Leanò ci dà il benvenuto nel suo “Tempio” intimo e sognante

Leanò, all’anagrafe Eleonora Pisati, è una cantautrice milanese di origini cilentane, ormai abituata ad incantare i locali meneghini e quelli dell’hinterland con la sua voce potente ma al contempo cristallina. Finalista al premio Bindi 2019, ha esordito il 6 luglio scorso con l’EP “Tempio“, uscito per Sunbeat Music. Di questo disco, mi hanno colpito fin da subito le sonorità indie pop mescolate ad un linguaggio onirico ed ancestrale.

La title track, “Tempio“, è quel prisma attraverso il quale poter leggere tutte le altre tracce del disco. Luci accecanti e sogni più ombrosi sembrano intersecarsi dentro le note e i luoghi di questa canzone, catapultandoci poi in una “Notte” intima e luminosa. La notte è infatti qui tutto ciò che resta quando il resto passa. E sorprendentemente il buio non le appartiene mai. La solitudine radiosa della luna, infatti, è simile a quella della protagonista, che proprio nella notte trova rifugio a giornate altrimenti oscure. Ma è comunque un’ “Alba” nuova quella che si profila all’orizzonte, un’alba capace di ispirare, far vivere e scrivere, oppure solamente immaginare.

Di immagini, in effetti, ce ne sono moltissime, disseminate in tutto il disco. La scrittura di Leanò procede per frame e sensazioni: non descrive il mondo che ha dentro o intorno a sé, ma ce lo regala direttamente, per immagini e percezioni appunto. Ed è la capacità che questo EP possiede, quella di catapultarci nella realtà che canta, a fare la differenza. Un capacità di procedere per scene ed immagini che è in grado, infine, di rendere questo lavoro davvero notevole. La “Sabbia nelle tasche“, l'”Autunno” sotto le scarpe, quelle scarpe che sono decisamente più chiare dopo l’estate. E poi ancora, il vento che stringe di “Tira e Corri“, la felicità che fa tremare, la paura di sbagliare abbandonata giù nel mare.

La voce di Leanò fa poi il resto: vocalizzi impressionanti e un’interpretazione sempre sincera dei testi contribuiscono ad accrescere la parvenza di vivere per davvero le sue canzoni, senza che nessun medium si frapponga fra noi e le emozioni che l’ascolto ci suscita.

Tempio
Tempio, Leanò

Ho avuto il piacere di fare due chiacchiere con lei, per potervi raccontare qualcosa in più del suo progetto e della sua storia.

Come hai iniziato il tuo percorso artistico e quale strada ti ha portato, pochi giorni fa, alla pubblicazione di “Tempio” ?

Non so dire come sia iniziato, penso di aver sempre voluto fare quello che faccio ora, ma avevo bisogno di dare dei contorni più definiti alle mie canzoni. Per questo motivo la collaborazione con il Phaser Studios è stata fondamentale, come lo è stato l’incontro con Giordano Tricamo di Sunbeat Music e tutte le persone ed esperienze che mi hanno portata a crescere dal punto di vista artistico.
Anche la fase di produzione dell’EP è stato un processo lungo perché volevo che le canzoni raggiungessero uno stadio di maturazione ideale per l’esordio che avevo in mente.

La copertina del disco, realizzata da Omar Iannuzzi, sembra riflettere quei colori rossastri tipici delle cose che finiscono e di quelle che iniziano. Quale dei due aspetti secondo te riflettono meglio l’anima del tuo lavoro: la fine di un tramonto o il nuovo inizio di un’alba?

Che bella lettura! Forse ti direi il nuovo inizio di un’alba, perché nonostante questa uscita sia un po’ la chiusura di un percorso, la vedo di più come il primo passo di uno di quei viaggi in cui parti anche se non sai bene dove si arriverà (che sono i miei preferiti).

Nei tuoi testi, gli elementi naturali sono sempre ben presenti. Quanta natura c’è nel tuo modo di leggerti dentro e di raccontarti attraverso la musica?

Molta! Sin da piccola mi sono sempre ritrovata a pensare attraverso metafore del mondo naturale, saranno state le verifiche di italiano a tema “ambiente”, oppure semplicemente la natura è sempre stata la prima cosa che mi piaceva notare guardandomi intorno.

In un’ipotetica playlist della vita, quali sono i cinque brani che non dovrebbero assolutamente mancare?

Trevor Hall – “The Weaver“, La Rappresentante Di Lista – “Questo Corpo“, NCCP – “A vita è ‘na taranta“, Hiatus Kaiyote – “Breathing Underwater“, Gnut – “Nu poco ‘e bene

Descrivi “Tempio” in tre aggettivi e invita chi ancora non ti conosce ad ascoltarti.

Tempio” è un EP paesaggistico, introspettivo ed emotivo. Se a volte la metropoli e la routine vi stanno strette, ascoltatelo.

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