Tommaso Paradiso, “Sensazione stupenda” è al limite dello stucchevole
Dopo un anno e mezzo dalla pubblicazione del suo primo album da solista “Space Cowboy,” Tommaso Paradiso è tornato con il suo secondo progetto discografico, “Sensazione Stupenda“, rilasciato venerdì 6 ottobre e prodotto da Island Records.
Questo lavoro rappresenta per lui l’inizio di un nuovo capitolo, un’era di totale rinascita e redenzione rispetto al passato.
Al centro abbiamo una visione romantica, quasi al limite dello stucchevole. L’amore si colloca pienamente al centro di una narrazione in cui l’artista ricopre non un ruolo marginale, ma ne è addirittura il protagonista. Il tema dell’amore e della tristezza vengono trattati con la delicatezza e la sensibilità che contraddistingue l’estetica di Paradiso. Infatti, lo ritroviamo intatto e fedele a sé stesso in ogni sua parte, sia con uno sguardo al passato carico di nostalgia, sia con uno rivolto ad un futuro ricco di fiducia e speranza.
Accompagnato da una presentazione intima e condivisa in giro per 7 pub italiani che accoglieranno la sua tournée in autunno, l’artista ha presentato 13 tracce che catturano perfettamente il suo universo di gioie e dolori. Avvolto da quella sensazione di profonda nostalgia che da sempre ha caratterizzato la sua musica, questo lavoro ci regala sicuramente una nuova prospettiva.
I momenti più brutti e cupi vengono trasformati in momenti positivi da cui trarre insegnamento.
Questo album arriva con i miei 40 anni, è un’età in cui mi trovo bene. Ho sempre in me questo spirito di “cazzeggio”, il fanciullo non esce mai da uno che fa musica, ma ora ho una consapevolezza che mi aiuta ad affrontare cose che prima non riuscivo a sostenere.
L’album si presenta come un racconto personale e autobiografico dell’artista, senza particolari sorprese o novità.
In esso, Paradiso riafferma i temi classici che lo contraddistinguono: l’estate, la nostalgia, gli anni Ottanta; la narrazione di un passato segnato da una malinconia post-adolescenziale. Tutti segni distintivi diventati la cifra stilistica dei suoi brani, che risultano orecchiabili, spensierati e godibili come una vecchia commedia all’italiana.
La “sensazione stupenda” che caratterizza l’intero album è il risultato di una moltitudine di frammenti di vita quotidiana. I momenti di gioia e dolore, gli attimi di vita sono catturati nella loro purezza e analizzati con profondità d’animo. Questo lavoro è perfettamente riconoscibile. Infatti, pur non presentando chissà quali novità, Tommaso Paradiso mantiene un’impronta chiara e ben precisa che non si discosta più di tanto dai suoi lavori precedenti.
Nel brano “Blu ghiaccio travolgente” l’artista paragona l’arte a un frammento di ghiaccio che resiste alla fine del mondo; in “Viaggio intorno al Sole” l’artista torna ad esplorare il proprio Io interiore e i suoi progetti lavorativi. Con un esplosivo mix di suoni e melodie coinvolgenti ci trascina nel suo immaginario. Se “Amore indiano” rappresenta una vera e propria dedica romantica, in collaborazione con i Baustelle, “Figlio del mare” fa emergere prepotentemente l’animo irruento e travolgente dell’artista, attraverso l’immagine ricorrente del mare, protagonista del brano.
Infine, “L’ultimo valzer” chiude l’album. Si tratta di una strumentale per niente banale che funge un po’ da titoli di coda del disco. Un brano capace in qualche modo di racchiudere l’essenza dell’artista: un perfetto cantautore italiano, con la sua chitarra sempre a portata di mano, pronto a parlarci d’amor.