Il 26 Giugno è uscito “Metropoli”, il secondo EP di Ginevra, targato Asian Fake. La cantautrice torinese classe ‘93, dopo il primo lavoro in lingua inglese “RUINS” che aveva riscosso numerosi apprezzamenti, torna in scena e si mette a nudo, svelandosi fino in fondo e trovando la forza di esprimersi in italiano, la sua lingua madre.
L’adattamento da inglese ad italiano risulta spesso ostico per gli artisti, ma questo non è il caso di Ginevra. La bellissima e delicata voce della cantautrice trova il modo di esaltarsi forse ancora di più, grazie all’immediatezza dei testi, ricercati, intimi, personali, ma che alla fine arrivano a tutti.
Buona parte del merito è anche della produzione, affidata a Francesco Fugazza. Affiancato dal fratello Marco spazia tra le sonorità Trip Hop, consolidando l’identità sonora del progetto artistico e districandosi tra le mode del momento, risultando vero e originale.
“Metropoli” ci trasporta nel mondo di Ginevra Lubrano, è un viaggio attraverso le tappe della sua vita, da Torino, città natale della cantautrice, a Milano, dove attualmente vive, passando dalla sua esperienza in India.
L’EP di Ginevra racchiude una miriade di sentimenti e di emozioni che rispecchiano perfettamente la vita turbolenta di una giovane ragazza e in cui è piuttosto facile immedesimarsi.
Le immense difficoltà quotidiane, le paure, le delusioni di un rapporto, la solitudine, sono sempre accompagnate e quasi scalzate dalla speranza, da un attimo di leggerezza e di spensieratezza e da sogni “forse troppo grandi”, come si sente in “Metropoli”, title track dell’EP.
Le sei tracce di Metropoli raccontano il rapporto che ognuno di noi ha con le città. La forza che si deve avere per affrontare la “bufera” che c’è là fuori, come si sente cantare in “Mostri” – La voglia di evadere con la mente, fino ad arrivare su “Marte” perché “non è più un bel sogno stare qui”, brano che non a caso è l’ultima tappa del viaggio e rappresenta l’esimio finale dell’EP, dai suoni profondi e rudi.
Nel mezzo, la delusione dettata da un rapporto che si prova con fatica a dimenticare, cantato in “Uragano” e la tremenda impotenza di non sapere cosa ci dirà il domani, accompagnata dalla grande determinazione di andare avanti provando a non pensarci, come canta Ginevra in “Sconosciuti”:
“Come quando è festa e non ci sei
anche se non ci pensi mai”
Il nostro viaggio e quello di Ginevra fanno tappa anche in India, con il brano “Rajasthan”. La traccia forse più intima di tutto l’EP, in cui la voce della cantautrice ci catapulta fra “i treni azzurri che sfrecciano nel Rajasthan” e il vento forte che ci accarezza di notte, regalandoci note di speranza.
“E proveremo cose nuove
che sono sempre le più belle”
Il progetto di Ginevra difficilmente passerà inosservato.
È una ventata di freschezza per il panorama italiano, che scopre una cantautrice con tanto da dire e con uno spiccato talento nell’emozionare chi ascolta. Ma soprattutto con una ben delineata identità sonora, priva di eccessi di riferimenti e molto originale.
Ascolta qui “Metropoli” di Ginevra
Foto in copertina di Alecio Ferrari