con l’EP d’esordio “Brenneke” e successivamente nel 2016 con il disco “Vademecum del perfetto me”. “Nessuno lo deve sapere” è il suo secondo album ed esce per Vetrodischi, neonata etichetta indipendente di base a Milano.
Ascolta qui “Nessuno lo deve sapere”, secondo album di Brenneke
Ciò che appare evidente fin dal primo pezzo è la difficoltà nel collocare Brenneke in una scena musicale precisa, ma non ci interessa neanche farlo. Come ogni artista che si rispetti, infatti, Brenneke riesce ad andare oltre ogni categorizzazione con una proposta originale e molto personale. Le 10 canzoni che compongono l’album si muovono con disinvoltura tra pop, dance e cantautorato. Brenneke pesca dall’universo del pop italiano, strizzando l’occhio all’elettronica ma al contempo riuscendo a mantenere uno stile fresco e originale. Potremmo definirlo indie-pop, ma sarebbe limitativo.
Il lato pop emerge nelle melodie ritmate e vivaci, un pop “cosmico” per le sue capacità di rievocare nella nostra mente il suono dello spazio. I ritornelli poi, sono di quelli che ti rimangono in testa, di quelli che ai concerti vanno cantati rigorosamente in coro. I brani che più rendono l’idea sono Compleanno, Lasciarsi Alle Spalle e Satelliti. Il disco si chiude in maniera leggermente malinconica. L’ultimo brano, che da’ nome all’album, è la perfetta conclusione di questo viaggio interstellare.
“Nessuno lo deve sapere” conferma le capacità di Brennekedi esprimersi appieno pur utilizzando immagini semplici e lasciando da parte gli intellettualismi. Un immaginario composto da stelle, satelliti, buchi neri e amori indimenticati. In linea con le proposte italiane più contemporanee, la suaè una scrittura fresca, personale e del tutto sincera. Proprio questa sincerità rende l’album un lavoro così speciale: Brennekeci svela le sue riflessioni più intime, le sue emozioni più profonde, quelle che nessuno deve sapere. Per concludere, quello che ci ha regalato è un disco da ballare e da cantare all’unisono, fatto con il cuore.
Una recensione di Alice Lonardi
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