Non sono mai stata una fan di Elodie. Dalle poche canzoni in cui mi ero imbattuta per sbaglio in passato, mi ha sempre dato l’idea dell’ennesimo prodotto da talent destinato ad interpretare canzoni amorose e strappalacrime dalla rima sole-cuore-amore. Eppure, con l’uscita del nuovo album This is Elodie, sono stata felice di ricredermi.
Procediamo, però, per gradi.
La prima volta che sono rimasta colpita da Elodie è stata a Sanremo. Il brano presentato al Festival, Andromeda, si discosta parecchio dalle sue classiche canzoni: è più moderno, più audace e più grintoso. Centrale, nel brano, è proprio il personaggio di Andromeda, figura mitologica incatenata alla rupe per espiare le colpe della madre e liberata da Perseo. È in questo senso che nella canzone viene affermato che “La mia fragilità è la catena che ho dentro ma se ti sembrerò piccola non sarò la tua Andromeda”. L’unica catena che imprigiona la protagonista è la sua fragilità ma, a differenza di Andromeda, non aspetterà un Perseo di turno che la liberi, farà da sola. Il brano, com’è facilmente intuibile già ad un primo ascolto, è stato prodotto da Dardust e Mahmood.
Ma ciò che più ha contribuito a farmi cambiare idea su Elodie è stata l’intervista rilasciata a Noisey lo scorso febbraio. Nel video Elodie mostra il “Quartaccio”, la zona della periferia romana dov’è cresciuta. In questa intervista personale e molto coraggiosa Elodie si mette a nudo, racconta l’ambiente difficile in cui è nata e cresciuta, i problemi ed i disagi vissuti in famiglia, tutto ciò che ha caratterizzato profondamente la sua vita. Un viaggio emozionante e commovente nella periferia romana e nella vita di Elodie prima di Amici. Nonostante il successo, Elodie non ha dimenticato chi è e da dove viene, impersonando quell’I’m still Jenny from the block di Jennifer Lopez, in versione italiana.
Alla luce di ciò, ho deciso di approfondire la mia conoscenza del suo repertorio e di darle una chance ascoltando il nuovo album.
This is Elodie, prodotto dalla Universal, è uscito il 31 gennaio scorso esclusivamente in formato digitale (senza il brano Andromeda, presentato a Sanremo) e il 7 febbraio in copia fisica, incluso il brano sanremese. Si tratta del frutto di un intenso lavoro durato due anni, ricco di featuring e tormentoni.
Tra questi troviamo Margarita feat. Marracash, super tormentone della scorsa estate, ma anche il brano dei The Kolors Pensare Male, Nero Bali con Michele Bravi e Guè Pequeno e Rambla feat Ghemon. Altri guest dell’album sono Fabri Fibra, Gemitaiz, Margherita Vicario, Lazza, Low Kidd ed Ernia.
This is Elodie non è un concept album, non è una storia, non ha un inizio ed una fine ma è una sorta di playlist elettropop che racconta chi è Elodie. È un album fatto per essere ballato e cantato e che dimostra la versatilità della cantante romana. In Non è la fine feat. Gemitaiz, Elodie si presta bene a sonorità che spaziano tra il pop e la trap. Altro pezzo degno di nota è Mal di testa, brano r&b che descrive simpaticamente una situazione di hangover. Sposa, il brano in collaborazione con Margherita Vicario, tratta della fine di un amore. Superbowl è un pezzo super ballabile prodotto da Leo Pari e Wrongonyou. Anche Levante ha dato il suo contributo, scrivendo il testo di In fondo non c’è, il brano con cui si chiude l’album.
Elodie ha dunque iniziato un nuovo percorso, e che dire, a noi questa nuova fase artistica di Elodie piace molto di più.