“Volare” nel blu dipinto da Coez

Sono passati due anni (sì, due anni) da quando cantavamo è sempre bello averti intorno. Nel mentre c’è stata una pandemia, diversi lockdown e applausi dai balconi. In tutto ciò c’è chi ha usato il tempo libero per creare qualcosa di nuovo. Facendo un piccolo backup delle uscite del 2021, la maggior parte degli artisti ha scritto quello che abbiamo trovato nel nostro Spotify Wrapped nelle proprie mura domestiche. Coez è uno di questi. Lo scorso 3 dicembre ha pubblicato Volare per Carosello Records. L’annuncio e il titolo è stato reso noto dallo stesso Silvanone sul suo profilo Instagram etichettandolo subito: “Volare è già il tuo disco preferito”. Un claim che risulta quasi presuntuoso, ma che sicuramente è stato condiviso da molti. Prima di lanciare lo slogan, c’è stata una piccola soffiata, precisamente su Sky TG24 con un piccolo video: Volare Freestyle (guarda il video).

“Volare è inteso come staccarsi da terra ma non solo, vuoi vincere una guerra ma non solo. Volare è guardare su e non giù da un terrazzo, è pretendere di più, e che cazzo. […] A chi da sempre mi ha seguito, l’ha già capito, Volare è già il tuo disco preferito”.

Coez – Volare [Ascolta Qui]

Non è rap, ma neanche pop

Devo essere sincera, se qualcuno un giorno mi chiedesse “come etichetteresti Coez?” non saprei rispondere. È come il prezzemolo, ci sta bene dappertutto però ti dà fastidio quando ti rimane nei denti. Certo, rispetto agli esordi si è diventato più “pop”, ma questo non significa che l’artista abbia perso, anzi. È emerso sempre di più arrivando a un pubblico più variegato e non composto solo da teenagers. Il progetto è stato preceduto dalla pubblicazione dei brani Wu-Tang e Flow Easy. Con questi due brani (pubblicati entrambi a sorpresa) si può vedere come Coez sia cambiato negli ultimi tempi. Il primo è decisamente più rap e crudo, mentre nel secondo ascoltiamo il suo lato romantico (mannaggia a lui).

Mi sono accorto che non basta dire il nome / Solo per sentire in bocca il tuo sapore

Anche se il cuore ce l’ha rubato il singolo Come nelle canzoni destinato a diventare subito il classicone del disco che ricorderemo tra qualche anno. Il brano parla di un amore e di ricordi iniziati tempo fa che sono giunti al termine. La classica canzone che si dedica a quella che si pensava essere la nostra metà, ma che poi non è stato così.

Non ci pensavo su nemmeno un attimo / A fare a meno di te, l’amore con i finestrini chiusi / I corpi fra i sedili confusi, farlo fingendo di essere due sconosciuti

Un “mare” d’intimità

In ogni disco ci sono le canzoni più intime che ti toccano fino al midollo e ti fanno pensare “ma parla di me?”. Sarà la forza di gravità, il karma, Pippo Baudo, chi lo sa. Coez in ogni suo disco ci ha rappresentati: è come se ognuno di noi nei suoi lavori vedesse, con i propri occhi, la propria immagine riflessa. Fra le Nuvole, Occhi Rossi, Margherita e Faccia da Rapina sono i brani che ti trasportano in un altro mondo. Tutti e quattro sono collegati da un unico stato d’animo: la nostalgia che ritorna ripetutamente e si infrange come le onde del mare. Quello stesso mare che il cantautore usa spesso come metafora dell’amore. Questo sentimento, bello e immenso come gli oceani, ma che può anche bruciare e fare male se il sale tocca le ferite.

Sarebbe più facile / Perdersi fra le nuvole / Piuttosto che tornare giù / C’è un posto dove il mare / Sa un po’ meno di sale e dove l’acqua è più blu / E tu non sei male  / Sapessi solo un po’ meno di sale anche tu 

Li avete notati gli omaggi?

Abbiamo visto che l’album si apre con Wu-Tang, una sorta di antitesi del disco. Subito dopo parte Fra le Nuvole con un intro familiare a tutti. Infatti, in questo brano Silvano ha omaggiato il brano Mio Fratello è figlio unico di Rino Gaetano, artista che lo ha accompagnato nella sua infanzia. Non solo artisti nazionali, ma anche oltreoceano come gli Underworld e la loro Born Slippy (ve la ricordate la canzone di Trainspotting?), precisamente l’outro di questa, presente nel brano Faccia da rapina, ultima canzone del disco.

Coez ha voluto omaggiare anche i film che hanno fatto parte della sua vita. Chi ha un orecchio più fine e una buona cultura cinematografica ha già capito di cosa parlo. Vediamo i riferimenti a grandi cult come Pulp Fiction e L’Odio entrambi ripresi nel brano Crack.

Baby, mi fai più del crack / È che non lo sai / Ho detto “cazzo, che botta” / Che botta mi dai / L’avrò guardata, sì ma / E che sarà mai / E dai non fare la stronza o mi metto nei guai

Coez feat. ?

Coez è anche famoso per i suoi featuring. Negli ultimi cinque anni lo abbiamo trovato nella maggior parte dei lavori della scena underground italiana. Questa volta, però, sono gli altri a collaborare con l’artista romano. Abbiamo incontrato nomi noti della scena urban, amici di vecchia data e leggende viventi. Il primo è Neffa con Cerchi con il fumo, un’unione che mixa la voce soul di Neffa con il cantautorato di Coez.

Seguono due nomi importanti della scena hip hop italiana: Gemitaiz e Guè con il brano Sesso e droga. Titolo sarcastico legato ai temi per cui il rap è spesso additato per essere un genere musicale estremo.

Coez

Non poteva mancare uno dei nomi più importanti della scena underground romana: Noyz Narcos con il brano Ol’ Dirty. Un amico e non solo un collega che lo ha riportato indietro nel tempo, a come lo abbiamo conosciuto.

Non contano i dischi che vendi / Le tipe che stendi / Ma solo le mazzette che prendi fra le / Nuvole col jet / Coez is back ye

Seguono poi Crack con l’amico sardo Salmo e Massimo Pericolo e Casse Rotte con il collettivo Brokenspeakers di cui Coez ha fatto parte prima di intraprendere la carriera da solista.

In questo disco vediamo come Coez fa quello che vuole, musicalmente parlando. Se ne frega se alcuni brani sono rap, pop o cantautorali. Volare è un disco senza filtri: trasparente e lineare. Ci ha fatto sorridere e apprezzare un genere musicale che il più delle volte diamo per scontato. A tratti malinconico, ci ha accompagnato in un sentiero pieno di tappe, le nostre tappe, quelle vitali che affrontiamo sempre, giorno dopo giorno.

“Volare è fare un tiro e guardare l’immenso, sentirsi solo un puntino nell’universo, capire che c’è un prezzo da pagare ma volare è la paura di cadere e il gusto di saltare”. 

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