Negli ultimi mesi sembrava che fosse stata lanciata una sfida a thasup. Ovvero dimostrare di non essere solo un fenomeno passeggero ma di avere il talento e le capacità per affermarsi in prima persona sulla scena musicale. Davide Mattei, questo il suo nome, classe 2001, l’ha raccolta senza esitazione, alzando, notevolmente la posta in gioco. Il 15 novembre scorso è uscito per Sony Music Italia il suo primo album, “23 6451”, con il quale ha messo in chiaro che lui le carte in regola per giocare al tavolo dei grandi le ha eccome.
Tha Sup, come spesso ama farsi chiamare, ha avuto un’evoluzione rapidissima nel suo percorso.
Salito alla ribalta a 16 anni come producer prodigio (suo il beat di “Perdonami” di Salmo) ha poi deciso di esprimersi anche come rapper e cantante, mettendo la propria voce a servizio delle produzioni. Il risultato è stato inaspettato e sorprendente per molti. I brani si sono fatti strada nelle classifiche di Spotify. Il suo nome è finito un po’ sulla bocca di tutti per via della giovane età e dello stile fuori dagli schemi. Ora, con il primo disco, l’immaginario colorato e psichedelico di tha Supreme (di cui fino a pochissimo tempo fa non si era mai visto il vero volto, sostituito da un avatar cartoon) ha trovato piena compiutezza.
La produzione è estremamente varia, i beat e le sonorità in molti casi partono dalla formula classica della trap, discostandosi però da quest’ultima con scelte stilistiche per nulla scontate. Troviamo così predominanti influenze reggae in “blun7 a swishland”, suoni da videogame 8-bit a impreziosire “scuol4”, synth acidi in “5solo” e persino chitarre acustiche in “come fa1”, solo per citare alcune tracce.
I temi sono quelli tipici di un ragazzo di 18 anni: la scuola, gli avvenimenti quotidiani con gli amici e i problemi con le ragazze.
Non mancano anche riflessioni più generali sulla società, espresse con il personalissimo punto di vista ironico di Davide. Le atmosfere si mantengono allegre e giocose per gran parte del tempo, in cui la voce di tha Supreme passa da momenti più puramente rap a incisi cantati di assoluta forza melodica. Degna di menzione “m8nstar”, traccia nota da già da alcuni mesi che si conferma essere una potenziale hit, una sorta di manifesto dell’artista.
Non mancano le collaborazioni eccellenti.
Tra i featuring vediamo nomi del calibro di Fabri Fibra, Marracash, Nitro e Salmo. La collaborazione più originale e innovativa è proprio con quest’ultimo in “sw1n6o”, pezzo trascinato da un irresistibile piano boogie woogie dal sapore vintage ma allo stesso tempo contemporaneo. Ordinaria amministrazione per Nayt, Lazza e Dani Faiv, mentre colpisce molto di più il duetto con la sorella Mara Sattei, in “m12ano”. Le due voci si sposano veramente bene insieme per una delle tracce maggiormente riuscite. Presente anche l’immancabile Mahmood, la cui strofa in “8rosk1” dona al pezzo una sfumatura soul interessante. Infine, il disco si chiude con “pers0na2”, traccia arricchita dalle voci di Gemitaiz e MadMan, il cui sodalizio appare sempre più indissolubile.
“23 6451” è un album da ascoltare con attenzione, sicuramente capace di discostarsi da molte uscite dell’ultimo periodo grazie a un’attitudine libera e sferzante, in cui troviamo tutta la determinazione di un ragazzo di 18 anni molto consapevole delle sue scelte. Il punto di forza è la produzione, il sound cattura subito la curiosità dell’ascoltatore e sopperisce anche a casi in cui i testi non sono esattamente memorabili. Un difetto del disco è sicuramente l’eccessiva lunghezza della tracklist. 20 pezzi sono decisamente tanti e in certi episodi danno quasi l’idea di essere dei riempitivi, il lavoro avrebbe tratto beneficio da una maggiore sintesi.
In ogni caso rimane un ottimo punto di partenza per la carriera di tha Supreme, che sembra aver individuato una propria cifra stilistica dai tratti riconoscibili, con l’aiuto di un linguaggio stravagante ricco di neologismi, onomatopee e giochi di parole. Insomma, il percorso da fare è ancora lungo, ma il rapper e producer romano fa ben sperare per il futuro, facendosi caposcuola di una nuova generazione affamata e desiderosa di farcela.
Filippo Duò
Ascolta qui il disco d’esordio di thasup
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