Quando arrivate a un certo punto della vostra esistenza, vi trovate davanti a due tipi di scelte: quelle giuste e quelle sbagliate. Non si sa come, ma quasi sempre scegliamo quella sbagliata. Cresciamo in un mondo pieno di regole che ci sono state imposte; “fai quello, fai quest’altro” ma a un certo punto si iniziano a seguire criteri tutti nostri che ci dirigono verso un unico e solo verso. Ed è proprio da questo che parte il nuovo progetto della cantautrice e producer milanese VV con VƎRSO, il suo primo EP in uscita oggi per Maciste Dischi/Pulp Music/Sony Music Italy – Epic Records Italy.
“Verso non è una direzione, ma una dimensione dentro la quale tutto è in continua evoluzione è stampato sulla mia faccia: è la mia faccia, trasfigurata, come l’arte trasfigura la realtà. Ogni traccia è un viaggio nel mio mondo, quello di una ragazza cresciuta secondo regole che ormai le stanno strette, pronta a seguire le sue”.
Un pop stralunato
VV è nuova sulla scena italiana, ma si è fatta notare subito. Con la sua scrittura intima è riuscita a creare un progetto dove ha unito generi come il dream pop e la neopsichedelia, due sottogeneri poco popolari nel nostro belpaese. Il suo pop cupo, intimo e stralunato è quello che ascolti in cameretta in una sera di maggio, magari con le finestre socchiuse mentre si sorseggia una birra da soli.
I brani di VV sono tutti prodotti e scritti da lei nella sua cameretta, un posto sicuro e familiare dove riesce a dar sfogo ai suoi pensieri e a metterli in musica. Prima di presentare il suo progetto d’esordio, VƎRSO, ha rilasciato sette brani prodotti da lei senza postproduzioni esterne. Insomma, a VV di avere un supporto esterno poco importa. Vuole crearsi un suo posto nel mondo della musica e quando vuoi arrivare a qualcosa che ti dà un senso di libertà, fai di tutto per raggiungerlo. Moschino_01 e Canzone felice_03 sono solo due dei sette brani lanciati per Maciste Dischi nel 2019. Il suo amore per l’autenticità e per l’homemade l’ha portata a girare da sola i videoclip dei due brani.
Il timbro a tratti rauco ci racconta il viaggio nel suo mondo, che poi è il mondo di tutti.
VV è una vera mina. La sua personalità è colorata, ma allo stesso tempo cupa. Chi non ha mai fatto a pugni con la propria personalità? Chi non ha mai avuto un amore che non volevamo lasciare? Chi non ha mai avuto uno sfogo, anche più di uno, con i propri amici? L’Ep è un susseguirsi di emozioni e pensieri. Apre il giro il brano Oh no!, canzone che parla di allontanamento, quello che avviene quando una persona che apparentemente credevi di conoscere all’improvviso ti sembra estranea.
Si dice che bisogna imparare dai momenti no, dalle paure e da quello che ci fa stare di merda. Dobbiamo ammettere, però, che siamo una generazione di paranoici e che ogni minima cosa che non va secondo i nostri piani, ci abbatte. Si chiama Paranoie, infatti, il secondo brano ed è in collaborazione con Memento. La canzone è un modo divertente per ridere delle giornate no e dei pensieri tormentati che ci ronzano in testa.
Sono un caso perso, paranoie che escono (così mi fai paura) / Qui dalle mie tasche, sotto al letto crescono
L’amore è un sentimento fatto di alti e bassi
E all’improvviso, in un silenzio, parte Pizzaboy, una ballad synth pop molto anni Ottanta che sembra essere uscita da un film di un John Hughes. In questo brano vediamo come VV concepisce l’amore, un sentimento fatto di alti e bassi, di momenti felici e altri meno felici. Litigare per poi fare la pace, vivere una relazione per conoscersi giorno dopo giorno senza mai cadere nella banalità, nonostante tutto.
Mi piace sentirti che ridi / Che siamo ancora due bambini / Che giocano a fare i cattivi
Si arriva ad un certo punto in cui bisogna saper dire la parola fine. Privarsi della propria felicità per qualcun altro non è mai la soluzione migliore. Si rischia di cadere in un baratro che non ci fa vedere la luce e rischiando così l’insofferenza. Collirio è un brano che insegna che, a volte, la parola fine, seppur ci faccia schifo, è indispensabile.
Trovare l’equilibrio nell’insofferenza
Una volta superato uno scoglio tutto ci sembra più bello. Ma qualcuno si è mai chiesto se esiste un antidoto per sopravvivere durante questa sofferenza? Nel brano Il giusto, VV parla di come bisogna trovare l’equilibrio nonostante l’insofferenza. È come essere su un elastico e sotto di voi il niente, solo trovando il baricentro si arriva alla fine.
E sembra ieri che ho imparato a stare meglio / E che mi fermo poco prima del tracollo / Però non mollo
Lo scopo di VV è quello di raccontarci di come lei voglia crearsi delle proprie regole in una dimensione tutta sua e per farlo, fa un backup di quelle che sono e che sono state le sue esperienze. Chiude il cerchio di VƎRSO con Non ti vedo più, un brano malinconico in cui saluta la VV adolescente e tormentata. Quale scelta migliore se non quella di chiudere con il passato per cominciare qualcosa di nuovo?
Io non ti vedo più / nello spazio prima di dormire / non ti vedo più
Intervista Lampo a VV qui
Lucrezia Costantino
Sono una scettica nata e cresciuta in Puglia, milanese d'adozione. Nella mia borsa non mancano mai gli auricolari e le chewing gum. Amo il cinema, i tramonti al mare e i dolci.