Scopro Postino quasi per caso, è Marzo ed è appena uscito il suo singolo d’esordio, Blu. Spotify me lo propone tra i suggerimenti mentre sto ascoltando tutt’altro: è amore al primo ascolto. Così, quando a Luglio esce il suo primo album Latte di soia, pubblicato da Labella dischi, preceduto dall’uscita dei singoli Ambra era nuda e Come le balene, non posso che essere felice: l’album non delude le mie aspettative.
Postino è capace di creare un perfetto mix tra il cantautorato italiano “old school”, l’elettronica e le ultime tendenze indie. Anna ha vent’anni, ad esempio, è un manifesto della nostra generazione che affronta i dubbi e le incertezze di tutti i giorni, che parla di quello che siamo e che ci hanno imposto di essere: “Anna ha vent’anni e ha sempre vissuto di illusioni, rigurgitate dalle pubblicità e le televisioni. Anna è parte di una generazione di finti sognatori, sognatori diventati consumatori. Sei speciale, sei meglio degli altri, devi avere un lavoro migliore di mamma e papà. Cresciuta con la speranza di poter cambiare una triste realtà.”
Questo testo, come anche il sound di Miope e Fuori dalla disco, ricordano a tratti Turisti della Democrazia de Lo Stato Sociale. Il sound di Quando non parli, invece, ricorda l’elettronica di Cosmo. Proprio in quest’ ultimo brano il richiamo al cantautorato italiano mi risulta più evidente; la ragazza protagonista è “circondata da sorrisi vuoti scontati a metà, tu fingi approvazione ma con gli occhi eri già altrove” che, per la situazione descritta, mi ricorda quella “Anna bello sguardo, sguardo che ogni giorno perde qualcosa” cantata da Lucio Dalla.
Postino ha una laurea in medicina. Alla luce di questo, comprendo meglio il significato di Miope; il brano, in maniera molto poetica, riesce a trattare il tema della pazzia mettendo in rilievo l’incapacità della nostra società, fatta di convenzioni e perbenismo, di spingersi oltre e superare i limiti della realtà: “Le voci in testa mi hanno detto okay, da oggi fai quello che vuoi. Però no, io non vi crederò, ho paura di quelle pillole, voglio vedere le lucciole. Perché sei miope.” Ma si evince anche da quel cuore blu (citato, appunto, nel brano Blu) che allude a problemi di circolazione dovuti alla malinconia, alla voglia di andar via, ad una mancanza. Insomma, si tratta di un album vissuto, pieno di elementi che caratterizzano la vita dell’artista; nulla è a caso.
Dopo aver ascoltato Latte di soia innumerevoli volte ed averlo ed averlo apprezzato sempre di più ad ogni ascolto, posso dire che, per me, Postino è la rivelazione dell’anno.