Lo Stato Sociale, “mostrarsi fragili è un modo per essere liberi”
Io non so dove vadano le persone quando muoiono, ma so indubbiamente dov’è che restano. Fanno da collante tra le persone che rimangono, con il loro segno impresso in tutte le cose che hanno creato. Una settimana fa, c’ha lasciato dopo una lunga malattia, all’età di 43 anni, Matteo Romagnoli , il manager e fondatore di Garrincha Dischi, nonché considerato sesto membro de Lo Stato Sociale. Un bolognese visionario, che ha scoperto tantissimi artisti e padrone di casa di una delle prime etichette indie, nate per amicizia, passione e dopo anni, si può dire, caratterizzate anche da tanta lungimiranza.
Anni fa, un loro compaesano bolognese, Cesare Cremonini, scrisse una lettera bellissima in cui diceva che gli artisti non muoiono mai, perché continuiamo a sentirli vivi ascoltandoli e la loro musica è la prima che ci fa tornare a sorridere.
L’altro giorno, i regaz de Lo Stato Sociale, dopo giorni di silenzio, con un lungo post su Instagram, hanno deciso di riprendere a sorridere proprio con la musica, annunciando che quest’estate suoneranno nelle date preannunciate perché non hanno mai avuto più bisogno di ora dell’affetto e degli abbracci del pubblico; presenteranno in giro per l’Italia il loro nuovo disco, “Stupido Sexy Futuro”, ma non sarà facile.
“La musica serve a stare insieme tra diversi, la perfezione è una noia e mostrarsi fragili è un modo per essere liberi”.
Suoneranno il loro ultimo disco uscito a Maggio “Stupido Sexy Futuro”, la cui autoironia aiuterà indubbiamente ad affrontare tutto nel modo più naturale, anche quando porteranno sul palco la vita con le sue fragilità.
A voi che andrete a trovare i regaz quest’estate, qui di seguito, una mia breve guida sul disco. Quello che sentirete sarà tutto ancora più vero e naturalmente per Matteo, che li ha fatti arrivare fino a lì.
Premessa
Stupido Sexy Futuro è un album che ci riporta indietro a 10 anni fa. Tratta temi importanti con spensieratezza il cui risultato è una più forte empatia nei confronti di chi ascolta; a maggior ragione se ci sono flashback di vicissitudini a noi care. Un approccio ironico ma consapevole delle sfide che ci pone il futuro, così attraente, ma infame per poi farti lo sgambetto. Futuro, stupido, oggi ancora più triste, ma nonostante tutto, con un fare alquanto sexy. In questi giorni, la lungimiranza e la profondità dei brani che lo compongono, fanno ancora più riflettere.
Parentesi Sanremo e il nuovo disco
Un abbraccio sonoro di 39min che è quello di cui tutti abbiamo bisogno: politico e sentimentale, intimo e sociale, con l’obiettivo di poter entrare nelle orbite del cuore di qualcuno che vorrà ascoltare, come allude Bebo nei titoli di coda.
Stupido Sexy Futuro è stato pubblicato da Garrincha Dischi/Island Records/Universal Music l’ultimo ed è uscito con un intervallo di qualche anno da quello che conteneva l’esordio sanremese al grande pubblico sovrano (Una Vita in vacanza) e dalla “collana” di ep separati, da cui venne tratto “Combat pop“, presentata ad un Sanremo in lockdown.
La prima volta che vai a Sanremo / sei una bomba che esplode in un convento / Dalla seconda volta sei già/Un coglione che fa parte dell’arredamento
#TBT critica politica e sociale degli esordi
Dimentichiamoci questi due pezzi e le loro relative fasi, in quanto Stupido Sexy Futuro è un ritorno ai primi anni dei Regaz in cui le canzoni erano manifesti critica. Un nuovo vecchio Stato Sociale, che riprende quindi il suo DNA, con suoni più maturi e testi più convinti, che parla di socialità e di politica nel senso più bello del termine, pur descrivendo la sua degradazione e ritratti di macelleria sociale a cui è ridotto.
Qui c’è un dire le cose senza peli sulla lingua, una critica e una rassegna di luoghi comuni che poi più che comuni, approfonditi nei loro dettagli, risultano ancora più veri.
In Pompa il Debito, Bebo attacca le ipocrisie della società moderna “facendo nomi e cognomi”; in Anche i ricchi muoiono vediamo Albi contro il capitalismo e in Ops l’ho detto Lodo Guenzi, insieme a Cimini e Drefgold elenca in modo dissacrante tante tristi verità e mette da parte il politically correct.
