“Nei letti degli altri”: il ritratto più sincero dell’animo di Mahmood
Nei letti degli altri, uscito lo scorso 16 febbraio per Island Records / Universal Music Italia, è il nuovo progetto discografico di Mahmood, da poco reduce dal successo sanremese della sua TUTA GOLD; un brano baile-funk, racconto e metafora di un’infanzia e di un’adolescenza non propriamente semplici.
Mahmood, classificatosi ingiustamente sesto, dopo due vittorie (nel 2018 con Soldi e nel 2022 con Brividi assieme a Blanco) è, però, il vincitore assoluto delle classifiche streaming, con un brano che sta spopolando sia in Italia che all’estero.
Nei letti degli altri è il terzo album in studio del cantante, che arriva a tre anni di distanza da Ghettolimpo (2021), una vera e propria perla discografica difficile da superare in bellezza. Eppure, con Nei letti degli altri Mahmood ci è riuscito, regalandoci il disco più maturo della sua carriera.
Nel corso di un’intervista rilasciata durante il Festival ha definito Nei letti degli altri il suo disco più importante. E, in effetti, ci troviamo davanti a un disco completo in cui il cantante ci mostra le sue diverse anime confermandosi, ancora una volta, l’artista più internazionale della scena italiana.
Ad oggi “Nei letti degli altri” è l’album più venduto in Italia. Mahmood qualche giorno fa ci ha tenuto a comunicarlo così ai suoi fan:
“È nato tutto in quella stanza al nono piano con una scheda audio, un Mac e una tastiera. Ho lavorato per tre anni a questo disco e mai avrei potuto sognare di annunciare che oggi “Nei letti degli altri” è il disco più venduto in Italia.”
Nel suo nuovo disco Mahmood non abbandona i suoi tratti urban, ma a dominare è la dimensione della ballad che si fa eco di una forte componente introspettiva. Sono diversi i pezzi sulla scia di Cocktail d’amore, brano denso di nostalgia, primo estratto dal disco.
Del resto, l’immagine stessa del letto rimanda a una dimensione tendenzialmente privata, dove spesso ci ritroviamo soli con noi stessi e con le nostre paure a riflettere, a interrogarci, a rimproverarci. Ma il letto è anche la dimensione dell’incontro con l’altro e dell’amore; tematiche fortemente presenti nel disco, in cui tutti possiamo rispecchiarci e con cui viene naturale entrare in empatia.
Dopo un intro con atmosfere da Club, NLD Intro (con Slim Soledad), a cui fanno seguito le già citate TUTA GOLD e Cocktail d’amore, troviamo Nei letti degli altri.
La title track dell’album è una lettera tormentata a un amore lontano ma ancora profondamente impattante nella propria vita: “potremmo parlare invece che immaginarci nei letti degli altri per dimenticarci”.
Anche in Nel tuo mare l’artista rievoca una relazione passata, in un crescendo emotivo che ci fa sentire tutti un po’ partecipi. Tutti contro tutti è un pezzo pieno di sentimenti tormentati. Proprio come Bakugo, che però ci allontana dalla dimensione della ballad riportandoci ai ritmi elettronici tipici del primo Mahmood.
Neve sulle Jordan con Capo Plaza è un brano dalle atmosfere latine che ti rimane in testa sin dal primo ascolto. Paradiso è il feat perfetto in cui Mahmood si unisce a due delle penne migliori della scena attuale: il romanticismo di Chiello e la penna incisiva di Tedua, con l’apporto della produzione di Michelangelo, ci regalano un brano difficile da dimenticare.
A chiudere il disco è la meravigliosa “Stella cadente“.
In questo brano Mahmood diventa semplicemente Alessandro raccontandosi come forse non ha fatto mai in una lettera aperta a suo padre, in cui ripercorre il loro rapporto tormentato rievocando eventi segnanti della propria vita, come l’incendio della sua prima casa a Milano:
Io compro la mia prima casa, non mi chiedi: “Com’è?” / Mi son sentito grande per la prima volta anche se. / Dopo sei mesi ha preso fuoco, еra una stella cadente.
Insomma, Mahmood ci ha regalato il suo disco più intenso e internazionale che sarà coronato da un tour europeo che si concluderà con ben cinque date nei palazzetti ad ottobre 2024. Le prime per un artista la cui scalata è ormai meritatamente innarrestabile.
Chiara Montesano
Classe 1997. Ho una laurea in Italianistica ma provo a scrivere di musica mentre sogno la sala stampa di Sanremo.