“My Mamma”, La Rappresentante di Lista tra femminismo, ambiente e rivoluzione
Filosofico, politico, psicologico e femminista. “My Mamma”, il nuovo disco de La Rappresentante di Lista, porta con sé talmente tanti significati e simboli, che scriverne una recensione sembra quasi limitante. Cercherò allora di darne una chiave di lettura, sperando di non cadere in semplificazioni o banalità.
Ripartiamo da dove c’eravamo lasciati.
Nel 2018 sostenni (leggi qui) che, ascoltando La Rappresentante di Lista, avevo l’impressione di sentirmi parte di un movimento sotterraneo e nascosto. Brani come “Questo corpo” diventavano il manifesto di chi, come me, iniziava ad interrogarsi individualmente su temi delicati, quali la femminilità, il controllo sui corpi, l’ascolto dei propri istinti e l’esigenza di esprimersi, in libertà. Vi era un processo d’identificazione nei racconti di Dario e Veronica e di riconoscimento, culminante in una narrazione inclusiva e trasversale.
Due anni dopo, La Rappresentante di lista pubblica il suo quarto album, “My Mamma”, uscito il 5 marzo e prodotto per Woodworm | NUMERO UNO (Sony Music). Il disco riprende i tratti identitari della musica della Rappresentante: il Queer-pop armato d’una grande capacità espressiva, liriche suggestive e ricercate e la passione per il proprio percorso artistico. Passione o vocazione che, possiamo dirlo, è arrivata dritta al cuore del pubblico Sanremese. Complice la ricerca cromatica, espressa dagli abiti firmati Valentino, lo studio dei movimenti ondeggianti e sinuosi, le basi elettro-pop e la meravigliosa voce di Veronica, la Band è riuscita nell’arduo compito di presentare una performance impeccabile all’Italia intera.
Tuttavia, la forza della Rappresentante di Lista, a mio parere, sta nella ricerca espressiva.
Mi spiego, Dario e Veronica si prendono consapevolmente la libertà (o il rischio) di conferire importanza ai simboli e alle frasi che decidono di utilizzare e proporre a chi ascolta. Conoscono il potere della parola e dei gesti, che, specialmente se esposti in contesti pubblici, si caricano di un certo potere politico.
La copertina dell’album, ad esempio, è una rivisitazione in stile pop del celebre quadro L’origine del Mondo di Courbet, curato da Manuela di Pisa. In primo piano, c’è una vulva fucsia che lascia intravedere un cielo stellato. Il senso di vergogna e timore, che spesso accompagna parole come vagina e vulva, viene sostituito dalla celebrazione della sensualità, del mistero e della potenza del corpo femminile.
Di suggestioni sensuali e creative è pieno il brano Alieno, in cui, tramite assoli di chitarra e una base dance-pop, viene raccontato in modo provocatorio il percorso travagliato di chi, conoscendo il dolore, celebra il piacere e insegue l’amore.
“Tu da che parte stai? /
Domani non ci penserai /
Ti asciugherai la faccia /
Dal mio piacere fragile /
E mi perdonerai /
Per tutti questi desideri”
Il brano d’apertura, Religiosamente, è una delicata preghiera che ci mostra paesaggi naturali e impetuosi, alternarsi all’evocazione di un amore perduto e di una reclamata istintualità.
La celebrazione della natura e l’ambientalismo sono temi altrettanto ricorrenti in “My Mamma”.
Le esperienze dell’essere umano sulla terra, coi suoi malesseri e le sue gioie, si collocano nel quadro più ampio di un mondo verde, vitale ma decadente, come descritto nei brani Sarà e Very Good Glenn Gould. La Terra, anch’essa madre, è il solo pianeta portatore di vita, proteggerla e tutelarla diventa una priorità.
Sul travagliato e intenso rapporto tra genitori e figli, ci parla “Oh Ma Oh Pa” canto di redenzione, perdono, crescita e indipendenza. Mentre Amare, traccia sanremese collocata nel cuore del Disco, è un invito a riflettere sul significato di un verbo che incita al movimento e all’azione. Motore caratterizzante non solo delle relazioni amorose, ma dell’intera esistenza umana.
Se Paesaggi stranieri, e Fragile, si incastrano perfettamente nel percorso raccontato in “My Mamma”, è sugli ultimi due brani che vorrei porre l’attenzione.
In Mai mamma, canzone ultra-pop, tutta da ballare, tornano i cori e il recitato di Veronica. La voce ci accompagna nelle riflessioni sul timore della perdita, sulla controversa dimensione dell’esser madri o del non esserlo. “Sulla mia faccia ho i desideri di una vita tutta intera” recita il testo di un’intensa e immediata profondità.
Resistere, si rivela il brano simbolo della crescita artistica della Band. In “My Mamma”, infatti, viene superata la narrazione dell’esperienza personale, per abbracciare consapevolmente la dimensione collettiva. Si narra di un sogno, in cui “eravamo in tanti, tutti lì“.
Voglio provare ad esistere /
La mia natura è resistere /
E non mi importa di perdere /
Quello che mi serve adesso è vivere
Tradizionalmente, abbiamo inteso l’esercizio della libertà come possibile solo in uno spazio interiore e privato.
Tuttavia, ad oggi, sappiamo che non è così. La libertà, quella vera, diventa possibile solo tramite l’esercizio dell’azione, e l’azione è legata al rapporto con l’altro, cioè alla collettività.
La Rappresentante di Lista è, da sempre, un progetto artistico libero, fluido, creativo e passionale. In “My Mamma”, la band cresce e si fa letteralmente rappresentante di un movimento, che se prima rimaneva nascosto e privo di spazio, adesso si ingrandisce e inizia a reclamare attenzione. Ne fanno parte coloro che cercano una voce per raccontare la propria forma di resistenza. Chi combatte contro le discriminazioni di genere, chi si spende per l’ambiente, chi difende la libertà sessuale, e chi, in generale, combatte per una maggiore giustizia sociale. Perché non si sentano lasciati soli. Come dichiarato dalla Band:
“My Mamma è un disco che ha deciso da che parte stare, che si schiera. È un disco libero, fluido, accogliente e pieno di spigoli. My Mamma è un disco che parla di crescita, l’ennesima. Raccontiamo un altrove inaspettato e salutiamo quello che via via ci abbandona per abbandonarci noi stessi ai cambiamenti, alle rivoluzioni.”
Oggi, più che mai, abbiamo bisogno di immaginare un futuro, possibile e vicino, in cui vi saranno di nuovo spazi d’aggregazione. Per stare insieme, per discutere, lottare ed esprimersi in libertà. Grazie alla Rappresentante di Lista, è più facile immaginarci presto insieme. Perché i movimenti sotterranei e nascosti, non rimangano più nascosti, ma emergano e inizino a lottare.