Siamo tutti una razza unita, unita nella sfiga / E chi non l’ha capito: o è scemo o è della Lega / Ops, l’ho detto / Chi parla di famiglia naturale è un gay represso / ops l’ho detto
Ma prima di disquisire di politica, il disco spara più vicino, non risparmiando il campo musicale in Musica per gli sfigati: una critica al mainstream, alle canzoni in testa alle classifiche virali e a chi ce l’ha fatta.
Autoironia e Delivery
Come se fosse una serie, l’uscita dell’album è stata annunciata da un guerrilla trailer in carne e ossa, Lo Stato Sociale delivery. I Cinque regaz con magliette rosse in bici per le strade di Milano hanno consegnato live alcune loro canzoni a casa della gente, per un giorno intero. Case, uffici, pianerottoli, cortili, ponti, fino ad arrivare alla meta ovvero L’Arci Bellezza, per il release party che di fatto è stata una gran balòtta tra pochi intimi.
“La grande sbatta, la grande consegna, la grande bici non più elettrica. La grande scoperta del lavoro per gioco da parte di cinque scappati di casa che da dieci anni giocano invece che lavorare.”
È sempre vero che scherzando si possono dire grandi verità, tant’è che in bici con la musica verso i sorrisi felici dei fan e chiedendo scusa a quelli da cui non erano potuti arrivare, hanno alluso alla fatica e ricordato ancora una volta lo sfruttamento della categoria dei rider:
“La nostra giornata non può andar oltre un tot di KM dentro Milano, a meno che non ci vogliate vedere sterminati dall’effettivo sfruttamento lavorativo a cui siamo tutti sottoposti, vero, ma manteniamola metaforica”.
L’autoironia è la caratteristica fondamentale dei regaz di Bologna che parlano a nudo delle loro recenti vicissitudini, di come i sogni ti possano fregare, della transizione delle cose e del senso del percorso di ognuno, che ha rischiato di mettere a repentaglio la vita della band. Che benessere (feat. Naska), Vita di M3rda 4ever (il sunto autoironico) e Fottuti per sempre (onesto feat con Vasco Brondi) ne sono un esempio.
Regaz nostalgia e Amore
Regaz d’animo e voler rimanerci per sempre. Velato dall’ironia, un senso di nostalgia che spicca in Senza di noi (con la nostalgica voce di Carota) pervade l’album e va di pari passo al ritorno ai club, alla consapevolezza di aver sbagliato, ma compiuto tappe che hanno permesso di arrivare, tutti gli amici, insieme lì.
Amici miei dove si va / non è una gara la felicità / amici miei dove si va / a fare in culo sembra l’unica possibilità
L’amicizia è la chiave dell’esistenza della band, non solo tra i regaz ma anche con quelli incontrati durante la carriera e che hanno lasciato tracce, tra cui Aimone Romizi, Tommaso Paradiso, Nicolò Carnesi, Andrea Appino, Calcutta, Mirko Bertuccioli e Pupi Avati . Non manca l’escalation sull’Amore, che è strappalacrime e ci fa stringere forte il cuore insieme a Mobrici, in Per Farti Ridere di Me perché:
Quanto può essere bello avere a fianco qualcuno che sa ridere con te mentre ride di te
Titoli di coda
Poi, come ogni monologo di Bebo che si rispetti, come una voce fuoricampo, scuotendoci su tutto quello che abbiamo appena ascoltato, è Alberto Guidetti a metterci a nudo e crudo nuovamente la realtà con dei titoli di coda trasparenti e strappalacrime, perfetti per un futuro sexy ma effettivamente, adesso ancora molto triste.
In un gioco chiamato vita, Per aggiustarsi un po’ meglio sotto questo respiro affannato che porta via le energie e la felicità
“STUPIDO SEXY FUTOUR”
(Calendario in aggiornamento)
20/5 Prato – Prato a Tutta Birra
02/6 Nerviano (MI) – Big Bang Music Fest
07/6 Cagliari – Ateneika
10/6 Bergamo – NXT Station
16/6 Montecarasso, Svizzera – Open Air Festival
23/6 Biella – Reload Summer Festival
24/6 Vicenza – Lumen Festival
29/6 Perugia – Umbria Che Spacca
08/7 Asti – Asti Musica
21/7 Lendinara (RO) – Lendybeer
29/7 Caprarola (VT) – Eco Sound Fest
08/9 Arezzo – Warehouse Decibel Fest
21/9 San Vito Lo Capo (TP) – Cous Cous Fest
29/9 Berlino, Germania – Frannz Club
Claudia Verini
Sinologa e Musicista. Made in Umbria, ma vivo altrove. Lavoro nella moda, ma solo con la radio in sottofondo. Devo avere ogni giorno qualcosa da raccontare, tant'è che mi piace viaggiare fisicamente e mentalmente. La Sinestesia è la mia figura retorica preferita.